09 novembre 2001

Fino al 13.I.2002 Giorgio Morandi. Oli, acquerelli, disegni, grafiche. Cernobbio (co), Villa Bernasconi

 
La mostra dedicata a Morandi è la prima di un nuovo ciclo che vedrà protagonisti i maestri del Novecento, dopo l’ottimo successo ottenuto dalla rassegna “Parole e Colori”. Sono esposte circa 40 opere dell’artista, nella Villa Bernasconi, edificio liberty del 1905...

di

Dopo Hermann Hesse e Dino Buzzati, il comune di Cernobbio ha deciso di omaggiare i grandi maestri del Novecento con un nuovo ciclo a loro dedicato. E il primo artista proposto al pubblico è Giorgio Morandi, pittore e incisore nato a Bologna nel 1890. Non sempre, in effetti, si ricorda il Morandi incisore, per contro in questa esposizione sono proposte diverse acqueforti. Potremmo suddividere concettualmente la mostra in 4 grandi aree, corrispondenti a tipologie differenti di esecuzione: oli, acquerelli, disegni e acqueforti. Tutti i lavori affrontano il tema della natura morta e del paesaggio, quali unici “personaggi” delle invenzioni dell’artista. Eppure gli oggetti rappresentati trascendono la realtà così come la cogliamo. Nell’accostamento delle forme, infatti, siano esse caraffe, scatole, bicchieri o bottiglie, Morandi ricercava, attraverso lunghe meditazioni, atmosfere che permettessero alla realtà di rimanere presente ma nascosta, concreta ma mistica. Ecco perché l’opera dell’artista non deve essere letta in maniera semplicistica: è frutto del lavoro mentale di purificazione degli oggetti alla ricerca della loro vera essenza, delle linee semplici che identifichino la loro realtà intrinseca. Per questo in mostra troviamo molti lavori su carta, quasi schizzi, esemplificazione del procedimento artistico seguito da Morandi prima di giungere alle versioni definitive dei dipinti o delle incisioni. Riproducendo in maniera sistematica oggetti banali, egli li fa annullare, svanire, ottenendo nuovi significati, e nuovi rapporti con la realtà. Scriveva Haftmann, a proposito del lavoro di Morandi: “la forma pura è scevra di turbamenti letterari. Si potrebbe chiamare astratta, se non sorgesse così immediatamente dall’oggetto”.Natura morta 1959
Luci e ombre delineano i paesaggi dipinti a olio nei quali ci imbattiamo subito, all’inizio della visita. Più delicati e sfumati sono quelli tratteggiati con l’acquerello. Le forme sfumano, si fondono con gli sfondi da cui emergono. Fondi bianchi, figure soffuse, evocazione di echi di qualcosa che è sicuramente più profondo del semplice oggetto rappresentato. Così anche nelle acqueforti, intrecci più o meno fitti creano paesaggi, luoghi, percorsi. La ricerca dei chiaroscuri è evidente nella Veduta della Montagnola di Bologna, mentre l’acquaforte Il ponte sul Savena a Bologna è uno scorcio sfumato e nebbioso di una scena cittadina. Emozionante per geometrie e dialogo dei colori, la Natura morta (1961), dove vibra il colore arancio del bicchiere. Mentre sorprendono alcune acqueforti su zinco per “l’oggetto” ritratto, vasi di fiori, tema meno frequente e famoso rispetto ad altri.Giorgio Morandi, Natura morta 1961
E ancora, testimoni dell’attenzione che il mondo dell’arte ha dedicato all’artista bolognese, sono due dediche in mostra, una di Pablo Picasso e l’altra di Giacomo Manzù. A corollario delle opere esposte, una rassegna stampa con quotidiani d’epoca, una serie di volumi dedicati al maestro, e sala audiovisiva dove è proiettato un filmato che propone la visita virtuale al Museo Morandi di Bologna.
Diceva l’artista “non c’è niente di più astratto del mondo visibile”.

Articoli correlati
Giorgio Morandi: dans l’écart du réel
La collezione Brandi Rubiu. Da Morandi a Burri
Giorgio Morandi
Morandi. Arte e poesia.
I Morandi della collezione Giovanardi
Link correlati
La mostra online

Stefania Caccavo


Fino al 13.I.2002. Giorgio Morandi. Oli, acquerelli, disegni, grafiche. Cernobbio (Como), Villa Bernasconi, Via Regina 7.
Orari: da martedì a venerdì dalle ore 15.00 alle ore 19.00.
Sabato, domenica e festivi: dalle ore 10.00 alle ore 19.00.
Chiuso: tutti i lunedì, 25/12/2001, 01/01/2002.
Ingresso: intero £10.000, ridotto e soci TCI £ 6.000. Scuole (al mattino, su prenotazione allo 031/301037): £ 5.000. Titolari di biglietto o abbonamento FNME: £ 6.000.
Bambini fino ad 11 anni: gratis.
Per gruppi di almeno 10 persone visita guidata compresa nel prezzo d’ingresso da prenotarsi allo 031/301037.
Per informazioni e prenotazioni: Ellecistudio Como, tel. 031/301037, fax 031/299028.
Laboratori creativi per le famiglie a cura del gruppo “Fata Morgana” (su prenotazione), nelle giornate di sabato: 17 e 24 novembre; 1, 8, 15, 22 dicembre; 5 e 12 gennaio. Tre turni: ore 15.00/16.00 (turno A), ore 16.00/17.00 (turno B), ore 17.00/18.00 (turno C).
info@giorgiomorandi.it
catalogo a cura di L. Cavadini, 96 pagine, Edizioni Cesarenani. £ 30.000 ( € 15,50) in mostra, £ 40.000 ( € 20,66) in libreria.


[exibart]

8 Commenti

  1. MORANDI——-oscuro desiderio——-albe inquiete,insulari——musiche silenti——cordoni ombelicali—–gesti rallentati—danze nei venti——-oceani traslucidi inabitati—-folle umane in volo——migrazioni—-sassi—-rugiade—–MISTERI

  2. Per una bolognese d’azione che ha sempre amato le atmosfere morandiane non può che essere una gioia leggere parole così pertinenti e sensibili come quelle dell’articolo.Un ottimo inizio per chi vuole avvicinarsi al quel paesaggio mentale che è l’arte di Morandi.

  3. Complimenti a Stefania Caccavo per la freschezza dello stile e la lucidità dell’esposizione.
    Un saluto accorato anche a Morandi.
    Ciao, Biz.

  4. Bella la pittura di Giorgio Morandi, tra le molte opere, interessante ” Natura morta ” ( 1918 – olio su tela ) Milano, Brera.
    Primo assertore della Metafisica è Giorgio De Chirico. Alla pittura metafisica si accostano anche Giorgio Morandi e Carlo Carrà (che già aveva aderito al Futurismo).
    Cara Stefania Caccavo hai presntato bene lo spirito dell’arte del nostro grande Giorgio Morandi. Grazie.

  5. Avete visto quanto è bella la nostra amica Maria Pezzica?
    Lei è troppo sinceramente modesta per dirlo…
    … ma io vi invito alla Biennale di Firenze a cui Lei parteciperà quale rappresentante potente dell’arte moderna italiana.
    Le sue opere sono fulmini vocali che gridano pace, colori che nascono dalla fonte dell’amore, delicatezza che sfiora le cime innevate di una neve calda, che coccola il cuore.
    Ho la fortuna di aver visto ed assaggiato alcune sue opere, sono come una sinfonia di Bellini, ricche di colore istintuale, pregne della lezione di Fontana, di Burri, e persino di Kandinsky.
    In mezzo a tutti questi allestimenti plastificati, di ascensori olezzanti di sudore di tessuti sintetici, in mezzo a ragazzini viziati che con qualche soldo comprano il senso estetico altrui, di galleristi arrapati che concedono la direzione di riviste a donnicciole che ragionano con la “topa”, di farfalloni dal portafoglio rigonfio dei vostri soldi….
    … è bello sapere e vedere che c’è ancora qualche sano artista che non dipinge per gli altri ma per il proprio piacere personale.
    Certo, Maria Pezzica non è l’unica, ma siamo ancora in tempo per dirle grazie.
    Ciao, Biz.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui