19 gennaio 2004

decibel_soundstoria Marcel Duchamp e la musica. Le note musicali estratte dal cappello

 
Mentre il futurista Luigi Russolo esibiva il fascino del suono non strutturato dei suoi intonarumori, Duchamp applicava all’ambito musicale l’atteggiamento dadaista e l’ironia. Tra composizioni Dada e partite a scacchi con John Cage…

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L’opera musicale di Marcel Duchamp (1887-1968) si riduce a tre sole “composizioni”, se si eccettua l’importanza che l’entità suono assume nella fruizione intellettiva di alcuni readymades assistiti, come nel caso di con rumore segreto (1916) in cui un gomitolo di corda e due lastre avvitate nascondono a tutti i sensi tranne l’udito – al quale lo “mostrano” qualora vengano scossi – un oggetto sconosciuto. Tuttavia sarebbe un errore attribuire a Duchamp un ruolo secondario per la musica del Novecento, dal momento che con questi pochi e giocosi lavori egli compie un balzo paragonabile almeno a quello ampiamente riconosciutogli nel contesto delle arti visive. Com’è prevedibile, ciò che Duchamp vuole delegittimare nell’ambito musicale, introducendo uno scarto dell’intelletto, è l’equivalente della pittura retinica, ossia l’opera musicale come “stimolatrice sensoriale”, in grado cioè di provocare tristezza e gioia: «sono ancora forme: fare del rumore come Mozart o fare del rumore come Varèse, è la stessa cosa ». Questa fondamentale intuizione, alla quale per certi aspetti è riconducibile pure il più rigido concetto di “moment form” di Stockhausen, insieme all’interesse per la generazione casuale delle sequenze di note ed all’introduzione dell’errore come elemento fondamentale, anticipa di quattro decenni soprattutto la Marcel Duchamp_Con Rumore Segreto_1916 rivoluzione operata da Cage in opposizione al dilagare del serialismo negli ambienti accademici. E John Cage, nel quale Duchamp vedeva l’erede di Satie, fu suo amico e compagno di scacchi: è memorabile l’incontro avvenuto nel 1968 per Sight-soundsystems a Toronto, sorta di concerto generato da una partita tra i due durante la quale la scacchiera modulava, in funzione delle loro mosse, le musiche eseguite da Tudor, Mumma, Behrman e Cross.
L’atteggiamento ironico di Duchamp lo porta nel 1912 a sbeffeggiare l’educazione borghese ricevuta in famiglia componendo l’Erratum Musical (poi incluso nella “Scatola Verde”) per tre voci, da eseguire insieme alle due sorelle: il pezzo consiste di tre partizioni ottenute estraendo per tre volte da un cappello tante note quante sono le sillabe contenute in quattro definizioni della parola “imprimer”, prese a caso dal dizionario e ridotte ad un’unica frase.
La Mariée mise à nu par ses célibataires même. Erratum Musical introduce ulteriori elementi di indeterminazione e di humor: lo stesso Duchamp afferma che «l’esecuzione è del tutto inutile, del resto». Si tratta di una successione di numeri sul pentagramma, corrispondenti ai tasti del pianoforte da sinistra, suddivisa in otto periodi; ma a parte in questo, il “compositore” viene sostituito da un imbuto contenente le note che cadono una ad una, sotto forma di palline, nei vagoncini di un trenino, fornendo così le indicazioni per l’esecuzione che riproduce la sequenza ottenuta.
In Musical Sculture persegue un’ideale (ed anti-retinica) impossibilità mnemonica, facendo sì che si perda l’orientamento dovuto al riconoscimento (in questo caso auditivo) di forme simili. E, come del resto nel secondo Erratum Musical , il passaggio da una nota all’altra –o da un suono all’altro– è costruito meccanicamente, senza l’intervento di operazioni arbitrarie.
Il fatto, duchampianamente paradossale, che lo scarso interesse di Marchand du Sel per la musica abbia portato a modificarne radicalmente il corso testimonia ancora una volta di quanto il suo pensiero abbia contribuito alla riflessione sull’arte in ogni sua forma ed accezione.

Marcel Duchamp in breve
Henri-Robert-Marcel Duchamp nasce nel 1887 a Blainville, in Francia. Nel 1904 raggiunge i suoi fratelli, anch’essi artisti, a Parigi, dove inizia a dipingere dapprima con uno stile post-impressionista, poi cubista, ed in seguito influenzato dal futurismo (evidente nel Nudo che scende le scale n°2, del 1912).
Dal 1913 abbandona la pittura tradizionale ed inizia a sperimentare nuovi e radicali modi di relazionarsi col fruitore dell’opera d’arte, in particolare attraverso i ready-mades. Tra il 1913 ed il 1923 lavora pure – senza completarlo – al Grande Vetro (ovvero La Sposa messa a nudo dai suoi celibi, anche, titolo ripreso in seguito per il secondo Erratum Musical) che è probabilmente la sua opera più complessa e rappresentativa. Nel 1925 si reca a New York, dove conosce le figure di spicco dell’avanguardia artistica della città: lì fonderà insieme ai suoi amici (tra i quali Man Ray e Francis Picabia) la Société Anonyme nel 1920, ed inventerà Rrose Sélavy, suo alter ego femminile.
Marcel Duchamp e John CageNel 1919 in Francia si associa col gruppo Dada parigino, e dopo il lungo soggiorno newyorkese torna nuovamente a Parigi nel 1923; lì decide di abbandonare il mondo dell’arte (nonostante la realizzazione del film Anémic Cinéma) per dedicarsi agli scacchi. Tuttavia dalla metà degli anni Trenta inizia a lavorare nell’ambito del Surrealismo, e dal 1942 si stabilisce nuovamente a New York (nel 1955 acquisirà la cittadinanza americana) continuando a collaborare con i surrealisti emigrati. Muore il 2 ottobre 1968 a Neuilly-sur-Seine, vicino a Parigi.

bibliografia minima
G. Furghieri: “Duchamp Sonoro” in Riga 5, ed. Marcos Y Marcos 1993

discografia di riferimento
The Entire Musical Work of Marcel Duchamp : Peter Kotik e S.E.M. Ensemble, 1976 Multhipla (ristampato da Amperesand nel 2001)
The Entire Musical Work of Marcel Duchamp: Peter Kotik, esecuzioni del 1987, 2001 Dog W/A Bone
Music by Marcel Duchamp, S.E.M. Ensemble, 1991 Edition Block
Erratum Musical: 7 variazioni al pianoforte sul secondo Erratum eseguite da Stephane Ginsburgh, 2000 Sub Rosa
The Creative Act: edito da Marc Dachy, contiene due letture di Duchamp, due interviste e l’esecuzione di Erratum Musical per tre voci, Sub Rosa 1993

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link correlati
toutfait.com
ubu.com/sound/duchamp01.html
marcelduchamp.net
djspooky.com/articles/errata.html

francesco bergamo

decibel – sound art e musica elettronica è un progetto editoriale a cura di marco altavilla

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