06 dicembre 2002

fino al 26.I.2003 Takashi Murakami – Kaikai Kiki Londra, Serpentine Gallery

 
Una serie di giovani artisti si affaccendano in un capannone alle prese con aerografi, acrilici, computer, pellicole, pannelli e pennelli. E’ lo studio di Murakami. Atmosmefere da cartoon per l’inverno londinese…

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Ha inaugurato a Londra la prima personale, in uno spazio pubblico, dell’artista giapponese Takashi Murakami. La mostra, organizzata dalla Fondazione Cartier in collaborazione con la Serpentine Gallery, offre una serie di recenti lavori che spaziano da un buon numero di acrilici su tela ad una vasta serie di sculture in resina.
Ad accogliere i visitatori ci pensa un mastodontico neonato agilmente appollaiato su un mondo di sorridenti margherite. I primi tre ambienti sono caratterizzati dai cosiddetti wallpaper, rivestimenti murali ottenuti mediante l’applicazione di carta da parati…d’artista! Ci si sente quasi osservati dalle centinaia di occhi che punteggiano le pareti ed i soffitti della stanza; tre quadri emergono dallo sfondo quasi tridimensionalmente e gli ammiccanti Jellyfish Eyes lasciano questa volta trasparire la plasticità dell’acrilico rispetto alla “pixelizzazione” di quelli su carta.
Gioiosi e fluttuanti fiorellini, che ricordano il famoso videogioco Supermario, si confondono con funghi multicolore, reali e dipinti, dall’aspetto non sempre genuino. Così come tempo fa a Milano Carsten Höller aveva fatto crescere dei funghi dal soffitto della Fondazione Prada, allo stesso modo sembra che Murakami Murakami - Flower Ball 2002abbia trovato qui terreno fertile per la sua coltivazione.
Jattaman, Digimon sono solo alcuni dei cartoni animati che devono averlo probabilmente fortemente ispirato. L’artista arriva a creare alcuni caratteri fantastici, dando così vita a nuove serie di lavori. Tra questi Kaikai e Kiki, due curiosi personaggi a cui è intitolata la mostra, Kumo-Kun alias Signor Nuvola, ed altri ancora.
Ma non è tutto paesaggi fioriti e mondi fatati: l’ambiente centrale della galleria stupisce per la grandiosità delle opere esposte e per i soggetti rappresentati. Due dipinti composti a loro volta da diverse tele di ampie dimensioni sistemate una accanto all’altra dominano la stanza.
L’impressione di trovarsi di fronte ad una fluida, vasta, contorta e rigurgitante colata di colore non può fare a meno di stupire in “Tan Tan Bo Puking – a.k.a. Gerotan”.
Leggendo brevemente il testo che viene proposto all’entrata, salta all’occhio la lunga lista di collaboratori che fanno parte del team di Murakami. Un filmato ci permette di entrare nel vivo del progetto, scoprendone la dinamica: una serie di giovani artisti si affaccendano in un capannone alle prese con aerografi, acrilici, computer, pellicole, pannelli e pennelli…lascia solo un po’ di amaro in bocca il non vedere, nell’arco dell’intero video, l’artista stesso immolarsi tanto quanto i suoi devoti assistenti. Dettaglio degno di nota per tutti i fan: un multiplo a colori in 200 esemplari raffigurante i nostri eroi Kaikai e Kiki è in vendita alla ragionevole cifra di 150 sterline.

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chiara longari


Serpentine Gallery
Takashi Murakami
Kaikai Kiki
12 Novembre 2002 – 26 Gennaio 2003
Orario Galleria: 10 – 18
Dal Lun.alla Dom. compresa
Entrata libera
Tel +44-207-4026075;
Web: www.serpentinegallery.org


*l’immagine in alto è stata scattata in occasione della mostra Murakami/Manetas, Galleria Pinksummer, Genova*

[exibart]

4 Commenti

  1. Cutugno…credo che non siano incomprensibili…. te la pongo in questo modo: la prima personale dell’artista giapponese Takashi Murakami Ha inaugurato a Londra in uno spazio pubblico…
    comprendi adesso? 🙂

  2. Per gli amanti di Murakami & C., consigliatissimo il nuovo volume “The japanese experience inevitable”, Hatje Cantz editore.

  3. Murakami mi interessa. Trovo che si sia appropriato di un linguaggio particolarmente attuale. A fronte di una MTV generation si insidia la Murakami orchestar, e si sprigiona una musica diversa, ironica e ipnotica. Le sue opere mi si stampano in testa anche quando vedo il video musicale degli Ugly Casanova. Non mi so spiegare il perchè di questa associazione, ma l’irrealtà acida del video, richiamano la plasticità siliconoide delel sculture di Murakami.Grazie alf per la dritta.
    K

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