26 aprile 2004

fino al 30.V.2004 Brillant(e) Merano (bz), Kunst Meran/o Arte

 
Il rapporto arte-gioiello in una mostra all’insegna dello sconfinamento. Con orafi che guardano al mondo dell’arte ed artisti che progettano gioielli, per non parlare di quelli che al più prezioso degli ornamenti semplicemente s’ispirano…

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La mostra affronta il tema affascinante e antico del rapporto tra arte e gioiello, proponendo 120 opere di una quarantina d’artisti e designer del settore. E’ un legame profondamente mutato rispetto a mille e più anni fa, quando la pittura –perfino in affresco- guardava con ammirazione a quella che era l’allora “arte maggiore”, l’oreficeria, esibendone una raffinata imitazione fatta di fondi oro ed incastonatura di pietre preziose, lavori a pastiglia e un variegato uso di punzoni. L’interesse per questo complesso rapporto sembra però vivere oggi una nuova, felice stagione. Molti eventi sono stati realizzati in seguito alla grande esposizione dedicata qualche anno fa al tema nelle sale di Palazzo Pitti e tra questi s’inserisce -in maniera niente affatto scontata- anche questo appuntamento meranese che, con una naturale predilezione al mondo nordico, affronta il legame arte-gioiello secondo tre differenti sguardi. Cesar-Compressione d
La prima sezione è dedicata ai designer di gioielli che si sono ispirati al mondo dell’arte figurativa per le loro creazioni, condividendo un’affinità per la bidimensionalità delle superfici. I lavori di Naum Slutzky, attivo al Bauhaus tra 1919 e 1923, rimandano a una nitidezza formale e a un rigore geometrico tipici di quella scuola. Il meranese Anton Frühauf è legato invece esplicitamente alla pittura di Bissier, mentre Falko Marx, partendo da elementi naturali, come erba, petali di rosa, perfino acqua, o da oggetti banali, come cocci, giocattoli e tappi di bottiglie, ne elabora i cloni in materie preziose.
Il secondo percorso è dedicato a quegli artisti che hanno creato, o per lo meno progettato, gioielli. Si tratta di una produzione senz’altro minore rispetto a quella in cui questi grandi nomi hanno trovato fama, e per lo più stanca, di comodo, che ripropone soluzioni già sperimentate in pittura o scultura, comunque amata da facoltose signore in cerca di qualcosa di stupefacente per le occasioni mondane. Così almeno pare osservando i gioielli di Arnaldo Pomodoro, Lucio Fontana, Alexander Calder e César. Si nota qui inoltre l’assenza di un “gioelliere” di rilievo qual’è Salvador Dalì, autore di ricercatissime spille ed altri monili tempestati di pietre preziose.
Falko Marx-spilla-2003Il terzo nucleo presenta opere di artisti che si sono ispirati al tema del gioiello o dell’”ingioiellarsi”. Questa sezione è aperta alle esperienze più disparate, da quelle fluxus di Joseph Beuys all’Andy Warhol più fashion (Unidentified Male Portrait, 1952), fino alla documentazione fotografica di opere d’arte pubblica, come la spettacolare Piercing di oltre 2 metri di diametro del gruppo Inges Idee che ha messo l’orecchino…al municipio di Heidenheim/Brenz.
Unica nota dolente –in una mostra con un soggetto così chic!- è la caduta di stile nelle pagine centrali del pur bel catalogo, che presentano una serie di 9 pubblicità, dalla funivia al salone di bellezza, alla concessionaria d’auto con tanto di bionda sdraiata sul cofano. Ma qualche sponsor più ‘a tema’ non sarebbe stato rintracciabile.? Business is business…

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Brillant(e)
a cura di Anne Schloen e Hannes Gamper
Kunst Meran/o Arte, v. Portici 163
mar-dom 10.00-18.00
ingresso € 4,50 intero, € 3,00 ridotto
catalogo in galleria
tel. 0473.212643 – fax 0473.276147
www.kunstmeranoarte.com
info@kunstmeranoarte.com


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