21 maggio 2003

fino al 31.VIII.2003 Damien Hirst Londra, Saatchi Gallery

 
Esperimenti pittorici legati alla cinetica, cimeli farmaceutici e studi sui processi di decomposizione. Viaggio nel subconscio del più amato ed odiato istigatore d’animi. E' la prima mostra della nuova megagallery di Saatchi...

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È trascorso poco meno di un mese dalla roboante inaugurazione di quello che per definizione è stato considerato l’evento della primavera londinese ed ancora oggi si leggono sui quotidiani notizie che annoverano la Saatchi Gallery tra le nuove attrazioni della città.
L’intraprendente Charles Saatchi, magnate della pubblicità nonché padrino dei Young British Artists , si è conquistato un posto nell’Olimpo artistico londinese collocando la sua discussa collezione niente meno che vis â vis con Westminster. Relegate le due Tate quasi in periferia, il centralissimo palazzo neoclassico, ex sede del municipio, accoglie dal giorno della sua apertura stormi di curiosi ed appassionati, infervorati all’idea di poter finalmente rivedere gli autori della tanto criticata mostra Sensation.
Ben allestite, le opere usufruiscono dello spazio circostante per lasciarsi guardare -a tutto tondo- come nel caso di Some Comfort Gained from the Acceptance of the Inherent Lies in Everything : le sezioni di due bovini vengono scaglionate lungo la diagonale della prima grande stanza, invitando i più audaci ad effettuare un rapido Damien Hirst - Some Comfort Gained from the Acceptance of the Inherent Lies in Everything slalom di natura zooiatrica tra le teche espositive. Una sorta di alchimia aleggia nell’aria: la sensazione è quella di essere capitati in un laboratorio sperimentale dove ansie e soggezioni rappresentano il tema centrale della ricerca. Conosciuto anche come “Is Mr Death In?” anagramma del suo nome, l’ormai quarant’enne Damien Hirst continua a spopolare nel mondo del contemporaneo sfidando il buon gusto dei più con rinomata insolenza. Eppure, come resistere allo stimolo di fissare alcune di quelle creature sotto formalina? Sebbene più appropriati in un museo di storia naturale, tali “studi” destano comunque una sottile curiosità che involontariamente attrae. Sia The Physical Impossibility of Death in the Mind of Someone Living, 1991 che Love Lost, 2000 appaiono come due mondi conosciuti ma distanti e per questo affascinanti. Nella prospera sala circolare si può inoltre rivedere Him, imponente busto giocattolo divenuto effige della mostra mentre, celata in uno degli innumerevoli vani aperti lungo i corridoi laterali scorgiamo Away from the Flock, famosa opera rimessa a nuovo dopo l’atto teppistico del ’94. All’epoca, la teca contenente una candida pecora dal vello bianco venne oscurata con del liquido che ne ottenebrò l’immagine.
Anche sculture e dipinti si susseguono nel percorso espositivo, opponendo immagini efferate a pacati e bilanciati accostamenti di colore su tela. Forte è l’ascendente suscitata nel pubblico che in deferente silenzio fa fronte alle inquietudini materializzate dall’artista.

chiara longari
mostra visitata il 14 maggio 2003


Damien Hirst
Saatchi Gallery, County Hall, South Bank, London
Tel. +44 207 823 2363
Orario Galleria: dalla Dom. al Giov.: 10-18; Ven. e Sab.:10-22
Entrata: Adulti £8.50; Studenti £6.50; Gruppi prenotati £5.00
www.saatchi-gallery.co.uk


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