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Maurizio Mochetti – L’ombra della sera
Per l’artista, l’opera d’arte è essenzialmente idea, progetto, e la tecnologia è lo strumento che gli consente di realizzare opere sempre più vicine all’idea: in questo senso l’opera d’arte é perfettibile.
Comunicato stampa
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L’11 gennaio, alle 19, si inaugura a Roma, in via Reggio Emilia 24, presso la galleria OREDARIA “l’ombra della sera” di Maurizio Mochetti, un’installazione appositamente realizzata per lo spazio della galleria .
Per l’artista, l'opera d'arte è essenzialmente idea, progetto, e la tecnologia è lo strumento che gli consente di realizzare opere sempre più vicine all'idea: in questo senso l'opera d'arte é perfettibile. La meccanica quantistica e la fisica atomica sono alla base di un linguaggio sintetico, coinvolto nelle ricerche legate alla dimensione spaziale e, soprattutto a partire dal 1964, orientato verso la luce intesa nella sua fisicità, come materia, senza alcun significato simbolico o mistico.
Lo spettatore sarà immerso in un’analisi della percezione, che viene ribaltata e contraddetta dalla natura delle forme essenziali della realtà. In questo senso, anche se nel vocabolario di Mochetti rientrano razzi, aerei e prototipi di macchine da corsa, lo spazio in mostra resterà apparentemente e paradossalmente fermo e vuoto. Inserito tra le colonne della galleria, il centro dello spazio e di un cerchio immaginato al suo interno sarà segnato tangibilmente e metaforicamente da un asse sormontato da una microfusione posta all’altezza dell’orizzonte ottico. Una “linea di mercurio” segnerà l’intero percorso della galleria, e su questa linea una sorgente luminosa segnerà un punto di luce. Lo spettatore, percorrendo in tutta la sua lunghezza la linea, vedrà spostarsi puntualmente il punto di luce. “Siamo nel mondo del flusso e dell’evento, in cui non dominano la limitazione e la fissità ma il fenomeno di frontiera, come la luce che è libera di tracciare un percorso imprevedibile” (G. Celant).
Maurizio Mochetti nasce nel 1940 a Roma dove vive e lavora. Nel 1968 esordisce con la sua prima esposizione personale a Roma, all’ormai storica Galleria "La Salita". Nel 1969 Mochetti vince il I premio Pascali a Polignano a Mare e nello stesso anno vince il premio scultura alla VI Biennale di Parigi. Nel 1970 partecipa alla sua prima Biennale di Venezia cui seguiranno quelle del 1978,1982, 1986, 1988, 1997. Nel 1976 partecipa alla Biennale di Sidney, mentre nel 1991 é presente alla Biennale Internazionale di Nagoya in Giappone. Nel 1993 Mochetti partecipa alla mostra collettiva “Three Artistic Generations in Contemporary Italy” presso il Tel Aviv Museum of Art e nel 1998 viene designato a rappresentare l’Italia in occasione della XXIV Biennale di San Paolo del Brasile. Nel 1997 installa l’opera permanente “Arco laser” nel Parco di Scultura di Villa Glori a Roma. Nel 2000 tiene una mostra personale dal titolo Elica Infinita nei suggestivi ambienti del Centro Cultural del Conde Duque di Madrid.
Partecipa ad importanti esposizioni collettive, tra cui: Vitalità del negativo nell’arte italiana:1960/70 (Roma, 1970), Linee della ricerca artistica in Italia: 1960/1980 (Roma, 1981); Arte italiana 1960-’82 (Londra, 1982); La otra escultura (Madrid, 1990): Roma anni ‘60 (Roma,1990), The Italian Metamorphosis (New York, 1994); Arte italiana: ultimi quarant’anni (Bologna, 1997); Minimalia. Da Giacomo Balla a.... (Venezia, 1997 - Roma, 1998).
Nel 2003 viene dedicata a Mochetti un’ ampia mostra antologica da uno spazio museale italiano, il Palazzo Ducale di Sassuolo. Nel 2004 all’aeroporto Leonardo da Vinci, nell’ambito del progetto culturale PlayOn presenta la mostra 229.792,458 km/sec. Infine nel 2006 viene affidata a Maurizio Mochetti la realizzazione dell’opera-simbolo della Nuova Fiera di Roma.
Per l’artista, l'opera d'arte è essenzialmente idea, progetto, e la tecnologia è lo strumento che gli consente di realizzare opere sempre più vicine all'idea: in questo senso l'opera d'arte é perfettibile. La meccanica quantistica e la fisica atomica sono alla base di un linguaggio sintetico, coinvolto nelle ricerche legate alla dimensione spaziale e, soprattutto a partire dal 1964, orientato verso la luce intesa nella sua fisicità, come materia, senza alcun significato simbolico o mistico.
Lo spettatore sarà immerso in un’analisi della percezione, che viene ribaltata e contraddetta dalla natura delle forme essenziali della realtà. In questo senso, anche se nel vocabolario di Mochetti rientrano razzi, aerei e prototipi di macchine da corsa, lo spazio in mostra resterà apparentemente e paradossalmente fermo e vuoto. Inserito tra le colonne della galleria, il centro dello spazio e di un cerchio immaginato al suo interno sarà segnato tangibilmente e metaforicamente da un asse sormontato da una microfusione posta all’altezza dell’orizzonte ottico. Una “linea di mercurio” segnerà l’intero percorso della galleria, e su questa linea una sorgente luminosa segnerà un punto di luce. Lo spettatore, percorrendo in tutta la sua lunghezza la linea, vedrà spostarsi puntualmente il punto di luce. “Siamo nel mondo del flusso e dell’evento, in cui non dominano la limitazione e la fissità ma il fenomeno di frontiera, come la luce che è libera di tracciare un percorso imprevedibile” (G. Celant).
Maurizio Mochetti nasce nel 1940 a Roma dove vive e lavora. Nel 1968 esordisce con la sua prima esposizione personale a Roma, all’ormai storica Galleria "La Salita". Nel 1969 Mochetti vince il I premio Pascali a Polignano a Mare e nello stesso anno vince il premio scultura alla VI Biennale di Parigi. Nel 1970 partecipa alla sua prima Biennale di Venezia cui seguiranno quelle del 1978,1982, 1986, 1988, 1997. Nel 1976 partecipa alla Biennale di Sidney, mentre nel 1991 é presente alla Biennale Internazionale di Nagoya in Giappone. Nel 1993 Mochetti partecipa alla mostra collettiva “Three Artistic Generations in Contemporary Italy” presso il Tel Aviv Museum of Art e nel 1998 viene designato a rappresentare l’Italia in occasione della XXIV Biennale di San Paolo del Brasile. Nel 1997 installa l’opera permanente “Arco laser” nel Parco di Scultura di Villa Glori a Roma. Nel 2000 tiene una mostra personale dal titolo Elica Infinita nei suggestivi ambienti del Centro Cultural del Conde Duque di Madrid.
Partecipa ad importanti esposizioni collettive, tra cui: Vitalità del negativo nell’arte italiana:1960/70 (Roma, 1970), Linee della ricerca artistica in Italia: 1960/1980 (Roma, 1981); Arte italiana 1960-’82 (Londra, 1982); La otra escultura (Madrid, 1990): Roma anni ‘60 (Roma,1990), The Italian Metamorphosis (New York, 1994); Arte italiana: ultimi quarant’anni (Bologna, 1997); Minimalia. Da Giacomo Balla a.... (Venezia, 1997 - Roma, 1998).
Nel 2003 viene dedicata a Mochetti un’ ampia mostra antologica da uno spazio museale italiano, il Palazzo Ducale di Sassuolo. Nel 2004 all’aeroporto Leonardo da Vinci, nell’ambito del progetto culturale PlayOn presenta la mostra 229.792,458 km/sec. Infine nel 2006 viene affidata a Maurizio Mochetti la realizzazione dell’opera-simbolo della Nuova Fiera di Roma.
11
gennaio 2008
Maurizio Mochetti – L’ombra della sera
Dall'undici gennaio al 21 marzo 2008
arte contemporanea
Location
OREDARIA ARTI CONTEMPORANEE
Roma, Via Reggio Emilia, 22-24, (Roma)
Roma, Via Reggio Emilia, 22-24, (Roma)
Orario di apertura
dal martedì al sabato: 10-13 e 16-19.30
Vernissage
11 Gennaio 2008, dalle 19 alle 21
Editore
SKIRA
Autore