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Un Museo Ideale. Ospiti d’eccezione nelle Collezioni del Novecento
Il Museo del Novecento diventa per i sei mesi di Expo Un Museo Ideale, un percorso espositivo costellato da Ospiti d’eccezione per mostrare al mondo l’innovazione e creatività dell’arte italiana dal Futurismo al Contemporaneo
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dal 15 maggio al 15 settembre 2015, la grande arte italiana in mostra al Museo del Novecento durante
il semestre dell’Esposizione Universale a Milano
Il Museo del Novecento diventa per i sei mesi di Expo Un Museo Ideale, un percorso espositivo
costellato da Ospiti d’eccezione per mostrare al mondo l’innovazione e creatività dell’arte italiana dal
Futurismo al Contemporaneo.
L’idea è semplice e innovativa al tempo stesso: tutte le sale del percorso espositivo sono arricchite da
una serie di opere di altissimo livello scelte in modo lenticolare insieme ai direttori dei maggiori musei
italiani per realizzare un Museo Ideale.
In una sorta di chiamata al mondo dell’arte italiana, il Museo del Novecento si mette in rete con le più
importanti istituzioni museali - Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, Galleria d’Arte Moderna di
Torino, Mart di Rovereto, Cà Pesaro di Venezia, Mambo di Bologna, Museo Revoltella di Trieste e
Galleria d’Arte Moderna di Palermo.
Al contempo una selezione di opere di arte contemporanea recentemente donate da Acacia,
l’Associazione Amici Arte Contemporanea Italiana, fa da contrappunto alle collezioni novecentesche,
creando un dialogo tra passato e presente.
La mostra, a cura del Comitato Scientifico del Museo, presenta gli “Ospiti d’eccezione” nell’allestimento
ideato dall’architetto Paolo Giacomazzi. Mentre i capolavori del XX secolo occupano i punti nevralgici
del percorso museale, l’arte contemporanea è allestita in modo interstiziale creando, in relazione con
l’arte storicizzata, una serie di sorprese inaspettate.
La mostra offre un’irripetibile occasione per ammirare alcune delle opere simbolo dell’arte
italiana dal Futurismo all’Arte Povera, con un dialogo aperto con il contemporaneo
L’incipit del percorso presenta un’importante opera di ambito pre-futurista di Umberto Boccioni, Nudo
di spalle (Controluce) (1909) del Mart di Rovereto, posta in dialogo con uno dei capolavori di Arturo
Martini, la Prostituta (1913) proveniente da Ca’Pesaro di Venezia.
Sempre nella Sala del Futurismo viene ospitata la poetica installazione sonora di Mario Airò, Là ci
darem la mano (2003) – prima opera del percorso proveniente dalla collezione ACACIA.
Al termine della sala del futurismo, Natura morta con squadra, tra le icone del museo milanese, sarà
affiancata dal capolavoro Ovale delle apparizioni, della GNAM di Roma. Le due opere dipinte da Carlo
Carrà tra 1917 e 1918, entrambe provenienti dalla collezione Jucker, rappresentano il superamento
del periodo futurista e l’avvicinamento alla ricerca metafisica.
Cortile di Via Fondazza (1958) di Morandi del Mambo di Bologna e Due figure mitologiche (Nus
antiques, Composizione mitologica) (1927) di de Chirico del Mart, ampliano le sale monografiche del
Museo del Novecento dedicate ai due artisti.
L’opera simbolo del Museo Revoltella di Trieste, Meriggio (1920) di Casorati , accoglie i visitatori
nella sala del movimento Novecento, mentre un allucinato ritratto fotografico - Senza titolo (2009) -
del musicista americano Arto Lindsay realizzata da Roberto Cuoghi è ospitato accanto alle opere
figurative di Pietro Marussig e Achille Funi.
La sezione dei post-impressionismi, realismi e arcaismi ospita due opere di eccezionale rilievo, la
grande Crocifissione (1940-1) di Guttuso dalla Gnam di Roma e Maternità (1934), capolavoro di Fausto
Pirandello proveniente dalle collezioni della Gam di Palermo.
Segue, nella sala monografica dedicata a Fausto Melotti, l’installazione monocroma di Marzia Migliora
“...sono sgusciato dalla tua pienezza senza lasciarti vuota perché il vuoto l’ho portato con me...” (2007),
in delicato dialogo con le sculture dell’artista roveretano.
Alle opere polimateriche di Sabrina Mezzaqui e Francesco Gennari è affidata la riflessione sulla
complessa relazione tra scultura, natura ed estetica. La prima con l’installazione Mettere a dimora
(2008) invade progressivamente le pareti della sala per rappresentare fisicamente la proliferazione di
immagini. La degenerazione di Parsifal (natività) (2005-2006) di Gennari, mostra come la materia
possa subire un’evoluzione formale completamente indipendente dalla volontà dell’artista.
Proseguendo nel percorso si raggiunge Sala Fontana con Costellazione basculante (2008) di Luca
Trevisani: una scultura volatile in continuo mutamento, che con i palloncini sospesi a mezz’aria,
sembra quasi giocare con il Neon di Lucio Fontana riprendendone il tema dello spazio e della relazione
con l’ambiente circostante.
Nel percorso dedicato alla gestualità degli anni Cinquanta sono ospitati Abstraction with Brown Burlap
(Sacco) (1953) di Alberto Burri proveniente dalla GAM di Torino e l’installazione Assurdo - Diario di
Berlino (1964) di Emilio Vedova.
Nella sala dedicata ad Azimut , in colloquio con le opere più radicali di Piero Manzoni, tra cui Merda
d’artista, è esposta la scultura Untitled (2009) di Maurizio Cattelan, bozzetto della scultura
monumentale allestita in Piazza Affari a Milano. Qui le due tele Nido (2009) di Nico Vascellari fanno,
con la decostruzione di un nido di uccello, da contrappunto alle geometrie dei supporti modificati di
Enrico Castellani.
La scultura I tempi doppi (2013) di Tatiana Trouvè è allestita in una straniante relazione con le
sculture in bronzo di Marino Marini, aprendo alla poetica dell’Arte Povera.
Bachi da Setola (1969) di Pino Pascali, proveniente dalle collezioni della Gnam di Roma potenzia la
parte conclusiva dell’ala museale dedicata alla Pop italiana e all’Arte Povera.
A chiudere l’esposizione un’importante opera formata da tre dittici della serie Francesco by Francesco
(2002) di Vezzoli dove l’artista bresciano riprende in termini contemporanei la tradizione
rinascimentale dell’autoritratto.
“Un Museo Ideale. Ospiti d’eccezione nelle Collezioni del Novecento” intende restituire allo
sguardo dei visitatori un patrimonio unico al mondo, il nostro, in un dialogo a più voci che parte dalle
avanguardie italiane del Novecento per arrivare alle esperienze del contemporaneo.
il semestre dell’Esposizione Universale a Milano
Il Museo del Novecento diventa per i sei mesi di Expo Un Museo Ideale, un percorso espositivo
costellato da Ospiti d’eccezione per mostrare al mondo l’innovazione e creatività dell’arte italiana dal
Futurismo al Contemporaneo.
L’idea è semplice e innovativa al tempo stesso: tutte le sale del percorso espositivo sono arricchite da
una serie di opere di altissimo livello scelte in modo lenticolare insieme ai direttori dei maggiori musei
italiani per realizzare un Museo Ideale.
In una sorta di chiamata al mondo dell’arte italiana, il Museo del Novecento si mette in rete con le più
importanti istituzioni museali - Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, Galleria d’Arte Moderna di
Torino, Mart di Rovereto, Cà Pesaro di Venezia, Mambo di Bologna, Museo Revoltella di Trieste e
Galleria d’Arte Moderna di Palermo.
Al contempo una selezione di opere di arte contemporanea recentemente donate da Acacia,
l’Associazione Amici Arte Contemporanea Italiana, fa da contrappunto alle collezioni novecentesche,
creando un dialogo tra passato e presente.
La mostra, a cura del Comitato Scientifico del Museo, presenta gli “Ospiti d’eccezione” nell’allestimento
ideato dall’architetto Paolo Giacomazzi. Mentre i capolavori del XX secolo occupano i punti nevralgici
del percorso museale, l’arte contemporanea è allestita in modo interstiziale creando, in relazione con
l’arte storicizzata, una serie di sorprese inaspettate.
La mostra offre un’irripetibile occasione per ammirare alcune delle opere simbolo dell’arte
italiana dal Futurismo all’Arte Povera, con un dialogo aperto con il contemporaneo
L’incipit del percorso presenta un’importante opera di ambito pre-futurista di Umberto Boccioni, Nudo
di spalle (Controluce) (1909) del Mart di Rovereto, posta in dialogo con uno dei capolavori di Arturo
Martini, la Prostituta (1913) proveniente da Ca’Pesaro di Venezia.
Sempre nella Sala del Futurismo viene ospitata la poetica installazione sonora di Mario Airò, Là ci
darem la mano (2003) – prima opera del percorso proveniente dalla collezione ACACIA.
Al termine della sala del futurismo, Natura morta con squadra, tra le icone del museo milanese, sarà
affiancata dal capolavoro Ovale delle apparizioni, della GNAM di Roma. Le due opere dipinte da Carlo
Carrà tra 1917 e 1918, entrambe provenienti dalla collezione Jucker, rappresentano il superamento
del periodo futurista e l’avvicinamento alla ricerca metafisica.
Cortile di Via Fondazza (1958) di Morandi del Mambo di Bologna e Due figure mitologiche (Nus
antiques, Composizione mitologica) (1927) di de Chirico del Mart, ampliano le sale monografiche del
Museo del Novecento dedicate ai due artisti.
L’opera simbolo del Museo Revoltella di Trieste, Meriggio (1920) di Casorati , accoglie i visitatori
nella sala del movimento Novecento, mentre un allucinato ritratto fotografico - Senza titolo (2009) -
del musicista americano Arto Lindsay realizzata da Roberto Cuoghi è ospitato accanto alle opere
figurative di Pietro Marussig e Achille Funi.
La sezione dei post-impressionismi, realismi e arcaismi ospita due opere di eccezionale rilievo, la
grande Crocifissione (1940-1) di Guttuso dalla Gnam di Roma e Maternità (1934), capolavoro di Fausto
Pirandello proveniente dalle collezioni della Gam di Palermo.
Segue, nella sala monografica dedicata a Fausto Melotti, l’installazione monocroma di Marzia Migliora
“...sono sgusciato dalla tua pienezza senza lasciarti vuota perché il vuoto l’ho portato con me...” (2007),
in delicato dialogo con le sculture dell’artista roveretano.
Alle opere polimateriche di Sabrina Mezzaqui e Francesco Gennari è affidata la riflessione sulla
complessa relazione tra scultura, natura ed estetica. La prima con l’installazione Mettere a dimora
(2008) invade progressivamente le pareti della sala per rappresentare fisicamente la proliferazione di
immagini. La degenerazione di Parsifal (natività) (2005-2006) di Gennari, mostra come la materia
possa subire un’evoluzione formale completamente indipendente dalla volontà dell’artista.
Proseguendo nel percorso si raggiunge Sala Fontana con Costellazione basculante (2008) di Luca
Trevisani: una scultura volatile in continuo mutamento, che con i palloncini sospesi a mezz’aria,
sembra quasi giocare con il Neon di Lucio Fontana riprendendone il tema dello spazio e della relazione
con l’ambiente circostante.
Nel percorso dedicato alla gestualità degli anni Cinquanta sono ospitati Abstraction with Brown Burlap
(Sacco) (1953) di Alberto Burri proveniente dalla GAM di Torino e l’installazione Assurdo - Diario di
Berlino (1964) di Emilio Vedova.
Nella sala dedicata ad Azimut , in colloquio con le opere più radicali di Piero Manzoni, tra cui Merda
d’artista, è esposta la scultura Untitled (2009) di Maurizio Cattelan, bozzetto della scultura
monumentale allestita in Piazza Affari a Milano. Qui le due tele Nido (2009) di Nico Vascellari fanno,
con la decostruzione di un nido di uccello, da contrappunto alle geometrie dei supporti modificati di
Enrico Castellani.
La scultura I tempi doppi (2013) di Tatiana Trouvè è allestita in una straniante relazione con le
sculture in bronzo di Marino Marini, aprendo alla poetica dell’Arte Povera.
Bachi da Setola (1969) di Pino Pascali, proveniente dalle collezioni della Gnam di Roma potenzia la
parte conclusiva dell’ala museale dedicata alla Pop italiana e all’Arte Povera.
A chiudere l’esposizione un’importante opera formata da tre dittici della serie Francesco by Francesco
(2002) di Vezzoli dove l’artista bresciano riprende in termini contemporanei la tradizione
rinascimentale dell’autoritratto.
“Un Museo Ideale. Ospiti d’eccezione nelle Collezioni del Novecento” intende restituire allo
sguardo dei visitatori un patrimonio unico al mondo, il nostro, in un dialogo a più voci che parte dalle
avanguardie italiane del Novecento per arrivare alle esperienze del contemporaneo.
15
maggio 2015
Un Museo Ideale. Ospiti d’eccezione nelle Collezioni del Novecento
Dal 15 maggio al 15 settembre 2015
arte moderna e contemporanea
Location
MUSEO DEL NOVECENTO
Milano, Piazza Del Duomo, (Milano)
Milano, Piazza Del Duomo, (Milano)
Biglietti
intero 5 euro | ridotto 3 euro
Orario di apertura
lunedì 14.30 – 19.30 | martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30 – 19.30, giovedì e sabato 9.30 – 22.30
Ufficio stampa
STUDIO DE ANGELIS