12 gennaio 2017

La Tate tutta rosa?

 
Chi prenderà il posto di Nicholas Serota nell'istituzione più prestigiosa del Regno Unito? Potrebbe esserci un'altra donna al vertice, rimodellando le polemiche sui ruoli maschili (e maschilisti) dell'arte

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Qualche mese fa era stata la direttrice Frances Morris a lanciare un j’accuse: il mondo dell’arte? Un club per soli uomini, aveva dichiarato a settembre.
Ora però, stando a una serie fitta di indiscrezioni, anche se il museo non ha ancora confermato, pare che a prendere il posto della guida della Tate, al posto dell’uscente Nicholas Serota, sarà proprio un’altra donna: Maria Balshaw, attuale direttrice della Whitworth Art Gallery di Manchester.
Il processo di definizione dell’incarico, fanno sapere dall’istituzione londinese, è ancora in corso e l’annuncio imminente secondo i media britannici, dal Guardian in giù, dovrebbe arrivare non più tardi della settimana prossima.
La candidatura deve prima essere approvata dal primo ministro, Theresa May.
Sarà lei o meno, tra le altre candidate papabili ci sono anche Julia Peyton-Jones, ex direttrice della Serpentine, e Iwona Blazwick, alla guida della Whitechapel Gallery. 
Insomma, basta quote azzurre dall’arte, e via libera al gentil sesso e alla sua capacità di portare ricchezza; la Balshaw, alla guida della Whitworth Art Gallery dal 2006, non solo ha portato al museo 15 milioni di sterline, ma ne ha permesso la riqualificazione e, in nemmeno un anno dalla sua riapertura, per l’istituzione è arrivato il premio come “Museo dell’Anno” dato dall’Art Fund. Membro del consiglio dell’inglese Arts Council, di cui diventerà Presidente proprio Serota, dal 1 febbraio, la Balshaw diventerebbe così la prima donna a ricoprire un ruolo così prestigioso alla Tate, così come la Morris è la prima direttrice donna dell’istituzione. Sembra scritto nel destino: chi vivrà, vedrà. (MB)

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