10 settembre 2002

fino al 22.IX.2002 Moroso 1952-2002. Off scale: 50 anni, 50 progetti, 50 designer Udine, Galleria d’Arte Moderna

 
L’esposizione, che nel suo debutto milanese ha riscosso un’ottima accoglienza da parte del pubblico e della critica, è stata ideata e realizzata da Franca Sozzani, direttore di Vogue Italia, in collaborazione con Patrizia Moroso…

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Cinquanta celebri designer, provenienti da tutto il mondo, sono stati invitati a progettare un prototipo di poltrona, di chaise longue o di un altro pezzo d’arredamento. I modelli sono stati realizzati, in seguito, in scala ridotta dalla stessa azienda, utilizzando, per il trattamento dei materiali e dei tessuti, delle sofisticate tecniche al laser. La Sozzani, nella prefazione al catalogo della mostra, sottolinea come “… essere off scale, “fuori misura”, è il filo rosso che caratterizza quest’iniziativa; lo sono gli oggetti, pezzi unici che non sono destinati ad entrare nella produzione. Ma -, prosegue l’ideatrice della rassegna, –lo sono anche i protagonisti che hanno trasformato un loro piccolo sogno in realtà”.Coffee Table di Jakob Wagner
All’iniziativa hanno partecipato designer come Ross Lovegrove, Tom Dixon, Philip Treacy, Roberto Semprini e Jacob Wagner, oltre ad alcuni stilisti presi in prestito dal mondo della moda, quali Trussardi, Missoni, John Galliano (Dior) e Tom Ford (Gucci).
La partecipazione a quest’iniziativa di un così alto numero di artisti, spesso molto diversi tra loro per formazione e stile, ha dato vita ad una mostra nella quale sono visibili le più aggiornate tendenze del design contemporaneo.
Linee severe ed essenziali, che sembrano quasi respingere chi le guarda, si alternano a sinuose e morbide rotondità, accoglienti e comode. Il minimalismo di alcuni modelli, che paiono disegnati con un unico e veloce tratto di penna, è esposto accanto ad altri prototipi dal design articolato o costruttivamente complessi per la tipologia dei materiali che li compongono. Anche la ricerca è presente in questa rassegna, infatti, accanto a materiali Amaca di Ricardo Bello Diaspiù tradizionali, come la pelle, il tessuto od il legno, ve ne sono altri, più contaminati e contaminanti, che offrono nuove opportunità tecnologiche.
Quasi tutti i designer, ad eccezione (forse non casualmente) degli stilisti, hanno optato per dei rivestimenti a tinta unita, tra i quali prevalgono nettamente quelli bianchi e rossi. I due colori, inoltre, sembrano entrambi accompagnarsi ad una precisa tipologia di design. Spesso, infatti, la fredda e spigolosa eleganza del bianco si accompagna all’essenzialità delle linee. All’inverso, solitamente il rosso è stato scelto da quegli autori che hanno creato prototipi dalle forme particolarmente morbide, avvolgenti e rassicuranti.
Alcuni autori hanno utilizzato, per realizzare il loro prototipo, dei solidi, come il cubo o la sfera, senza modificarne minimamente la forma ma solo abbinandoli creativamente tra loro.
A supporto della mostra vi sono, a disposizione del visitatore, anche numerosi materiali audiovisivi, grazie ai quali anche un non addetto ai lavori si può avvicinare alle più contemporanee tendenze del design.

elena londero


Udine, Galleria d’Arte Moderna, sino al 22 settembre 2002; Piazzale Paolo Diacono, 22
tel. 0432 295891; gamud@comune.udine.it; orari: da martedì a sabato 9.30-12.30 e 15.00-18.00 domenica 9.30-12.30, chiuso lunedì. Ingresso: € 2,60 interi, € 1,82 ridotti.


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