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Tano Festa – Su carta 1960-67
In occasione dell’apertura di “Nascita di una Nazione. Tra Guttuso, Fontana e Schifano” a Palazzo Strozzi e in contemporanea con la mostra “Aldo Mondino: quadrettature e non solo 1963-72” Il Ponte presenta nel suo spazio lounge un nucleo di opere su carta di Tano Festa tra il 1960 e il ’67.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
In occasione dell'apertura di Nascita di una Nazione. Tra Guttuso, Fontana e Schifano a Palazzo Strozzi e in contemporanea con la mostra Aldo Mondino: quadrettature e non solo 1963-72 la galleria Il Ponte presenta nel suo spazio lounge un nucleo di opere su carta ed una tavola (Particolare da Michelangelo, 1964) di Tano Festa, realizzate fra il 1960 ed il 1967.
I lavori su carta svelano, più nitidamente delle sue celebri opere su tela o su legno coeve, quanto sia riduttiva l’etichetta “pop” attribuitagli fin dagli anni Sessanta, quale esponente della cosiddetta “Scuola di Piazza del Popolo”. Il tema centrale del suo lavoro, infatti, non è il consumismo di immagini nella società di massa, ma la sfida contro la dissoluzione che egli attua utilizzando il tempo della fotografia e soprattutto il tempo della Storia.
Per Festa l’opera su carta è perimetro, schermo, inquadratura di un dettaglio concepita come un’occlusione, finanche più estrema di quella sottesa dalle Finestre, dalle Persiane e dagli Armadi chiusi da lui realizzati dal 1962. La tradizionale pittura quale finestra aperta sul mondo, su carta diviene con maggior evidenza una finestra chiusa su se stessa, o meglio, un frame fotografico che, con la sua fissità, trasforma ciò che inquadra in cieca immagine bidimensionale e soprattutto la cristallizza nel tempo per garantirne l’eternità.
La dimensione temporale a cui Festa è più interessato è quella della Storia: egli concepisce l’opera quale testimonianza, prodotto e cimento della memoria culturale collettiva. L’utilizzo di immagini culturali anziché commerciali da lui intrapreso nel 1963, sembra nascondere una ragione ben più profonda: appropriarsi di elementi di opere d’arte del passato significa congelarle contro il tempo e la dissoluzione. Le sue citazioni dalla storia dell’arte sono doppi del reale e pertanto riconoscibili, ma attraverso l’intervento pittorico, disegnativo o a collage dell’artista, sembrano altre da sé, apparenze ambigue, veicoli di rivelazione della dimensione metafisica celata al di là del fisicamente visibile.
Tutte le opere esposte sono archiviate dall'Archivio Tano Festa.
I lavori su carta svelano, più nitidamente delle sue celebri opere su tela o su legno coeve, quanto sia riduttiva l’etichetta “pop” attribuitagli fin dagli anni Sessanta, quale esponente della cosiddetta “Scuola di Piazza del Popolo”. Il tema centrale del suo lavoro, infatti, non è il consumismo di immagini nella società di massa, ma la sfida contro la dissoluzione che egli attua utilizzando il tempo della fotografia e soprattutto il tempo della Storia.
Per Festa l’opera su carta è perimetro, schermo, inquadratura di un dettaglio concepita come un’occlusione, finanche più estrema di quella sottesa dalle Finestre, dalle Persiane e dagli Armadi chiusi da lui realizzati dal 1962. La tradizionale pittura quale finestra aperta sul mondo, su carta diviene con maggior evidenza una finestra chiusa su se stessa, o meglio, un frame fotografico che, con la sua fissità, trasforma ciò che inquadra in cieca immagine bidimensionale e soprattutto la cristallizza nel tempo per garantirne l’eternità.
La dimensione temporale a cui Festa è più interessato è quella della Storia: egli concepisce l’opera quale testimonianza, prodotto e cimento della memoria culturale collettiva. L’utilizzo di immagini culturali anziché commerciali da lui intrapreso nel 1963, sembra nascondere una ragione ben più profonda: appropriarsi di elementi di opere d’arte del passato significa congelarle contro il tempo e la dissoluzione. Le sue citazioni dalla storia dell’arte sono doppi del reale e pertanto riconoscibili, ma attraverso l’intervento pittorico, disegnativo o a collage dell’artista, sembrano altre da sé, apparenze ambigue, veicoli di rivelazione della dimensione metafisica celata al di là del fisicamente visibile.
Tutte le opere esposte sono archiviate dall'Archivio Tano Festa.
23
marzo 2018
Tano Festa – Su carta 1960-67
Dal 23 marzo al 13 aprile 2018
arte contemporanea
Location
GALLERIA IL PONTE
Firenze, Via Di Mezzo, 42/B, (Firenze)
Firenze, Via Di Mezzo, 42/B, (Firenze)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 15.30-19.00
Vernissage
23 Marzo 2018, ore 12.00
Autore
Curatore