26 gennaio 2005

fino al 25.IV.2005 Gli impressionisti e la neve. La Francia e l’Europa Torino, Promotrice delle Belle Arti

 
Non solo luci sulle nevi della mostra-evento di Torino, che dovrebbe proiettare la città nella dimensione internazionale delle prossime Olimpiadi invernali. Non solo Francia e Monet, ma molto di più. Forse troppo?

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Nonostante il titolo possa suggerire la presenza di dipinti impressionisti francesi e degli altri paesi europei, la mostra di Torino include opere di tutte le tendenze stilistiche diffuse nella seconda metà dell’Ottocento. Il progetto è di per sé interessante, perché permette di confrontare la situazione culturale francese con quella del resto d’Europa (esclusi i paesi mediterranei, con l’eccezione dell’Italia), sviluppando una traccia già abbozzata nel catalogo di una precedente mostra curata da Goldin, La nascita dell’Impressionismo (Treviso, 2000). Purtroppo però non tutte le sezioni sono allo stesso livello; in particolare la parte dedicata alla Russia e ai paesi scandinavi risulta deludente. Nella prima spicca l’assenza di opere del grande Konstantin Korovin, mentre dell’altro protagonista dell’Impressionismo russo, Isaak Levitan (1860-1900), compaiono dipinti poco significativi. Anche l’Inghilterra è un po’ sacrificata, a causa pure di una collocazione espositiva lievemente dispersiva, che rischia di lasciare inosservati i bei dipinti di William Stott of Oldham e del para-impressionista William McTaggart.
Claude Monet - Il disgelo - 1880 - Parigi, Musée d
Una vera scoperta per il pubblico occidentale potrebbe essere la sezione sull’Europa dell’Est, dove sono da segnalare le opere di Josef Czajkowski, di Ivan Grohar e di Rihard Jacopic. Altrettanto interessanti sono le sale dedicate alla Germania e all’Austria, in cui spiccano le tele di Victor Muller (che conobbe Courbet), di Hans Olde e di Paul Baum, mentre il grande Max Liebermann (1847-1935) è presente solo con un bel pastello. Preziosa in tutte le sue sfumature è la parte sulla Svizzera, dal tardo-romantico Alexandre Calame fino al post-impressionista Cuno Amiet, per toccare l’apice con Ferdinand Hodler (1853-1918) e con lo spettacolare dialogo tra Giovanni Segantini (1858-1899) e Giovanni Giacometti. Splendida è pure la sala sui Paesi Bassi, che annovera il maggior numero di opere in linea con le proposte del vicino Impressionismo francese; da ricordare in particolare le figure di Anton Mauve, di George Hendrik Breitner e del giovane James Ensor (1860-1949). Un po’ sottodimensionata è la compagine italiana, dove svettano una frenetica teletta di Giovanni Boldini (1842-1931), un delizioso ritratto di Giuseppe De Nittis (1846-1884) e il commovente omaggio di Giuseppe Pellizza da Volpedo (1868-1907) a Segantini.Edvard Munch - Notte bianca - 1901 - Nasjonalmuseet for Kunst Nasjionalgalleriet - Oslo
Giunti infine all’agognata sezione francese, siamo accolti da una serie mozzafiato di oscure tele di Gustave Courbet (1819-1877), che introducono all’indimenticabile sala degli Impressionisti, dove Claude Monet (1840-1926) e Alfred Sisley (1839-1899) paiono gareggiare in finezze esecutive. Del primo sono squadernate tre versioni dei suoi Disgeli, del secondo colpisce in particolare Effetto neve a Louveciennes del 1874. Preziose e delicate sono le due tele di Camille Pissarro (1830-1903) e sensazionali le quattro di Paul Gauguin (1848-1903), che coprono quasi l’intero arco della sua attività. Trascurati invece risultano i “minori” Gustave Caillebotte e Armand Guillaumin, mentre di Vincent Van Gogh (1853-1890) c’è una non molto rappresentativa opera del periodo di Nuenen (1885).
Al termine, le tele non entusiasmanti del viaggio di Monet a Oslo del 1895 offrono il pretesto per incontrare Edvard Munch (1863-1944) con Notte bianca, del 1901: il cerchio si chiude, il paesaggio ritorna ad essere specchio dell’anima come già nella tradizione romantica, specie nordica.


stefano manavella
mostra visitata il 21 gennaio 2005


Gli impressionisti e la neve. La Francia e l’Europa.
Mostra a cura di Marco Goldin.
Torino, Promotrice delle Belle Arti, Viale Balsamo Crivelli, 11 (vicino al Castello del Valentino), fino al 25 aprile 2005. Orario: dal lunedì al giovedì e domenica: 9 – 19; venerdì e sabato 9 – 21. Ingresso: intero 10 euro; ridotto 8 euro (per studenti universitari, over 60, gruppi, tesserati TCI e possessori dell’Abbonamento Musei del Piemonte); ridotto 6 euro per scuole, militari e ragazzi fino ai 18 anni. Accesso e servizi per i disabili. Servizio prenotazioni e informazioni: Ibicus Call Center tel. 0438/21306; fax: 0438/418108. Per altre informazioni: www.lineadombra.it  e www.studioesseci.net  (ufficio stampa)


[exibart]

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