14 ottobre 2003

fino al 11.I.2004 Fra’ Galgario. Le seduzioni del ritratto nel ‘700 europeo Bergamo, Accademia Carrara

 
Il frate non si allontanò da Bergamo, sua città natale, ma i suoi ritratti furono apprezzati in tutta Europa. Iniziò a dipingere con lacche brillanti e finì con tonalità cupe stese direttamente con le dita. Come Tiziano…

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Come attraverso le commedie di Goldoni si riconosce la società veneziana, così nelle sue tele si ritrovano molte sfaccettature di quella bergamasca” (Tadini). Sono le tele di Fra’ Galgario (Vittore Ghislandi. Bergamo, 1655-1743) prelati, gentiluomini, dame. Poche queste ultime, data la misoginia del Ghislandi tramandata dai biografi, anche se è di una donna uno dei ritratti più belli in mostra, Isabella Camozzi de’ Gherardi, il cui volto emerge, austero, dal nero dell’abito vedovile illuminato solo da una trina bianca.
Il percorso espositvo ricostruisce l’evoluzione dello stile di Ghislandi, dagli anni della formazione fino alle ultime esperienze. La prima sezione della mostra indaga gli inizi del pittore, proponendo artisti italiani e stranieri suoi contemporanei di cui conobbe le opere (Evaristo Baschenis e Carlo Ceresa tra gli altri), tentando diFra Galgario autoritratto 1732 olio su tela individuare in alcuni ritratti anonimi di prelati, gli esordi ancora un po’ goffi del pittore.
Nel Ritratto di Domenico Ghislandi cominciano ad emergere le caratteristiche dello stile, personalissimo, di Fra’ Galgario, risultato della fusione del colorismo veneziano (appreso alla scuola di Sebastiano Bombelli; si osservi la la varietà di rossi del Gerolamo Querini Stampalia di Bombelli) con il naturalismo lombardo e con una straordinaria capacità di introspezione psicologica.
Nei ritratti di Ghislandi si sente scorrere la vita, i volti suscitano simpatie e antipatie, diffidenza o fiducia, sono seducenti o sgradevoli. Ben diversi dai ritratti di parata dei contemporanei francesi (anche essi in mostra per un utile raffronto con le opere del pittore bergamasco), che al confronto sembrano fredde icone prive di anima. I visi di porcellana, appena illuminati di rosa sulle guance, delle ‘damine’ di Largillière o la grazia un po’ leziosa della Lettrice di Alexis Grimou non hanno punti di contatto con i volti segnati da ombre profonde e fortemente caratterizzati del Ghislandi.
Influenzato da una moda comune nella ritrattistica europea del tempo (che aveva il Fra Galgario gentiluomo in costume dalmata olio su tela 1730 capostipite in Rembrandt), il Ghislandi ritrae i suoi soggetti con abiti stravaganti e capricciosi, ricorrendo ad audaci accordi cromatici rosso, azzurro pavone e giallo zafferano per il Gentiluomo in veste orientale, oppure azzurro e giallo che volge al bruno nel Gentiluomo in costume dalmata. Utilizza lacche brillanti e un impasto cromatico ricco che gli consente una “resa materica delle stoffe” (Rossi) (si osservi la seta damascata dell’abito di Giovan Battista Vialetti).
La mostra documenta anche l’ultima parte della sua produzione, quando il pittore, abbandonate tinte luminose e contrasti di colore, si concentra sul volto del personaggio, che perde robustezza plastica e si disfa in larghe pennellate pastose. Le tele diventano quasi monocrome, prevalgono il nero, tonalità brune e rossi cupi. Negli ultimi anni Ghislandi adotta la tecnica di ‘finitura con le dita’ dei volti, numerose in mostra le testimonianze, tra le più intense il volto di Francesco Maria Bruntino e le labbra livide del Cavaliere dell’ordine costantiniano. Egli stende sulla superficie già dipinta un massiccio strato di colore, che poi schiaccia con le dita invece che stendere con il pennello.
Rimane come una “sorta di Fra Galgario, L testamento artistico” (Rossi) l’autoritratto del 1732: un frate anziano, avvolto in un saio nero, un volto indagato “con un’introspezione quasi crudele” (Rossi), che rivolge allo spettatore uno sguardo interrogativo.

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antonella bicci
visitata il 2 ottobre 2003


Fra’ Galgario. Le seduzioni del ritratto nel ‘700 europeo
Dal 2/10/2003 al 11/01/2004
Accademia Carrara Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, via San Tomaso 53, Bergamo –
Informazioni e prenotazioni gruppi e scolaresche: 035. 218041;
Ufficio stampa: CLP Relazioni Pubbliche tel 02.433403; fax.02.4813841 info@clponline.it  
Ingresso: intero euro 8; ridotto euro 6; scuole euro 3
Orari: da martedì a domenica 10.00/21.00; giovedì 10.00/22.00; chiuso lunedì; la biglietteria chiude 40 minuti prima
Aperta anche : 1 novembre;25 e 26 dicembre; 1 e 6 gennaio
Catalogo: SKIRA
www.fragalgario.it 


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