Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Luigi Carboni
Con questa mostra, pensata e progettata per gli spazi del Palazzo Ducale di Urbino, Luigi Carboni costruisce una dialettica dell’immagine tra temi e entità opposte quali i giardini, le mappe e le costellazioni che coprono un ciclo di lavori iniziati nel 2000. Lo fa presentando tele austere, di grandi dimensioni, sicure dei propri mezzi, con una rinnovata attenzione alla bellezza
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Con questa mostra, pensata e progettata per gli spazi del Palazzo Ducale di Urbino, Luigi Carboni costruisce una dialettica dell’immagine tra temi e entità opposte quali i giardini, le mappe e le costellazioni che coprono un ciclo di lavori iniziati nel 2000. Lo fa presentando tele austere, di grandi dimensioni, sicure dei propri mezzi, con una rinnovata attenzione alla bellezza.
Il concetto di giardino appartiene a tutte le culture: sogni e ricordi, desideri e speranze, parabole e simboli dell’uomo da sempre si presentano come giardini. Le mappe sono la volontà di rendere continenti e oceani “geometrie”, le costellazioni invece provengono da una idea di progettualità, le aguzze stelle segnano i confini tra le diverse sagome: pensieri forti del fare e dell’essere arte. La pittura di Carboni reclama una flessibilità tra astratto e figurativo, realtà e immaginario tecnologico, forma e finzione, naturale e artificiale; tra superficie “decorativa” e profondità “costruttiva”, guadagnando posizioni estetiche e stilistiche multiple, iperattive e simultanee.
Una pittura di doppi fondi, di ambiguità espressiva, attraversata da un senso di interrogazione, che rinuncia ad ogni dichiarazione di metodo per occupare il luogo della complessità. Una pittura che non toglie, che non ricerca la sterilizzazione dell’opera, che non opta per la strategia della sparizione, anzi dà libero sfogo al segno-disegno, riempiendo ogni porzione della superficie della tela: cerchi concentrici, arabeschi, disegni architettonici e decori floreali che infittiscono la trama del quadro fino al limite dell’impenetrabilità.
Il catalogo, edito da Skira, propone testi di Luca Beatrice, Luca Cesari, Vittoria Coen, Raffale Gavarro, Luciano Marucci.
Luigi Carboni ha partecipato a importanti esposizioni personali e collettive a livello nazionale e internazionale. Nel 1988 la Galleria d’Arte Moderna di Bologna acquista una sua opera; seguono nel 1990 le acquisizioni del Palazzo Reale, Museo d’Arte Contemporanea di Milano, della Comit, che lo inserisce nella collezione della Banca Commerciale Italiana con tre opere, e della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna per la collezione d’Arte del Novecento. Nel 2004 una sua opera entra nella collezione della Farnesina, e nel 2005 due grandi quadri vengono acquistati dalla Banca Unicredit.
Il concetto di giardino appartiene a tutte le culture: sogni e ricordi, desideri e speranze, parabole e simboli dell’uomo da sempre si presentano come giardini. Le mappe sono la volontà di rendere continenti e oceani “geometrie”, le costellazioni invece provengono da una idea di progettualità, le aguzze stelle segnano i confini tra le diverse sagome: pensieri forti del fare e dell’essere arte. La pittura di Carboni reclama una flessibilità tra astratto e figurativo, realtà e immaginario tecnologico, forma e finzione, naturale e artificiale; tra superficie “decorativa” e profondità “costruttiva”, guadagnando posizioni estetiche e stilistiche multiple, iperattive e simultanee.
Una pittura di doppi fondi, di ambiguità espressiva, attraversata da un senso di interrogazione, che rinuncia ad ogni dichiarazione di metodo per occupare il luogo della complessità. Una pittura che non toglie, che non ricerca la sterilizzazione dell’opera, che non opta per la strategia della sparizione, anzi dà libero sfogo al segno-disegno, riempiendo ogni porzione della superficie della tela: cerchi concentrici, arabeschi, disegni architettonici e decori floreali che infittiscono la trama del quadro fino al limite dell’impenetrabilità.
Il catalogo, edito da Skira, propone testi di Luca Beatrice, Luca Cesari, Vittoria Coen, Raffale Gavarro, Luciano Marucci.
Luigi Carboni ha partecipato a importanti esposizioni personali e collettive a livello nazionale e internazionale. Nel 1988 la Galleria d’Arte Moderna di Bologna acquista una sua opera; seguono nel 1990 le acquisizioni del Palazzo Reale, Museo d’Arte Contemporanea di Milano, della Comit, che lo inserisce nella collezione della Banca Commerciale Italiana con tre opere, e della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna per la collezione d’Arte del Novecento. Nel 2004 una sua opera entra nella collezione della Farnesina, e nel 2005 due grandi quadri vengono acquistati dalla Banca Unicredit.
07
aprile 2006
Luigi Carboni
Dal 07 aprile al primo maggio 2006
arte contemporanea
Location
GALLERIA NAZIONALE DELLE MARCHE – PALAZZO DUCALE
Urbino, Piazzale Duca Federico, 3, (Pesaro E Urbino)
Urbino, Piazzale Duca Federico, 3, (Pesaro E Urbino)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 20
sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20
Vernissage
7 Aprile 2006, ore 18
Editore
SKIRA
Autore