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Transit 4 – Dimitri Kotsaras e Jennifer Nelson / Eugenio Tibaldi
Transit 4 è quarta ed ultima tappa dell’omonimo progetto che connette giovani artisti napoletani con artisti provenienti da città del bacino mediorientale. Dopo l’esperienza al Cairo, Istanbul e Tel Aviv il Madre si gemella questa volta con Salonicco attraverso il lavoro di Eugenio Tibaldi e del duo greco Dimitri Kotsaras e Jennifer Nelson.
Comunicato stampa
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Transit 4 è quarta ed ultima tappa dell’omonimo progetto che connette giovani artisti napoletani con artisti provenienti da città del bacino mediorientale. Dopo l’esperienza al Cairo, Istanbul e Tel Aviv il Madre si gemella questa volta con Salonicco attraverso il lavoro di Eugenio Tibaldi e del duo greco Dimitri Kotsaras e Jennifer Nelson.
Il progetto, come già sperimentato nelle precedenti tappe, si struttura in due tempi e due spazi diversi: la prima nella Project Room del Museo Madre dal 26 Maggio al 13 Settembre e la seconda nello State Museum of Contemporary Art di Salonicco dal 27 Ottobre al 30 Novembre.
Esistono città che hanno destini incrociati, luoghi posti al centro di delicati equilibri storici e politici a causa della strategica posizione geografica. È questo il caso di Napoli e Salonicco, entrambe crocevia di popoli e di culture, città liminali, l’una soglia sui Balcani, snodo storico tra oriente e occidente, l’altra ultima città europea e prima città mediterranea. Partendo da questi elementi Tibaldi organizza un palinsesto visivo che aggrega i vari materiali prelevati dalla realtà urbana delle due città per produrne un corpo unico, disegno finale di un percorso, di una consapevole e lucida esperienza. Una barca bicefala, frutto dell’ibridazione tra le tradizionali imbarcazioni delle due città: il trechandiri greco (ma di origine ottomana) e il gozzo napoletano, diviene lo starting point della sua ricerca socio-antropologica sulle rispettive realtà. Una “macchina celibe” la cui doppia prua, impedendone il movimento, diviene metafora della loro storia e dei loro destini. La stessa visione sincretico-sintetica investe la veduta delle due città che si fonde in un panopticon, in cui l’artista ricostruisce un immaginario skyline delle linee costiere di Napoli e Salonicco unite senza soluzione di continuità dal porto, “inteso come architettura del destino per entrambe le città: fonte inesauribile di influenze culturali e campo libero per le battaglie di conquista. Il porto come linea ipotetica in cui si fonda, e contemporaneamente si infrange, il sogno di allargamento culturale e sociale della città” (E.Tibaldi).
Il materiale di recupero, la decontestualizzazione degli oggetti di turno, i segni del quotidiano che rivelano e sottolineano tutti quei sintomi selvaggi e primitivi che qualificano l’hinterland del mondo, in cui a condurre il gioco è la presenza rettificatrice e degenerante dell’uomo, sono gli elementi che caratterizzano la ricerca di Kotsaras e Nelson. I due artisti propongono un’azione poetico-dimostrativa che analizza le conseguenze dell’inquinamento e muove una critica sottile e paradossale all’odierna società anestetizzata dei consumi. Una performance tra il serio e il faceto adombra la catastrofe ambientale che quotidianamente portiamo avanti con grande superficialità nelle nostre vite casalinghe, un’azione le cui tracce residuali si accumulano progressivamente nello spazio della Project Room. Gli artisti tentano di lasciare una traccia, un indizio per chi verrà, che tocca una dimensione psicologica, un’istanza che si fa etica e politica dando voce all’ineffabile, rendendo tangibile l’invisibile. L’opera diviene in questo modo un accadimento, una forma di riscatto che dà voce all’ineffabile, rende tangibile l’invisibile, invita a prendere parte a un processo di creazione di senso ponendosi oltre la rappresentazione.
La performance di Dimitri Kotsaras e Jennifer Nelson inizierà nel II cortile del Museo MADRE alle ore 20.
Si ringrazia per il prezioso supporto l’Istituto Italiano di Cultura di Salonicco e particolarmente il suo direttore, dott.ssa Maria Rosa Girace e il dott. Antonio Crescenzi
Si ringrazia inoltre per la collaborazione alla realizzazione della performance di Dimitri Kotsaras e Jennifer Nelson: Enrico Cerchione, Claudia Corbo, Sebastiano Deva, Armando Palmieri, Azzurra Parolisi, Giorgia Polverino, Miriam Somma.
Eugenio Tibaldi, Alba (Cuneo), 1977. Vive e lavora a Giugliano in Campania (Napoli). Tra le mostre: Transient Space – The Tourist Syndrome, International Centre of Contemporary Art, Bucarest; Del Paese e altre storie, Palazzo Ducale, Genova; Sistema Binario, Stazioni di Mergellina Napoli e Belgrade Summer Festival, Belgrado; 111 days on a long table, progetto speciale per Manifesta7, Ex Alumix, Bolzano; Gravity – Ernesto Esposito Collection, Museo Artium, Vitoria; Laws of Relativity / La legge è relativa per tutti, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Guarene d’Alba (CN); Napoli presente, PAN, Palazzo delle Arti,Napoli.
Dimitri Kotsaras e Jennifer Nelson lavorano insieme dal 2000. Kotsaras è filmmaker e dj ed ha esposto in numerosi sedi tra cui: gallery C-Level Los Angeles, Greek television e Drama Film Festival. Nelson ha partecipato a numerosi festivals e esposto in musei quali the Los Angeles County Museum of Art, la Kunsthalle Duesseldorf, la Galerie Nasional di Jakarta e il Museum of Contemporary Art di Atene. Insieme hanno lavorato a progetti per medi@terra ad Atene nel 2004, alla Irish Biennial ev+a 2006 di Limerick Ireland, e alla Biennale di Atene del 2009. Hanno scritto e disegnato il libro Limerick Cookbook: Social Recipes and Alchemical Attempts (futura, 2008) a seguito delle 3 settimane di performance a Limerick in Irlanda. Nelson e Kotsaras attualmente vivono e lavorano ad Atene, Grecia.
Il progetto, come già sperimentato nelle precedenti tappe, si struttura in due tempi e due spazi diversi: la prima nella Project Room del Museo Madre dal 26 Maggio al 13 Settembre e la seconda nello State Museum of Contemporary Art di Salonicco dal 27 Ottobre al 30 Novembre.
Esistono città che hanno destini incrociati, luoghi posti al centro di delicati equilibri storici e politici a causa della strategica posizione geografica. È questo il caso di Napoli e Salonicco, entrambe crocevia di popoli e di culture, città liminali, l’una soglia sui Balcani, snodo storico tra oriente e occidente, l’altra ultima città europea e prima città mediterranea. Partendo da questi elementi Tibaldi organizza un palinsesto visivo che aggrega i vari materiali prelevati dalla realtà urbana delle due città per produrne un corpo unico, disegno finale di un percorso, di una consapevole e lucida esperienza. Una barca bicefala, frutto dell’ibridazione tra le tradizionali imbarcazioni delle due città: il trechandiri greco (ma di origine ottomana) e il gozzo napoletano, diviene lo starting point della sua ricerca socio-antropologica sulle rispettive realtà. Una “macchina celibe” la cui doppia prua, impedendone il movimento, diviene metafora della loro storia e dei loro destini. La stessa visione sincretico-sintetica investe la veduta delle due città che si fonde in un panopticon, in cui l’artista ricostruisce un immaginario skyline delle linee costiere di Napoli e Salonicco unite senza soluzione di continuità dal porto, “inteso come architettura del destino per entrambe le città: fonte inesauribile di influenze culturali e campo libero per le battaglie di conquista. Il porto come linea ipotetica in cui si fonda, e contemporaneamente si infrange, il sogno di allargamento culturale e sociale della città” (E.Tibaldi).
Il materiale di recupero, la decontestualizzazione degli oggetti di turno, i segni del quotidiano che rivelano e sottolineano tutti quei sintomi selvaggi e primitivi che qualificano l’hinterland del mondo, in cui a condurre il gioco è la presenza rettificatrice e degenerante dell’uomo, sono gli elementi che caratterizzano la ricerca di Kotsaras e Nelson. I due artisti propongono un’azione poetico-dimostrativa che analizza le conseguenze dell’inquinamento e muove una critica sottile e paradossale all’odierna società anestetizzata dei consumi. Una performance tra il serio e il faceto adombra la catastrofe ambientale che quotidianamente portiamo avanti con grande superficialità nelle nostre vite casalinghe, un’azione le cui tracce residuali si accumulano progressivamente nello spazio della Project Room. Gli artisti tentano di lasciare una traccia, un indizio per chi verrà, che tocca una dimensione psicologica, un’istanza che si fa etica e politica dando voce all’ineffabile, rendendo tangibile l’invisibile. L’opera diviene in questo modo un accadimento, una forma di riscatto che dà voce all’ineffabile, rende tangibile l’invisibile, invita a prendere parte a un processo di creazione di senso ponendosi oltre la rappresentazione.
La performance di Dimitri Kotsaras e Jennifer Nelson inizierà nel II cortile del Museo MADRE alle ore 20.
Si ringrazia per il prezioso supporto l’Istituto Italiano di Cultura di Salonicco e particolarmente il suo direttore, dott.ssa Maria Rosa Girace e il dott. Antonio Crescenzi
Si ringrazia inoltre per la collaborazione alla realizzazione della performance di Dimitri Kotsaras e Jennifer Nelson: Enrico Cerchione, Claudia Corbo, Sebastiano Deva, Armando Palmieri, Azzurra Parolisi, Giorgia Polverino, Miriam Somma.
Eugenio Tibaldi, Alba (Cuneo), 1977. Vive e lavora a Giugliano in Campania (Napoli). Tra le mostre: Transient Space – The Tourist Syndrome, International Centre of Contemporary Art, Bucarest; Del Paese e altre storie, Palazzo Ducale, Genova; Sistema Binario, Stazioni di Mergellina Napoli e Belgrade Summer Festival, Belgrado; 111 days on a long table, progetto speciale per Manifesta7, Ex Alumix, Bolzano; Gravity – Ernesto Esposito Collection, Museo Artium, Vitoria; Laws of Relativity / La legge è relativa per tutti, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Guarene d’Alba (CN); Napoli presente, PAN, Palazzo delle Arti,Napoli.
Dimitri Kotsaras e Jennifer Nelson lavorano insieme dal 2000. Kotsaras è filmmaker e dj ed ha esposto in numerosi sedi tra cui: gallery C-Level Los Angeles, Greek television e Drama Film Festival. Nelson ha partecipato a numerosi festivals e esposto in musei quali the Los Angeles County Museum of Art, la Kunsthalle Duesseldorf, la Galerie Nasional di Jakarta e il Museum of Contemporary Art di Atene. Insieme hanno lavorato a progetti per medi@terra ad Atene nel 2004, alla Irish Biennial ev+a 2006 di Limerick Ireland, e alla Biennale di Atene del 2009. Hanno scritto e disegnato il libro Limerick Cookbook: Social Recipes and Alchemical Attempts (futura, 2008) a seguito delle 3 settimane di performance a Limerick in Irlanda. Nelson e Kotsaras attualmente vivono e lavorano ad Atene, Grecia.
26
maggio 2010
Transit 4 – Dimitri Kotsaras e Jennifer Nelson / Eugenio Tibaldi
Dal 26 maggio al 13 settembre 2010
arte contemporanea
Location
MADRE – MUSEO D’ARTE DONNA REGINA
Napoli, Via Luigi Settembrini, 79, (Napoli)
Napoli, Via Luigi Settembrini, 79, (Napoli)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì ore 10.00 – 21.00 sabato e domenica ore 10.00 – 24.00 Giorno di chiusura: martedì
Vernissage
26 Maggio 2010, ore 19
Ufficio stampa
ELECTA
Ufficio stampa
ELECTA NAPOLI
Autore
Curatore