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Vanessa Beecroft – VB53
Un gruppo di grandi fotografie e il video della Performance VB53 realizzati al Tepidarium del Giardino dell’Orticultura di Firenze nel 2004
Comunicato stampa
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Per la sua seconda personale alla Galleria Massimo Minini, Vanessa Beecroft presenta un gruppo di grandi fotografie e il video della Performance VB53 realizzati al Tepidarium del Giardino dell'Orticultura di Firenze nel 2004. Si tratta di una tra le più recenti performance di Beecroft voluta dalla Fondazione Pitti Immagine Discovery.
Nell’incantevole cornice del Tepidarium, progettato da Giacomo Roster nel 1880 e recentemente restaurato dal Comune di Firenze, l’artista ha disposto ventuno modelle nude, alcune di carnagione chiara e altre di colore, su un cumulo di terra scura. Le figure esili, i corpi sinuosi, l’esplicita nudità si contrappongono al terreno umido e sporco. Le ragazze sono disposte in un gruppo dapprima compatto, tutte in posizione eretta, che si scompone lentamente: le modelle si lasciano cadere accasciandosi sulla terra, venendo a contatto con essa, sporcandosi. Nel percorso della mostra la vista d’insieme si alterna ai ritratti a figura intera di ragazze dalla chioma lunghissima o dai capelli raccolti, come fossero fiori e germogli di piante.
Secondo le parole dell’artista: “La terra è un riferimento alla land art, molto scura e umida, come la terra ricca dei campi coltivati [...] La performance contrappone la purezza dei corpi femminili, la loro nudità, con il colore sporco della terra e la sua materia. Alcune modelle saranno simili a gigli e altre simili a patate.”
Anche qui, come in tutti i lavori di Beecroft il corpo è protagonista, spesso nudo o con pochi accessori, scarpe dai tacchi vertiginosi, calze o parrucche. La bellezza femminile è indagata nelle sue molteplici sfaccettature, nella sua fisicità, forza e fascino, nel rapporto con l’arte del passato, con il cinema, con le grandi donne della storia.
Corpo, bellezza e identità si riferiscono nella performance di Firenze in particolare a Botticelli, a Filippino Lippi e si intrecciano con motivi autobiografici e con suggestioni derivanti dallo spazio circostante, con rigorosa attenzione all’impianto scenografico e figurativo che rende le performance concettualmente più vicine alla pittura che all’azione performativa.
Nell’incantevole cornice del Tepidarium, progettato da Giacomo Roster nel 1880 e recentemente restaurato dal Comune di Firenze, l’artista ha disposto ventuno modelle nude, alcune di carnagione chiara e altre di colore, su un cumulo di terra scura. Le figure esili, i corpi sinuosi, l’esplicita nudità si contrappongono al terreno umido e sporco. Le ragazze sono disposte in un gruppo dapprima compatto, tutte in posizione eretta, che si scompone lentamente: le modelle si lasciano cadere accasciandosi sulla terra, venendo a contatto con essa, sporcandosi. Nel percorso della mostra la vista d’insieme si alterna ai ritratti a figura intera di ragazze dalla chioma lunghissima o dai capelli raccolti, come fossero fiori e germogli di piante.
Secondo le parole dell’artista: “La terra è un riferimento alla land art, molto scura e umida, come la terra ricca dei campi coltivati [...] La performance contrappone la purezza dei corpi femminili, la loro nudità, con il colore sporco della terra e la sua materia. Alcune modelle saranno simili a gigli e altre simili a patate.”
Anche qui, come in tutti i lavori di Beecroft il corpo è protagonista, spesso nudo o con pochi accessori, scarpe dai tacchi vertiginosi, calze o parrucche. La bellezza femminile è indagata nelle sue molteplici sfaccettature, nella sua fisicità, forza e fascino, nel rapporto con l’arte del passato, con il cinema, con le grandi donne della storia.
Corpo, bellezza e identità si riferiscono nella performance di Firenze in particolare a Botticelli, a Filippino Lippi e si intrecciano con motivi autobiografici e con suggestioni derivanti dallo spazio circostante, con rigorosa attenzione all’impianto scenografico e figurativo che rende le performance concettualmente più vicine alla pittura che all’azione performativa.
28
maggio 2005
Vanessa Beecroft – VB53
Dal 28 maggio al 30 settembre 2005
arte contemporanea
Location
GALLERIA MASSIMO MININI
Brescia, Via Luigi Apollonio, 68, (Brescia)
Brescia, Via Luigi Apollonio, 68, (Brescia)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì 10-19.30; sabato 15.30-19.30
Vernissage
28 Maggio 2005, ore 18
Editore
CHARTA
Autore