01 giugno 2015

Viva la finzione!

 

di

Compie 40 anni Lo squalo (Jaws) di Steven Spielberg. Più longevo (almeno per ora) di un altro squalo divenuto celebre nell’ambito delle arti del nostro tempo, quello di Damien Hirst: The Physical Impossibility Of Death In the Mind Of Someone Living (L’impossibilità fisica della morte nella mente di un vivo). Uno, costruito in laboratorio e l’altro finito in laboratorio per essere messo in una teca sotto formaldeide. Che, sebbene abbia raggiunto una quotazione di quasi 10 milioni di sterline, ha incassato meno di quanto abbia fatto Lo squalo finto del cinema. Certo, il rapporto è uno (l’opera, anzi due, poiché lo squalo originario di Hirst fu sostituito con un altro in quanto il primo si era deteriorato) a molti (il pubblico del film). Ma sono molti, moltissimi quelli che hanno visto il vero squalo pop e non l’hanno mai dimenticato.
In questa foto il regista mostra tutta l’allegria, il gusto che possono esserci dietro una grande finzione. Lo squalo di Spileberg faceva paura, azzannava esseri umani e stritolava barche, schizzava fuori dall’acqua come un mostro preistorico, facendo leva su ossessioni ancestrali. Ma poi Spielberg in queste immagini inedite ci fa vedere che non era niente più che un giocattolone, buono per grandi e piccini (più i grandi). Il cinema serve anche a questo: tremare di paura e ridere. Ed è a portata di portafoglio. 

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