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Lucio Rosato – Residui leggeri del desiderio
residui leggeri del desiderio, accatastati dal tempo, tornano ad aprirsi come pagine di diario e prende forma la memoria di un vissuto che più non mi appartiene; calendari, attraversamenti, viaggi mai viaggiati: nostalgia di ciò che non è stato resta racconto cromatico in dismissione
Comunicato stampa
Segnala l'evento
usomagazzino per altre architetture dedica il suo nuovo evento alla categoria delle giacenze presentando una raccolta di disegni e altri segni realizzati da Lúcio Rosato tra il 1984 e il 1999.
in sette pile di cornici in legno di abete, ormai ben stagionato, posizionate nello spazio secondo un disegno solo apparentemente casuale, sono riunite sette sequenze di disegni che durante il tempo della vernice saranno dissolte dallo stesso autore secondo traiettorie prestabilite a invadere lentamente lo spazio.
Come in una dismissione del tempo vengono presentati questi lavori giovanili che ri-aprono alla memoria sogni e illusioni, aspirazioni dimenticate e pericolosi entusiasmi che se riaffiorano, rischiano di coprire interamente lo spazio del presente costringendo gli stessi fruitori dell’esposizione ad uscire, a guardare la città, ma anche il cielo, e a non perdere coscienza del reale; allo stesso tempo gli stessi visitatori sono invitati a restare per farsi protagonisti di una dismissione partecipata sottraendo, secondo le regole del valore di scambio, frammenti al ricordo.
Delle sette sequenze, la prima, denominata “trittici delle stagioni” (1984), è una sequenza di 12 carte (come un calendario) di cm 26x34,5 trattate con grafite, pastello e collage, mentre per le altre si tratta di lavori realizzati con acrilico su carta da pacco che raccontano di attraversamenti e paesaggi ambiti: frammenti di oceano (1991), appunti per un viaggio nel Mediterraneo (1992), frammenti erotici mediterranei (1992); fanno eccezione la sequenza dei paesaggi bianchi (1993) realizzati con penna a sfera su cartoncino bianco e l’ultima sequenza (composta da 16 pezzi di cm 40x40) del 1999, che da il titolo all’esposizione, dove riaffiorano, insieme all’acrilico, grafite pastelli e frammenti di scrittura a collage.
Lúcio Rosato, architetto, continua a viaggiare sui territori al limite tra la concretezza del pensiero e l’astrazione della materia disegnando e realizzando altre architetture.
in sette pile di cornici in legno di abete, ormai ben stagionato, posizionate nello spazio secondo un disegno solo apparentemente casuale, sono riunite sette sequenze di disegni che durante il tempo della vernice saranno dissolte dallo stesso autore secondo traiettorie prestabilite a invadere lentamente lo spazio.
Come in una dismissione del tempo vengono presentati questi lavori giovanili che ri-aprono alla memoria sogni e illusioni, aspirazioni dimenticate e pericolosi entusiasmi che se riaffiorano, rischiano di coprire interamente lo spazio del presente costringendo gli stessi fruitori dell’esposizione ad uscire, a guardare la città, ma anche il cielo, e a non perdere coscienza del reale; allo stesso tempo gli stessi visitatori sono invitati a restare per farsi protagonisti di una dismissione partecipata sottraendo, secondo le regole del valore di scambio, frammenti al ricordo.
Delle sette sequenze, la prima, denominata “trittici delle stagioni” (1984), è una sequenza di 12 carte (come un calendario) di cm 26x34,5 trattate con grafite, pastello e collage, mentre per le altre si tratta di lavori realizzati con acrilico su carta da pacco che raccontano di attraversamenti e paesaggi ambiti: frammenti di oceano (1991), appunti per un viaggio nel Mediterraneo (1992), frammenti erotici mediterranei (1992); fanno eccezione la sequenza dei paesaggi bianchi (1993) realizzati con penna a sfera su cartoncino bianco e l’ultima sequenza (composta da 16 pezzi di cm 40x40) del 1999, che da il titolo all’esposizione, dove riaffiorano, insieme all’acrilico, grafite pastelli e frammenti di scrittura a collage.
Lúcio Rosato, architetto, continua a viaggiare sui territori al limite tra la concretezza del pensiero e l’astrazione della materia disegnando e realizzando altre architetture.
30
maggio 2014
Lucio Rosato – Residui leggeri del desiderio
Dal 30 maggio all'otto giugno 2014
arte contemporanea
Location
USOMAGAZZINO PER ALTRE ARCHITETTURE
Pescara, Via Silvio Spaventa, 10/4, (Pescara)
Pescara, Via Silvio Spaventa, 10/4, (Pescara)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 18.00-20.00
Vernissage
30 Maggio 2014, 19.00
Autore