14 dicembre 2004

Firenze sogna

 
Il centro è troppo storico? Niente paura, l’arte contemporanea se ne va al centro… commerciale. Non distante dalla nuova Coop disegnata dall’architetto Natalini nasce finalmente la kunsthalle di Firenze. L’idea? 100% Sergio Risaliti, che ne è anche il direttore artistico. La struttura? Un inedito esperimento di sinergia tra privato e pubblico. Le mostre inaugurali? Già da non perdere…

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Un’iniziativa unica. Non solo dal punto di vista artistico. Quarter. Centro Produzione Arte è la dimostrazione di come si possa far nascere una vera kunsthalle cittadina dal nulla. Sfruttando al massimo le sinergie -complicate ma non impossibili- che possono instaurarsi tra istituzioni, singoli intellettuali, aziende. Senza il timore reverenziale di trovarsi in periferia, senza remore per aver sede in un centro commerciale. Dove accade tutto questo? Incredibile, a Firenze. La culla del Rinascimento è stata sino ad oggi la bella addormentata dell’arte contemporanea italiana. Fatti salvi alcuni episodi promossi dalla Fondazione Pitti Immagine Discovery, naturalmente. Ora arriva Quarter.
Cosa sarà la nuova kunsthalle toscana? Un contenitore da 2000 mq (8000 metri cubi per l’aula più grande) nella zona meridionale del capoluogo, non lontano dall’uscita autostradale “Firenze Sud”. L’area è quella ex industriale di Viale Giannotti, dove l’architetto Adolfo Natalini ha progettato il grande insediamento commerciale della nuova Coop. La struttura è perfetta per installazioni e performance, incontri, workshop, video. Ma non sarà solo questo. Grande sviluppo sarà dato alle attività didattiche, formative, interdisciplinari. Con un duplice obiettivo costante e fisso: l’interazione con il quartiere e l’apertura internazionale.
I progetti saranno essenzialmente site specific, gli artisti saranno via via chiamati a riflettere sullo spazio, sulla città, sul quartiere. Oltre che sull’attualità sociale e politica del contemporaneo. I punti di riferimento museali e, dunque, i possibili partner? La Kunsthalle di Vienna, la rete dei Frac in Francia, la Fondazione Cartier di Parigi, la Kunsthalle di Zurigo, il PS1 di New York.
Un progetto inedito anche sotto il punto di vista dell’assetto istituzionale, dicevamo. In sostanza Quarter è uno spazio espositivo privato, gestito da una associazione no-profit (C.P.ARTE – centro produzione arte, la cui presidente è Maria Paoletti, deus ex machina della Fondazione Teseco), che però risiede in una struttura pubblica. La kunsthalle nasce dunque dalla collaborazione tra l’amministrazione pubblica (il Comune di Firenze, l’Assessorato alla Cultura, l’Assessorato al Turismo e il Quartiere 3) e l’associazione C.P.ARTE, che a sua volta rimane aperta ad accogliere adesioni di soci sostenitori che vorranno prendere parte al progetto.
quarter. esterno
Ci poniamo come modello innovativo di istituzione culturale basata essenzialmente sulla semplicità organizzativa e sulla qualità della progetto.” dichiara Sergio Risaliti direttore di Quarter che ha messo in piedi il progetto in tempi da primato e che dopo la formidabile esperienza al Palazzo delle Papesse di Siena torna sul timone di una struttura istituzionale. “Grazie alla fiducia che il Comune ha dato ad un’iniziativa” continua Risaliti “che punta a traghettare Firenze nel mondo dell’arte contemporanea internazionale”.

Coadiuvato dai resident curator David Bianco, Michele Dantini, Daria Filardo e Pietro Gaglianò (altri se ne aggiungeranno a seconda dei progetti), Risaliti propone per l’inaugurazione di Quarter una peculiare articolazione di eventi. Nel cuore centrale dello spazio inaugurerà il progetto Voyager (a cura di Risaliti) con una suggestiva installazione a quattro mani di Paolo Parisi e John Duncan. Nel Foyer convivono due progetti: En plein air e Passaggi. En plein air (a cura di Pietro Gaglianò) ospiterà opere emblematiche di artisti italiani e stranieri; le installazioni sono visibili dalla strada e costituiscono un richiamo per il pubblico. Una specie di segnale che, lampeggiando a intermittenza, suggerisce che quanto accade nel centro di arte contemporanea non è destinato a rimanere chiuso tra le mura di Quarter, ma riguarda da vicino i singoli visitatori. Il primo artista invitato a catturare l’attenzione dei passanti? Loris Cecchini. In Passaggi (a cura di Maria Antonia Rinaldi) Pier Francesco Gnot presenta un inedito lavoro fotografico sui quartieri fiorentini circostanti a Quarter.
logo quarter
Nella concept room (sempre al piano terra, dedicata a un progetto di formazione culturale interdisciplinare incentrato sul contemporaneo) apre il progetto Atlante (a cura di David Bianco) con il giovane danzatore Leonardo Diana ed il video performer Patrizio Travagli. Autodafe’ (Pietro Gaglianò e Maria Antonia Rinaldi) sarà, infine, la sezione che ospiterà una postazione video dove verranno trasmesse interviste agli artisti coinvolti negli eventi organizzati dal Centro Produzione Arte

E per il 2005? Una serie di mostre personali e collettive che disegneranno gli intenti e gli sviluppi di Quarter in relazione alla funzione pubblica dello spazio e alla sua vocazione internazionale. Ma il programma del centro sarà presentato ufficialmente solo a gennaio 2005. Buon lavoro.


QUARTER
CENTRO PRODUZIONE ARTE
Viale Giannotti, 81 – 50126 Firenze

Mercoledì 15 dicembre
ore 12.30 – Anteprima per la stampa
ore 18,30- Inaugurazione del centro con

Voyager I
Paolo Parisi e John Duncan, Francesco Gnot, Loris Cecchini

Atlante I
Patrizio Travagli, Leonardo Diana

Giovedì 16 dicembre
Apertura al pubblico, dalle 12.00 alle 21
Le esposizioni rimarranno aperte fino al 20 gennaio 2004. ingresso libero. tutti i giorni, escluso il lunedì, dalle ore 16.00 alle 20. http://www.quarterfirenze.com . info@quarterfirenze.com
Gli eventi inaugurali sono stati resi possibili grazie a FINDOMESTIC, Mannucci Packaging, Catering Convivium.
Ufficio stampa: Ester Di Leo – Tel. 055223907 esdileo@tin.it
Con la collaborazione di Lea Codognato Davis & Franceschini – davis.franceschini@dada.it


[exibart]




9 Commenti

  1. ahimé conosco assai bene i fiorentini: riottosi e allergici all’arte contemporanea, attaccati alle vestigia gloriose e irraggiungibili del loro passato, fanaticamente dediti a ricavarne il massimo profitto economico mungendo la vacca sacra del turismo di massa, rimarranno quasi del tutto disinteressati davanti a questo nuovo tentativo di portare l’arte di oggi in città. meglio Prato, meglio il Pecci…

  2. per Giovanni: è in parte vero quello che dici, ma è anche vero che il Pecci è visitato anche dai fiorentini. Quindi ben venga il nuovo spazio, sperando sia ben sfruttato.
    Oggi andrò a vedere la mostra, poi ti saprò dire…

  3. Ci poteva anche invitare!Lei è sempre il solito!Ma le vogliamo tanto bene…W la musica W l’Arte contemporanea… e sottolineiamo enorme ARTE CONTEMPORANEA!!!! Zisa,Alessia,Miche

  4. Bel posticino davvero: mi sa che l’unica cosa divertente è stata l’esibizione finale; a proposito: ma non doveva essere l’auditorium del quartiere?
    Comunque ognuno raccoglie ciò che semina.
    Con profonda disistima
    Giampaolo

  5. Concordo con Giampaolo che chi semina vento raccoglie tempesta, bisogna fare attenzione.
    La performance finale all’innaugurazione è stata illuminante come espressione di disagio giovanile attuale.
    L’idea non è 100% Risaliti, stiamo attenti mentre scriviamo le cose.

  6. si, il disagio giovanile.. c’è tanto da lavorare in città: l’attitudine reazionaria ha permeato anche le cosiddette “forze antagoniste”.. sane e necessarie.. in tutte le parti del mondo tranne che a firenze.. e la disabitudine a vedere, e frequentare, produce mostri e sprecisione di giudizio. Forza quarter! ce la puoi fare! alla lunga la goccia d’acqua buca la roccia!

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