12 agosto 2002

fino al 20.X.2002 Elliott Erwitt – Snaps Milano, Spazio Oberdan

 
Snaps, ovvero, scatti: niente di più. Elliott Erwitt, fotografo classe 1928, dal 1953 al servizio di Magnum, presenta al pubblico milanese 140 fra celebri, poco note, anche inedite, ma sempre straordinarie immagini…

di

Lontano dagli atteggiamenti intellettualoidi dei suoi colleghi, Elliott Erwitt – “nome de plume” di Elio Romano, così chiamato dal padre amante dell’Italia – sa bene in che cosa consista davvero il suo lavoro, e si preoccupa di sfrondare l’opera dal surplus di parole inutili e fuorvianti, da tutto quel contorno che “oscura” e “sfoca ”, anche se solo metaforicamente, l’immagine.
Nascono sotto l’influsso di questa filosofia gli Snaps, cioè Elliott erwittgli “scatti”, sic et simpliciter, di Erwitt: una pressione del dito, e via: un’altra parte del mondo entra a far parte della nostra memoria storica.
E “Snaps ” è anche il titolo della mostra – e del libro edito da Contrasto – che raccoglie 140 fotografie del grande artista russo/italo/americano/ebreo, un camminatore instancabile che ha percorso il mondo in lungo ed in largo, studiandolo e catturandone l’anima quotidiana, vera, semplice e profonda, cogliendo aspetti di volta in volta curiosi, simpatici, drammatici.
Molte delle fotografie in mostra sono inedite o poco note, affiancate ad altre ormai divenute dei classici di arguzia ed ironia, senza dimenticarsi naturalmente che Elliiot Erwitt è anche un bravissimo giornalista, un fotoreporter eccezionale, incapace di ipocrisie o reticenze alcune.
Jackie Kennedy vestita a lutto, Cristo e una Pepsi Cola affiancati, uomini in cammino, animali mai così umani: con stile inconfondibile l’artista riesce a registrare istanti bizzarri, ordinari, celebri, strani, con tenerezza dell’amante o millimetrica precisione chirurgica.
Il percorso espositivo, studiato insieme all’autore, mette a fuoco immagini diverse e lontane, accostandole in un modo imprevedibile, che ne esalta affinità insospettabili . I gruppi di foto seguono percorsi tematici dove assonanze, similitudini e associazioni visive sono capaci dunque di creareElliott erwitt un ordine e un senso divertente.
E questo senza nulla togliere alla sua statura artistica, alla capacità di testimoniare la vita e la storia, quelle “importanti ”, ma anche quelle dell’ordinario quotidiano, intense e ricche di forza, e di altrettanta toccante drammaticità.

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riccardo belotti


Elliott Erwitt – Snaps
24 luglio – 20 ottobre 2002
Spazio Oberdan, viale Vittorio Veneto, 2 – Milano
orari: 10.00-19.30 tutti i giorni; martedì e giovedì 10.00-22.00; chiuso il lunedì
dal 12 al 19 agosto: ingresso gratuito
biglietti ingresso: 4,10/2,55/1,55 euro
Catalogo: Snaps – edizioni Contrasto
Informazioni
Provincia di Milano/Settore cultura, tel. 02.77406300
Contrasto, tel. 06.328281


[exibart]

4 Commenti

  1. Eliott Erwitt è principalmente attratto da quello che lo circonda, dal mondo che gli scorre intorno. Un pizzico di ironia accompagnato da un pizzico di cinismo gli permettono di cogliere e congelare quegli attimi che, distratti, altrimenti ci sfuggirebbero. Indubbia però è anche la sua sensibilità: sapeva/sentiva che stava accadendo qualcosa.
    E’ per questo che la mostra è un continuo rinnovarsi di emozioni: suscita ilarità e subito dopo tristezza (il cane che sbircia da dietro una staccionata, il binario che porta dentro Asschwitz), strappa un sorriso e costringe ad una riflessione (il cane con maglioncino e cappellino di lana vicino ai piedi del padrone, la disperazione della madre di Capa sulla tomba del figlio). Lo stesso spazio Oberdan contribuiscono ad un bell’effetto d’insieme.
    mostra visitata 31/08/02

  2. Erwitt raccoglie nei fotogrammi dei suoi rullini persone e storie che narrano l’immensità del mondo e la capacità di sintesi dell’uomo.
    opposizione di uguali e avvicinamento degli opposti…come in una calamita: così l’ambiente che accoglie la mostra diviene a volte ospitale, a volte neutro, a volte ingombrante,rimanendo comuque ottima alcova per immagini mai stancanti.
    Ed ora: prego,accomodatevi!

  3. Dopo aver stretto la mano ad Erwitt e avergli fatto i complimenti… mi son sentitodire “Ragazzo… io?!? IO son solamente un dilettante… che non sa che cosa fare”
    Delle grandi immagini e una grande persona… con il grande desiderio di stare fra la gente.
    .
    Da vedere!

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