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Stefania Beretta – In memoriam
Gli spazi del secondo piano del Museo Cantonale d’Arte ospitano dal 17 gennaio al 1 marzo 2009 il progetto della fotografa ticinese Stefania Beretta. La serie di fotografie – in bianco e nero, a colori e monocrome – riunite sotto il titolo “In memoriam” ha per oggetto luoghi devastati dalle fiamme.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Si tratta di boschi situati in Italia, Francia e Cantone Ticino. La località è tuttavia ininfluente, Stefania Beretta
è, infatti, attratta dall’evento in sé, indipendentemente dal luogo geografico. L’accanimento degli incendi sul
territorio rappresenta una sorta di sfida. Come restituire la verità di un luogo che non è più, che è stato
alterato per sempre? Come può l’immagine fotografica rendere la straordinarietà dell’evento?
L’artista articola la sua personalissima risposta attraverso diverse modalità esecutive: il bianco e nero,
l’intervento sulla pellicola in b/n, il colore e stampe fotografiche monocrome. Comune denominatore delle
diverse tecniche adottate è il formato 120 x 120 cm che inquadra immagini di desolazione: distese di cenere,
tronchi arsi, rami carbonizzati, pietre bruciate; una dimensione tra il preistorico e l’extraterrestre, dove l’uomo
non ha dimora.
Lo sguardo di Stefania Beretta, in un gioco di rasoterra e abbassamenti che plasma l’equilibrio compositivo,
si focalizza su momenti diversi del processo di distruzione e la successiva rinascita della vegetazione: le foto
in bianco e nero rivelano la “morte naturale” dei luoghi (per tacere la componente dolosa); l’esigenza di
intervenire sul negativo con bruciature e manipolazioni è dettata invece dal desiderio di restituire
analiticamente l’entità della catastrofe, quasi ad aggiungere un ingrediente tattile a quello visivo, a rendere la
violenza dell’evento nella sua complessità di variazioni cromatiche; i monocromi – di colori terrosi tratti da
pantone – evocano invece una rinnovata dimensione vitale resa, significativamente, da immagini
monocrome di colori artificiali. Infine le fotografie a colori registrano il lento, ma inesorabile rinascere del
luogo.
Attraverso giustapposizioni di fotografie che trovano nel dittico una formula ricorrente sia in catalogo sia in
mostra, Stefania Beretta offre al nostro sguardo un universo che è fisico (che cosa altera la materia più del
fuoco?) e mentale (che cosa più delle fiamme dice di distruzione e rinnovamento?).
Non si tratta di reportage, di commento sociale, ma di restituire la passione per un soggetto che diventa
necessità, necessità di rendere attraverso il linguaggio fotografico l’intensa e ineluttabile presenza del
disastro, della catastrofe. Stefania Beretta afferma a proposito: “... sono soltanto cenni, accenni, sono il mio
modo di voler vedere le cose che accadono senza essere ricordate. Parlare di denuncia forse è ‘retorica’,
ma certamente è una necessità di ‘rivelare’. Queste immagini presentano la natura offesa dall"uomo...”.
Il progetto è stato presentato nel 2007 presso la Galerie Beck & Eggeling di Düsseldorf e la Fondazione
Sant’ Antonio di Noli Ligure.
Catalogo
La mostra è accompagnata dal catalogo In Memoriam, Trans Photographic Press, Parigi, 2006. Testo di
Maria Will, 23 x 23 cm, 86 pagine. In italiano e inglese. Fr. 35.-.
Biografia
Stefania Beretta è nata a Vacallo nel 1957. Vive e lavora a Verscio. Specializzata in fotografia di architettura
e di oggetti d’arte, conduce in parallelo una sua ricerca personale che si concretizza in progetti autonomi.
Nel 1997 la Fondazione Galleria Gottardo di Lugano propone a diversi fotografi europei di documentare il
San Gottardo. Stefania Beretta realizza il progetto Sud-Nord. L’iniziativa sarà poi oggetto della mostra
itinerante Il San Gottardo.
Dal 1980 effettua frequenti viaggi in Europa, Asia e America; il volume Città d’Europa raccoglie i risultati di
questa esperienza.
Dal 2001 riceve l’incarico dalla Rolex per il progetto The Rolex Mentor&Protégé Arts Initiative di seguire e
documentare l’incontro di alcuni dei maggiori artisti contemporanei e giovani talenti di tutto il mondo.
Nel 2004 SRG SSR Idée Suisse realizza PhotoSuisse in collaborazione con la Fondazione Svizzera per la
Fotografia e l’editore Lars Müller; si tratta di film-ritratto accompagnati da una importante pubblicazione di 28
fotografi svizzeri che in collaborazione con ProHelvetia si trasforma in una mostra itinerante.
Dai suoi frequenti viaggi in India scaturisce una pubblicazione intitolata Indiarasoterra, realizzata in
occasione della esposizione alla Galleria Cons Arc a Chiasso.
Nel 2006, su invito della Fondazione Credito Valtellinese e dell’agenzia Grazia Neri, fotografa le cave di
marmo in Sicilia e Marco Anelli (fotografo di Roma) le cave in Valtellina. Il progetto intitolato Cave sarà poi
presentato in una mostra itinerante e pubblicato in un libro.
Dal 1985 espone i suoi lavori in mostre personali e collettive, in spazi e gallerie in Svizzera e all'estero. Sue
fotografie si trovano in numerose collezioni private e pubbliche (Fondazione Svizzera per la Fotografia,
Winterthur, Bibliothèque nationale e Centre Pompidou, Parigi).
Principali esposizioni personali: Museo Palazzo Sertoli, Sondrio, 2007; Galleria Cons Arc, Chiasso, Espace
Abraham Joly, Ginevra e Kunst Forum Rottweil, 2004; Galerie Zwischenraum bei Scalo, der
Schweizerischen Stiftung für die Photographie, Zurigo, Galerie La Chambre Claire, Parigi, 2000.
www.stefaniaberetta.ch.
La mostra è realizzata con il sostegno del Percento culturale Migros Ticino.
è, infatti, attratta dall’evento in sé, indipendentemente dal luogo geografico. L’accanimento degli incendi sul
territorio rappresenta una sorta di sfida. Come restituire la verità di un luogo che non è più, che è stato
alterato per sempre? Come può l’immagine fotografica rendere la straordinarietà dell’evento?
L’artista articola la sua personalissima risposta attraverso diverse modalità esecutive: il bianco e nero,
l’intervento sulla pellicola in b/n, il colore e stampe fotografiche monocrome. Comune denominatore delle
diverse tecniche adottate è il formato 120 x 120 cm che inquadra immagini di desolazione: distese di cenere,
tronchi arsi, rami carbonizzati, pietre bruciate; una dimensione tra il preistorico e l’extraterrestre, dove l’uomo
non ha dimora.
Lo sguardo di Stefania Beretta, in un gioco di rasoterra e abbassamenti che plasma l’equilibrio compositivo,
si focalizza su momenti diversi del processo di distruzione e la successiva rinascita della vegetazione: le foto
in bianco e nero rivelano la “morte naturale” dei luoghi (per tacere la componente dolosa); l’esigenza di
intervenire sul negativo con bruciature e manipolazioni è dettata invece dal desiderio di restituire
analiticamente l’entità della catastrofe, quasi ad aggiungere un ingrediente tattile a quello visivo, a rendere la
violenza dell’evento nella sua complessità di variazioni cromatiche; i monocromi – di colori terrosi tratti da
pantone – evocano invece una rinnovata dimensione vitale resa, significativamente, da immagini
monocrome di colori artificiali. Infine le fotografie a colori registrano il lento, ma inesorabile rinascere del
luogo.
Attraverso giustapposizioni di fotografie che trovano nel dittico una formula ricorrente sia in catalogo sia in
mostra, Stefania Beretta offre al nostro sguardo un universo che è fisico (che cosa altera la materia più del
fuoco?) e mentale (che cosa più delle fiamme dice di distruzione e rinnovamento?).
Non si tratta di reportage, di commento sociale, ma di restituire la passione per un soggetto che diventa
necessità, necessità di rendere attraverso il linguaggio fotografico l’intensa e ineluttabile presenza del
disastro, della catastrofe. Stefania Beretta afferma a proposito: “... sono soltanto cenni, accenni, sono il mio
modo di voler vedere le cose che accadono senza essere ricordate. Parlare di denuncia forse è ‘retorica’,
ma certamente è una necessità di ‘rivelare’. Queste immagini presentano la natura offesa dall"uomo...”.
Il progetto è stato presentato nel 2007 presso la Galerie Beck & Eggeling di Düsseldorf e la Fondazione
Sant’ Antonio di Noli Ligure.
Catalogo
La mostra è accompagnata dal catalogo In Memoriam, Trans Photographic Press, Parigi, 2006. Testo di
Maria Will, 23 x 23 cm, 86 pagine. In italiano e inglese. Fr. 35.-.
Biografia
Stefania Beretta è nata a Vacallo nel 1957. Vive e lavora a Verscio. Specializzata in fotografia di architettura
e di oggetti d’arte, conduce in parallelo una sua ricerca personale che si concretizza in progetti autonomi.
Nel 1997 la Fondazione Galleria Gottardo di Lugano propone a diversi fotografi europei di documentare il
San Gottardo. Stefania Beretta realizza il progetto Sud-Nord. L’iniziativa sarà poi oggetto della mostra
itinerante Il San Gottardo.
Dal 1980 effettua frequenti viaggi in Europa, Asia e America; il volume Città d’Europa raccoglie i risultati di
questa esperienza.
Dal 2001 riceve l’incarico dalla Rolex per il progetto The Rolex Mentor&Protégé Arts Initiative di seguire e
documentare l’incontro di alcuni dei maggiori artisti contemporanei e giovani talenti di tutto il mondo.
Nel 2004 SRG SSR Idée Suisse realizza PhotoSuisse in collaborazione con la Fondazione Svizzera per la
Fotografia e l’editore Lars Müller; si tratta di film-ritratto accompagnati da una importante pubblicazione di 28
fotografi svizzeri che in collaborazione con ProHelvetia si trasforma in una mostra itinerante.
Dai suoi frequenti viaggi in India scaturisce una pubblicazione intitolata Indiarasoterra, realizzata in
occasione della esposizione alla Galleria Cons Arc a Chiasso.
Nel 2006, su invito della Fondazione Credito Valtellinese e dell’agenzia Grazia Neri, fotografa le cave di
marmo in Sicilia e Marco Anelli (fotografo di Roma) le cave in Valtellina. Il progetto intitolato Cave sarà poi
presentato in una mostra itinerante e pubblicato in un libro.
Dal 1985 espone i suoi lavori in mostre personali e collettive, in spazi e gallerie in Svizzera e all'estero. Sue
fotografie si trovano in numerose collezioni private e pubbliche (Fondazione Svizzera per la Fotografia,
Winterthur, Bibliothèque nationale e Centre Pompidou, Parigi).
Principali esposizioni personali: Museo Palazzo Sertoli, Sondrio, 2007; Galleria Cons Arc, Chiasso, Espace
Abraham Joly, Ginevra e Kunst Forum Rottweil, 2004; Galerie Zwischenraum bei Scalo, der
Schweizerischen Stiftung für die Photographie, Zurigo, Galerie La Chambre Claire, Parigi, 2000.
www.stefaniaberetta.ch.
La mostra è realizzata con il sostegno del Percento culturale Migros Ticino.
16
gennaio 2009
Stefania Beretta – In memoriam
Dal 16 gennaio al primo marzo 2009
fotografia
Location
MUSEO CANTONALE D’ARTE
Lugano, Via Canova, 10, (Lugano)
Lugano, Via Canova, 10, (Lugano)
Biglietti
Fr. 10.-, € 7.-; AVS, studenti, gruppi Fr. 7.-, € 5.
Orario di apertura
martedì 14-17, da mercoledì a domenica 10-17, lunedì chiuso
Vernissage
16 Gennaio 2009, ore 18,30
Sito web
www.stefaniaberetta.ch
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