12 giugno 1999

dal 17.IV.1999 al 20.VI.1999 Splendori della Corte degli Zar Torino, Archivio di Stato

 
L'epopea del mecenatismo dei Romanov, l'atmosfera raffinata di corte, il respiro culturale di grande intensità uniti all'imperiale maestosità, al fulgente sfarzo di San Pietroburgo, “la più bella città d'Europa”, come la definì Voltaire, sono apprezzabili in tutta la loro magnificenza nella mostra “Splendori della Corte degli Zar” all'Archivio di Stato di Torino dal 17 aprile al 20 giugno

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Abito di gala della granduchessa AleksandrovnaLa mostra è divisa in sezioni tematiche: percorriamole insieme. Nella zona dedicata alla pittura sono esposti ritratti di imperatori e dipinti di San Pietroburgo, dei suoi palazzi e dei suoi dintorni, degli ampi lungofiumi della Neva e delle splendide piazze di quella che giustamente il professor Vittorio Strada, presidente del comitato scientifico della mostra, ha definito “la sintesi delle grandi città d’Europa, una sorta di Capitale del mondo, sede di un potere imperiale sconfinato”.
Nella sezione assegnata alla grafica sono visibili importanti opere di Vincenzo Brenna, Pietro Gonzaga, Giacomo Quarenghi e Carlo Rossi, gli architetti italiani che con il loro genio crearono autentici capolavori architettonici permettendo alla Corte Imperiale Russa di avere una “finestra aperta sull’Europa” magnifica ed unica. Si pensi alla piazza del Castello, il cuore dell’ex capitale, ed alle sue proporzioni particolarmente armoniose con la colonna di Alessandro, il Palazzo d’Inverno (l’Ermitage), il doppio arco di Trionfo, l’Ammiragliato.
Particolarmente ricca è la parte dedicata all’arte decorativa applicata, con la presenza di tutti i più grandi maestri russi ed europei che lavorarono alla corte imperiale dalla metà del XVIII secolo agli inizi del XX. I fornitori di Corte erano la Manifattura Imperiale di Porcellana (è esposta, tra le altre opere, l’intera tavola imperiale apparecchiata per 12 persone con il famoso “Servizio Gherbovyj”, donato dall’imperatore Nicola I a sua madre l’imperatrice vedova Marija Fedorovna, conosciuto in Occidente come “Servizio del Trono”), la Manifattura Imperiale del Vetro, le Manifatture Lapidee di Peterhof e di Ekaterinburg, la Fabbrica Imperiale del Bronzo, nonché la famosa Maison K. Fabergé.
Naturalmente sono presenti lavorazioni in oro, argento e pietre preziose (tra cui una curiosa custodia per uovo pasquale), vasi in pietre dure e oggetti d’arredamento, tra cui la famosa toeletta, realizzata dai Fabbri dell’Oro di Tula, donata da Caterina II a sua nuora la Granduchessa Marija Fedorovna. Non mancano armi, manufatti, obelischi e una preziosa collezione di bronzi decorativi russi e francesi.
Una sezione specifica è dedicata alla Chiesa Ortodossa Russa, che svolse un ruolo fondamentale nell’ambito della vita dell’Impero. Si possono contemplare i sontuosi paramenti sacri ricamati in oro e argento, secondo l’antica tradizione russa del ricamo, icone e oggetti di culto in metalli preziosi, provenienti dalle cappelle delle residenze imperiali.
E’ possibile inoltre ammirare oggetti rari come le fotografie, incorniciate da K Fabergé, dei membri della famiglia imperiale e del leggendario Rasputin.
Sono anche presenti sia il carteggio privato dell’imperatrice Caterina II con eminenti personalità dell’epoca, tra cui gli illuministi francesi Voltaire, Diderot e D’Alembert, sia alcuni libri provenienti dalla biblioteca personale da viaggio della zarina, nonché dalle biblioteche, acquistate dall’imperatrice, di Voltaire e di Diderot. E’, diciamolo, un doveroso tributo ad una donna che seppe spaziare dagli affari politici, legislativi e militari alla vita artistica, letteraria e culturale all’interno dei fasti della Corte.

Ideata, progettata e realizzata scientificamente dalla Fondazione Culturale Helikon di Roma, la mostra è promossa dal Ministero della Cultura della Federazione Russa e dalla Regione Piemonte ed è organizzata dalla Fondazione Culturale Helikon di Roma in collaborazione con la Fondazione Palazzo Bricherasio di Torino. Essa inoltre rientra in un progetto più ampio, come sottolineato da Giampiero Leo, assessore alla Cultura della Regione Piemonte: “Questa mostra è particolarmente significativa perché rientra nel programma di scambi culturali tra le Residenze Reali Europee, volto a valorizzare e documentare la vita di corte del XVI – XVII – XVIII secolo. Attraverso questa iniziativa s’intende quindi compiere un ulteriore passo verso la creazione di un sistema museale globale europeo”.
Le opere, provenienti dal Museo Statale di Pavlovsk, dal Museo Statale di Carskoe Selo, dal Museo Statale Teatrale e Musicale di San Pietroburgo, dalla Biblioteca Nazionale Russa di San Pietroburgo e dall’Archivio Centrale di Stato degli Atti Antichi di Mosca, sono tutte riprodotte nello splendido catalogo Electa, contenente anche testi di Angelica Carpifave e del professor Vittorio Strada.

claudio arissone


Periodo: 17 aprile – 20 giugno ’99
Orario: martedì – domenica 10.00 – 19.00, lunedì chiuso
Sede: Archivio di Stato p.zza Castello, 209 Torino
Ingresso: £. 10.000 intero; £. 6.000 ridotto
Informazioni al n° 011/54.03.82


[exibart]

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