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Omaggio a Dorazio
il Corciano Festival gli dedica un significativo omaggio
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Questo omaggio, il primo dopo la scomparsa, curato da Massimo Duranti,
Antonio Carlo Ponti e Massimo Mattioli, che di recente ha pubblicato un
volume sugli scritti dell¹artista, è un ringraziamento postumo che il
Corciano Festival intende porgere all¹artista della terra che lo ha ospitato
per quasi trenta anni, con la quale volle avere un rapporto di feconda
collaborazione.
Piero Dorazio dal 1974 aveva deciso di vivere in Umbria, a Canonica di Todi,
dove aveva restaurato un antico convento ³sedotto - come scrisse nel 1993 -
da quelle memorie e dai secolari cipressi del parco, dalla luce e dalla
natura lussureggiante, dalla vista sul Tevere e sulle armoniose architetture
dell¹insieme della città di Todi², aggiungendo ³Mi chiedo come è accaduto
che tanti anni siano trascorsi e che abbia lavorato tanto, senza che me ne
accorgessi. A chi devo questo miracolo? Al silenzio, ai bambini, al tempo,
alle ore di ogni giorno che erano tutte mie senza che le contassi².
Nel 1994 a Corciano fu organizzata ³Nemo straniero in Umbria², una grande
mostra dedicata a Dorazio, Pepper, Uncini e Perilli, quattro grandi artisti
che avevano scelto l¹Umbria. Oggi, all¹indomani della morte di Piero
Dorazio, il Corciano Festival gli dedica un significativo omaggio,
presentando alcune sue opere all¹interno della mostra ³L¹Umbria del cuore²,
dedicata a una trentina di artisti stranieri e italiani, non umbri, che
seguendo le orme di Dorazio, vivono in Umbria, più o meno stabilmente. Del
maestro dell¹astrattismo verranno esposte poche, ma rarissime tele datate
dal 1947 in poi, a segnare la sua evoluzione nell¹ambito dell¹astrattismo,
dalle suggestioni per Prampolini all¹evoluzione delle texture fino a lavori
dell¹ultimo periodo.
Dorazio è stato un protagonista primario dell¹arte italiana ed europea del
secondo Œ900, un maestro conclamato dell¹astrattismo, ma è stato, insieme,
un intellettuale di primo piano che ha studiato e documentato l¹arte
d¹avanguardia. Era anche un polemista temuto; un libertario passionale che
si impegnò per i diritti civili e che si offrì più volte disinteressatamente
alla politica, scegliendo sempre i perdenti, perché il suo intento era di
dare voce alle battaglie minoritarie. Affascinato inizialmente dai
futuristi, Balla in particolare, che contribuì a riscoprire, attento alle
esperienze americane del dopoguerra, visse l¹esperienza esaltante del
gruppo Forma 1 con Accardi, Perilli, Turcato, Magnelli ed altri e compì la
scelta netta, nel dibattito realismo - astrazione, per quest¹ultima. Ha
esposto in ogni parte del mondo e ha anche insegnato per molti anni nelle
Università americane.
Antonio Carlo Ponti e Massimo Mattioli, che di recente ha pubblicato un
volume sugli scritti dell¹artista, è un ringraziamento postumo che il
Corciano Festival intende porgere all¹artista della terra che lo ha ospitato
per quasi trenta anni, con la quale volle avere un rapporto di feconda
collaborazione.
Piero Dorazio dal 1974 aveva deciso di vivere in Umbria, a Canonica di Todi,
dove aveva restaurato un antico convento ³sedotto - come scrisse nel 1993 -
da quelle memorie e dai secolari cipressi del parco, dalla luce e dalla
natura lussureggiante, dalla vista sul Tevere e sulle armoniose architetture
dell¹insieme della città di Todi², aggiungendo ³Mi chiedo come è accaduto
che tanti anni siano trascorsi e che abbia lavorato tanto, senza che me ne
accorgessi. A chi devo questo miracolo? Al silenzio, ai bambini, al tempo,
alle ore di ogni giorno che erano tutte mie senza che le contassi².
Nel 1994 a Corciano fu organizzata ³Nemo straniero in Umbria², una grande
mostra dedicata a Dorazio, Pepper, Uncini e Perilli, quattro grandi artisti
che avevano scelto l¹Umbria. Oggi, all¹indomani della morte di Piero
Dorazio, il Corciano Festival gli dedica un significativo omaggio,
presentando alcune sue opere all¹interno della mostra ³L¹Umbria del cuore²,
dedicata a una trentina di artisti stranieri e italiani, non umbri, che
seguendo le orme di Dorazio, vivono in Umbria, più o meno stabilmente. Del
maestro dell¹astrattismo verranno esposte poche, ma rarissime tele datate
dal 1947 in poi, a segnare la sua evoluzione nell¹ambito dell¹astrattismo,
dalle suggestioni per Prampolini all¹evoluzione delle texture fino a lavori
dell¹ultimo periodo.
Dorazio è stato un protagonista primario dell¹arte italiana ed europea del
secondo Œ900, un maestro conclamato dell¹astrattismo, ma è stato, insieme,
un intellettuale di primo piano che ha studiato e documentato l¹arte
d¹avanguardia. Era anche un polemista temuto; un libertario passionale che
si impegnò per i diritti civili e che si offrì più volte disinteressatamente
alla politica, scegliendo sempre i perdenti, perché il suo intento era di
dare voce alle battaglie minoritarie. Affascinato inizialmente dai
futuristi, Balla in particolare, che contribuì a riscoprire, attento alle
esperienze americane del dopoguerra, visse l¹esperienza esaltante del
gruppo Forma 1 con Accardi, Perilli, Turcato, Magnelli ed altri e compì la
scelta netta, nel dibattito realismo - astrazione, per quest¹ultima. Ha
esposto in ogni parte del mondo e ha anche insegnato per molti anni nelle
Università americane.
06
agosto 2005
Omaggio a Dorazio
Dal 06 agosto al 15 ottobre 2005
arte contemporanea
Location
CHIESA MUSEO DI SAN FRANCESCO
Corciano, Via Del Serraglio, (Perugia)
Corciano, Via Del Serraglio, (Perugia)
Orario di apertura
tutti i giorni 17.30-23.30; sabato, domenica e festivi 10-13 e 17.30-23.30 fino al 21 agosto. Tutti i giorni 16-20 fino al 15 ottobre
Editore
EFFE
Ufficio stampa
STUDIO BEGNINI
Autore
Curatore