08 aprile 2003

fino all’11.V.2003 Marcolino Gandini – Antologica Torino, Sala Bolaffi

 
Strutture acromatiche rivestite di formica. Ma soprattutto tele ed opere tridimensionali coloratissime. Un allestimento dal grande impatto scenico. Dedicato ad uno dei più illustri rappresentanti della logica del costruttivismo astratto spaziale…

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Prima ancora che formali e strutturali, i principi fondamentali che guidano il lavoro di Marcolino Gandini sono di carattere etico (“L’estetica è etica”, sostiene Roland Barthes…). Allievo di Felice Casorati, l’artista si schiera contro la frenesia della cultura contemporanea, lo stile di vita occidentale, il consumismo, l’artificialità di certi bisogni. Ma anche a sfavore di approssimazione e improvvisazione, considerando nello specifico la metodologia compositiva della quale sceglie di servirsi. La sua produzione è fondata sullo studio, sulla ricerca e sull’analisi. Contemporaneamente richiede e Marcolino Gandini senza titolo 1995 trasferisce al pubblico disciplina, modestia e pacatezza. Del resto, proprio come afferma il curatore Marco Rosci, “l’idea di un calmo ritmo mentale d’ordine logico, espressione di un’utopia di valore positivo, e che assume la forma dell’astrazione pura, […] come baluardo nei confronti della babele consumistica ed effimera dei linguaggi, è l’essenza della poetica di Gandini”. La sua arte, ciò costituirebbe un grossolano errore, non può e non deve essere analizzata unicamente in termini di razionalità e coerenza. In essa si ravvisa un saldo legame con la musica (si pensi all’applicazione e all’organizzazione necessarie alle sue creazioni, così come all’armonia che le stesse infondono) e con l’ambiente naturale, in particolar modo con la montagna. La sua astrazione, infatti, diventa sublimazione mentale e materiale della natura. In uno scritto del 1985 lo stesso autore dichiara: “Un modello prediletto, forse inevitabile, per me, è la natura,Marcolino Gandini senza titolo 1993 nei suoi aspetti formali e fenomenici. Il ritmo, il ricorrere costante e ciclico, la nozione d’ordine funzionale, il confronto costante con gli sconvolgimenti, la perenne conflittualità degli elementi e l’improvviso loro placarsi”.
Per Gandini, poi, l’elemento cromatico è uno strumento basilare, con finalità prettamente linguistiche e comunicative. Ha funzione analitica ed è approfondimento, forza iniziale ed indipendente, insieme differenziazione e ricerca di unità. Il colore diviene forma, fattore costitutivo e costruttivo, materia e componente aereo, tensione mentale e superficie distesa. Ma è anche espressione di luce e di vita, così come sentita ed attiva partecipazione alla realtà. Costituita da opere provenienti sia da svariate collezioni private che dalla GAM di Torino, dalla GANM di Roma e dai Musei Civici di Macerata e Bolzano, la nutrita antologica rappresenta per Marcolino Gandini un ideale ritorno alla sua città, lasciata per insegnare nella capitale.

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sonia gallesio
mostra visitata il 30 marzo 2003


Marcolino Gandini – Antologica
dal 28 marzo all’11 maggio 2003
Torino, Sala Bolaffi, via Cavour 17 tel. + 39 011 55.76.300
orario di visita: da martedì a domenica 10.30/19.00; lun chiuso
ingresso: libero
a cura di Marco Rosci
catalogo: Giulio Bolaffi Editore


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