30 aprile 2004

fino al 23.V.2004 Mito e allegoria nell’opera di Bonazza, Ratini, Disertori Trento, Mart-Palazzo delle Albere

 
Tre grandi maestri dell’incisione sono messi a confronto su una tematica che si muove tra ri-attualizzazione dell’antico e commossa tensione mistica. E ne viene fuori un’appassionata adesione al clima simbolista-secessionista d’inizio secolo…

di

Anche se non è contemplata nemmeno nel sito dello stesso Mart – e francamente la cosa stupisce!- la mostra offre un esauriente sguardo su tre grandi protagonisti dell’incisione trentina d’inizio secolo, Luigi Bonazza, Benvenuto Disertori e Luigi Ratini, affiancati all’interno del percorso espositivo secondo un preciso filo conduttore tematico ispirato a un patrimonio didascalico atavico.
Nella ripresa di figure mitiche dell’antica Grecia, così come nelle personificazioni allegoriche di concetti astratti quali l’amore, la morte, la vita, l’eros, un alito antinaturalista e antimaterialista tocca le figure come i paesaggi, introducendo a quel clima intimo, misterioso e cosmico delle corrispondenze baudelairiane.Benvenuto Disertori-Figure-1913-
Di Luigi Ratini (1880-1934), artista celebrato lo scorso anno con un’importante esposizione a Trento, appare evidente l’attrazione per il mondo della mitologia greco-romana. Apollo e Dafne, l’Iliade, l’Eneide, ma anche la Bibbia, sono solo alcune delle vicende illustrate da questo artista. Tra tutte, l’illustrazione della leggenda di Orfeo stupisce per l’erotismo delle figure femminili che, uscite dall’imbalsamazione accademica in cui spesso venivano incastrati i soggetti mitologici, si presentano estremamente contemporanee, sensuali, perfino fameliche. Sono acqueforti dall’acceso chiaroscuro, che ritorna anche nell’esecuzione a carboncino di tre ritratti femminili dai palesi rimandi secessionisti e simbolisti assimilati durante esposizioni a Vienna e a Monaco.
Luigi Bonazza (1887-1965) -come Ratini attratto da una forma di classicismo secessionista dalla robusta plasticità- è introdotto nel percorso espositivo dal suo maestoso trittico La leggenda di Orfeo (1905). In un’intera sala è esposta la sua già allora ricercatissima cartella Jovis Amores (1911), contenente cinque acqueforti con le amanti di Giove – Io, Leda, Dione, Europa, Danae- e con le metamorfosi che il re degli dei ha dovuto compiere per unirsi a loro, divenendo onda del mare, cigno, serpente, toro, pioggia d’oro. Se i riferimenti alla pittura secessionista di Klimt e Franz von Stuck sono evidenti, non comune è la tecnica d’esecuzione di queste opere: l’acquaforte è su lastra d’acciaio trattata alla maniera nera con inchiostro seppia -o semplicemente mezzatinta- per produrre un’immagine chiara su fondo nero.
Luigi Bonazza - Danae-da Joveis Amores-1906-10Sono una ventina infine le acqueforti e le xilografie di Benvenuto Disertori (1887-1969), assai virtuoso nelle vedute cittadine dell’Italia centrale ma anche –e questa mostra ce lo ribadisce- nella creazione d’allegorie. Unendo suggestive scenografie a precise conoscenze iconografiche, Disertori realizza la serie dedicata ai pianeti. Più riusciti paiono comunque i lavori che maggiormente aderiscono al clima liberty, presentando soggetti femminili affiancati sovente da elementi naturali slanciati, come nella Ninfetta del 1913 o nelle illustrazioni per il nono volume del Decamerone, edito nel 1916.

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duccio dogheria


Mito e allegoria nell’opera di Bonazza, Ratini, Diserotori
a cura di Alessandra Tiddia
Mart, Palazzo delle Albere
via R. da Sanseverino 45
mar-dom 10.00-18.00
tel 0461 234860
fax 0461 234007
call center 800 397760
ingresso 8 €. Ridotto 5 €
Disponibile la guida alla mostra
www.mart.trento.it
info@mart.trento.it


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8 Commenti

  1. Un saluto a tutti i fans “anonimi” (!) d’Italia.
    Sono felice che il sito del Mart, forse anche grazie al mio intervento, ospiti finalmente in modo visibile un qualcosa su questa significativa mostra.
    Ma non sarebbe forse stato meglio farlo prima, almeno entro la data “ufficiale” di chiusura della mostra?

  2. che presunzione Dogheria!
    …ma sei davvero così illuso che un articolo, tra l’altro molto impreciso, possa portare visibilità ad un ‘istituzione come il Mart? al massimo segnala un evento!
    ..e poi queste affermazioni da “cavaliere” rivolte al popolo!!!!!! un delirio!

  3. ma che scrivi carloni? Ma sei capace di leggere? Cosa c’entra il tuo intervento con quello che ha scritto Dogheria?

  4. Caro Federico, forse ti sfugge il significato del termine “ironia”. Beh, è quella che ho usato nella risposta ai miei cari lettori anonimi.

  5. Per me Federico, Alina da Milano (sembra Mirko delle Marche di Mai dire domenica…)e Pedro sono la stessa persona…, non sembra? Indovina indovinello chi contiunerà ‘sto ritornello? Paola da Genova? Ettore da Siracusa? Oppure Lucia da Molfetta? Avanti il prossimo in ‘sta polemica chiara come l’acqua!

  6. Come spiegato al collega Dogheria, la mostra è stata segnalata sul sito del Mart ininterrottamente dalla data dell’inaugurazione ad oggi. Purtroppo per molto tempo è stata evidentemente difficile da rintracciare. Stiamo lavorando al miglioramento della navigabilità sul nostro sito. Intanto, qui al Mart, attendiamo pazienti la correzione dell’incipit micidiale di questo pezzo.
    PS Ci si vede per Medardo Rosso il 27?
    Luca Melchionna

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