15 luglio 2005

exibinterviste – la giovane arte Laurina Paperina

 
Papero volante, pericolo costante. Parola di Laurina Paperina, che disegna ovunque e vivrebbe di pizza e patatine. E ci parla del suo pseudonimo e di uno studio che non c’è. Per poi confessare che ha smesso di impaperarsi con i galleristi…

di

Da dove nasce lo pseudonimo Laurina Paperina?
Nasce da un fatto realmente accaduto: un’auto, da piccola, ha investito i miei piedini che da normali sono diventati… palmati. Come le zampette delle papere. Da qui il mio pseudonimo: Laurina Paperina.

Che formazione hai? Quando hai deciso che avresti fatto l’artista?
Subito, credo. Quando penso alla mia infanzia ricordo che facevo progetti un po’ surreali, ad esempio che da grande avrei fatto il super-eroe, oppure la paladina degli animali. Ma disegnavo sempre tantissimo, creando “le mie storie”. Di sicuro guardavo troppi cartoni animati. Poi ho deciso per l’Istituto d’arte e questo mi ha aiutato tantissimo, mi ha fatto pensare ad un futuro mio. Quindi l’Accademia di Belle Arti, dove ho capito che avrei davvero fatto l’artista. Che è quello che sta accadendo ora: ci metto entusiasmo, divertimento e auto-ironia. Non è facile ma, come dice Gianni, “l’ottimismo è il profumo della vita!”.

Adesso prova a fare il critico: in tre righe, come definiresti la tua arte?
Quak, assottati!, prot, tronco di pino, gnam gnam, perepè, ortigiano, virus, Bubo, Bubo Malefix, cetaceo, grugno, maialino, °_°, Bat le man, patatine, Pape-Art, papero volante pericolo costante, la furbizia vien se mangi la pancetta, becco giallo, piedino paperino, la cicala si è schiantata, You are infected, salsiccia…

E le tue influenze? Quali gli artisti che hai amato?
Inizialmente ho amato molto J.M. Basquiat, la street art, il graffitismo americano e sopratutto Keith Haring. Poi ho scoperto Barry McGee, Takashi Murakami, Yoshitomo Nara, Ed Templeton, Maurizio Cattelan, Chris Johanson, David Shrigley, e tanti altri.

Un tuo pregio ed un tuo difetto.
Difetti: il disordine. Non trovo mai “gli attrezzi del mio mestiere” e perdo un sacco di tempo a cercarli; spesso sono anche un po’ pigra (nel senso che mi piace dormire). Difetto/pregio: lavoro sempre, non ho orari né luoghi prestabiliti e spesso trovo più semplice esprimermi attraverso il disegno che a parole. Pregio: sono tenace.

E nella vita?
Sono confusionaria, ironica, allegra e senza orari. Mi piacerebbe imparare andare con lo skate ma sono troppo pigra. Mangerei pizza e patatine tutti i giorni, ma fortunatamente per il mio corpo non lo faccio.

Persone davvero importanti attualmente per il tuo lavoro?
Bubo, Pana, Mamma Papera, Babbo Papero e Sorella Paperina.

Come vivi il rapporto con i tuoi galleristi o comunque con le persone che si occupano di promuovere e vendere il tuo lavoro?
Ora bene, mi “impapero” di meno. Inizialmente, invece, ero un po’ impacciata.

Con i critici e con la stampa, come ti rapporti?
Cerco di lasciare libere le persone di pensare dei miei lavori quello che vogliono. Il mio è un lavoro spontaneo, sarebbe sbagliato imporre una chiave di lettura mia. Certo, se qualcuno mi chiede un commento dico la mia. Ma sempre cercando di lasciare un pizzico di mistero.

E il tuo studio? Ce lo descrivi?
Il mio studio è la mia stanza da letto. Ancora non vivo da sola, quindi mi devo accontentare. Almeno per il momento. Comunque è più uno studio che una camera: pennarelli, disegni e dipinti al muro, barattoli di colore, pennelli, colla a caldo, silicone, legni, cataloghi, riviste, un divano ormai distrutto e molte altre cose. Spesso poi “migro” e cerco altri luoghi dove dipingere, soprattutto quando devo fare qualcosa di grandi dimensioni (anche se ultimamente è più raro: attualmente mi piace molto il formato mignon).

La mostra più bella che hai fatto?
Departures alla Galleria Civica di Arte contemporanea di Trento. E’ stata un’occasione importante per me, sia per il luogo che per la visibilità. Inoltre sono molto soddisfatta del lavoro che avevo esposto: un installazione a muro di 909 disegni che formavano la scritta “YOU ARE INFECTED”. A parte questo, ricordo l’emozione della mia prima vera esposizione, al Gemine Muse nel 2002.

La città in cui vivi ha a che fare col tuo lavoro? Oppure è indifferente?
Come ho già accennato, io non ho un luogo ben preciso dove lavoro. Può essere che mi trovo in treno e ho voglia di disegnare. Certo, preferisco lavorare a casa, nel mio Pape-Studio, dove ho tutto il materiale che mi occorre. Il computer, per esempio, che per me è quasi fondamentale. Mi permette di fare un po’ tutto quello che mi piace: disegnare, fare animazioni, navigare, chattare e ovviamente… giocare.

Fammi qualche nome di tuoi colleghi. Chi pensi possa ambire ad emergere, a livello internazionale?
Posso dire quali giovani artisti italiani mi piacciono, ma non mi sento in grado di giudicare chi ha più chance di altri. Seguo con ammirazione Cuoghi e Corsello, Patrick Tuttofuoco, Filippo La Vaccara, Nico Vascellari, Lara Favaretto, 01.org.

la rubrica ‘exibinterviste’ è a cura di pericle guaglianone

bio: Laurina Paperina (al secolo Laura Scottini) nasce nel 1980 a Rovereto (TN). Vive in provincia a Mori (TN). Sito web: www.laurascottini.com. Principali mostre personali: Che fine ha fatto Mr. Stripes?, Rovigo, Sala Celio (2005). Principali mostre collettive: Creative Soup, Bolzano, Galleria Goethe2; Departures, Trento, Galleria Civica di Arte Contemporanea (2005); Coppi Picasso, Milano, Galleria Toselli; Young Trentino Artists, Bologna, Sesto Senso; Check In, Trento, Centro Polifunzionale (2004); 87ma collettiva, Venezia, Fondazione Bevilacqua la Masa (2003); Gemine Muse, Trento, Museo Storico (2002). Performance/Eventi: Flash Art Show, Milano, galleria Perugi Artecontemporanea; MurArt, Bologna, studio 74; Spamming, azione postale; Infected Hotel, Bologna, Flash Art Show (2005); Supercartoon, progetto speciale a cura della Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento, ideato dal gruppo di artisti danesi Superflex, Trento, Binario; Supersesso Night, progetto speciale a cura della Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento, ideato dal gruppo di artisti danesi Superflex, Trento, Binario; Arte Fiera, Bologna, galleria Perugi Artecontemporanea (2004).

[exibart]

35 Commenti

  1. fa tenerezza la paperina, un’alice nel paese degli orchi dell’arte…
    comunque quel “Gianni” lì… è Tonino Guerra… tanto ormai è roba passata, vero?

  2. SEI UN MITO…SEI UN MITO PER ME…(do you remember 883?):*

    Chi è che si è innamorato tanto da farti tanta pubblicità?:) SOJ MUJ GELOSO:D

  3. hai i piedi palmati . che schifo . come sei tenerella . ma attenta a i lupi cattivi che si aggirano nei boschi dell’arte , si muovono in branco e sono molto pericolosi . una paperella come te verrebbe sodomizzata in un quack! e poi nascerebbe un bell’uovo tumorale con dentro cattelan .paperella ppeperina ti consiglio droghe un po piu’ chimiche come la religione cristiana .e smettila con questi tonk quack blug brug scatacrazaui e tc etc sei una sciocchina paperina .ciao ci vediamo in giro , in giro .com

    i lettori di exibart sono degli scioccconi

  4. quando si parla tanto dell’atteggiamento e pochissimo di arte vuol dire che siamo di fronte ad un fenomeno di costume. Vista la sciatteria di un lavoro come “you are infected” c’e’ da pensare che andra’ avanti solo per questo, senza che nessuno la sodomizzi. Le inculate (scusate) sono per i bravi, vero laboratoriosaccardi?

  5. a me il lavoro di laurina sembra invece ricchissimo di contenuti. inoltre gli ultimi 40 anni ci hanno dimostrato che l’arte può essere anche fenomeno di costume e atteggiamento. questo probabilmente è sfuggito a chi si dimostra ancora legato al mito romantico dell’artista incompreso, del povero martire, di colui la cui bontà si riconosce solo dal fatto di essere stato messo in croce… risparmiateci queste fesserie e se proprio dovete fare dei commenti, che siano un po’ più costruttivi e non roba da frustrati arroganti…

  6. dai lavori a me sto laboratorio siccardi ocomesichiama e quest’oca mi paiono della stessa parrocchia. I casi sono due: o c’è dell’invidia o si spalleggiano ad arte, l’unica che conoscono.

  7. si chiamano laboratorio saccardi e secondo me c’è dell’invidia, perchè a ben vedere ci sono notoveli differenze – contenutistiche più che estetiche – tra i lavori della paperina (oca a chi? cafone!) e quelli della sicula combriccola…

  8. ecchenesò? Ma tu che fai il figo sei proprio sicuro? Papera = anatra or oca? Duffy Duck o Gus Goose (il Ciccio di Nonna Papera)? Boohh

  9. i sacca hanno talento da vendere…e sono divertentissimi e letali…laurinà promette benissimo…investiamo sui giovani italiani…è il momento, questa è la generazione giusta che può cambiare veramente tutto…

  10. laboratori saccardi e paperine varie… ma che scherziamo ??? solo in Italia sta gente può essere presa in considerazione.
    …Braccia tolte all’agricoltura !!!

  11. -Largo ai giovani in quanto tali? Fenomeno di costume. Ci sono giovani italiani molto bravi, altri meno.
    -Ma qual è il fenomeno di costume e atteggiamento che è diventato arte? Il paninaro?
    -SÌ alla polemica (specialmente quella gratis).

  12. secondo me l’arte potrebbe trarre stimoli interessantissimi di riflessione dall’estetica e dal sistema di (dis?)valori del paninaro… così come da tante altre cose apparentemente superficiali, o del tutto superficiali. la stessa superficialità ad esempio può diventare occasione di riflessione… se poi uno è una testa quadrata e non sa riflettere sul mondo che lo circonda il problema è un altro… sono certi polemisti le vere braccia rubate all’agricoltura… forse si potrebbe riflettere proprio sulla loro superficialità, sulla vacuità di cui si sostanziano le loro critiche…

  13. laboratorio mingardi ho dimenticato il gas da voi mando rocco con lina che tanto devono scendere a fare la spesa.

  14. Ho visto dal vivo l’installazione dei 900 disegni, l’ho trovato molto interessante e d’impatto.
    Personalmente sono un suo fan.
    Brava Paperina!

  15. Io ammiro Laurina, lei mi ha anche linkata nel suo sito perchè apprezza le mie cose. L’ammiro perchè è del 1980 e qualcuno l’ha ascoltata, perchè le danno spazio, perchè sta facendo bene e progredisce la sua ricerca opera dopo opera. Ci sono solo altri 4 o 5 miei contemporanei che mi piacciono allo stesso livello e che fanno neo-pop, concettuale o meno, ma che lo fanno…

    Molto spesso pero’ il problema è stare al posto giusto al momento giusto; lei è di Trento e li’ c’e’ una forte cultura per la contemporaneità dell’arte giovane…giovane veramente…non di quella che chiamano giovane eppoi sono prossimi ai 50 anni (vedi alcuni testimonial di questa stessa rubrica)…benchè la rete abbia tagliato i tempi ed i modi della comunicazione non solo visuale, non c’e’ niente da fare, se non hai l’ambiente giusto per la prolificazione culturale non riesci a crescere…

    Lo dico in modo disilluso ed anche dopo una mia estiva constatazione cinica della realtà…basta guardare tutti quelli che l’anno scorso sono andati in finale al Premio Cairo: avevano tutti una “famosa” )o piu’ di una) galleria d’arte alle spalle…e gli altri?
    Gli altri oltre a pagare l’iscrizione che chances hanno? Gli altri Laurini Paperini, gli altri Laboratori Saccardi, gli altri Russo, gli altri Chiesi che devono fare?

    Lavorare, certamente. Lavorare per se stessi prima di tutto. Lasciar circolare le idee perchè le idee migliori appartengono a tutti…anche le idee degli sconosciuti….

    Lo Zoo di Simona

  16. Laurina Paperina non è una ragazzina che gioca a fare l’artista come qualcuno può credere, Laurina E’ una vera artista, che piaccia o meno è altro discorso! A qualcuno ricorda forse Signe Baumane?….Altri sono illustratori e vignettisti. Paperina è intimamente artista!…..fidatevi di me!!

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui