15 giugno 2001

Fino al 20.VII.2001 BOOM! Firenze, ex Manifatture Tabacchi

 
Può una mostra a convincere un’amministrazione, e forse un governo, riguardo all’utilità di creare un centro d’arte contemporanea? Sergio Risaliti, già direttore delle Papesse, ci ha provato a Firenze...

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Il pubblico parlava di seconda biennale, qualche critico maligno affermava di essersi rifatto gli occhi a fronte la recente delusione veneziana. Domenica 10 giugno l’arte contemporanea ha fatto il botto a Firenze: nelle ex Manifatture Tabacchi è partita, con una festa mirabolante, la mostra BOOM! curata da Sergio Risaliti. Il capoluogo toscano sembrava aver perso ogni velleità di farsi portavoce del contemporanea: pochissimi artisti, pochissime gallerie, provincialismo, subalternità con la piccola (e sempre poco amata) Siena.BOOM! Margherita Manzelli
Oggi Firenze tenta il riscatto con un risveglio brusco, violento, un botto, uno schianto: BOOM!
Cinque mostre, fino a fine luglio, rimodellano le meravigliose architetture anni trenta delle Manifatture Tabacchi di Firenze, “ho fatto tutto in un mese e mezzo” dice Sergio Risaliti: incredibile ma vero.
Cinque eventi: Espresso, Confluenze, PlayMakers, GrandTour, Great.
Espresso è una mostra uscita da un libro, il suo possibile catalogo (edito da Electa) infatti è stato presentato già da qualche mese a Milano, allo Spazio Armani, quando tre giovani critici (Gianfranco Maraniello, Luca Cerizza, Stefano Chiodi) delinearono, coordinati da Risaliti, un qudro riassuntivo dell’arte contemporanea italiana. Tra i tanti nomi una sola pittrice, la milanese Margherita Manzelli: naturalmente polemica, dunque, popolarità.BOOM! Sabrina Torelli Oggi la mostra, ben quattro piani di esposizione, espone pezzi, alcuni noti e stranoti, della nostra migliore giovane arte. Loris Cecchini, Cristiano Pintaldi, Francesco Vezzoli sono un gradino sopra a tutti, da dietro li rincorrono agguerriti talenti come Elisabetta Benassi (espone uno straniante video dove analizza il tema dell’ascensore come strumento di ascensione mistica e come inevitabile luogo sociale), Sabrina Torelli (che punta sull’interazione che le sue opere – un oceano di palloncini, una foresta di paletti da neve, innescano con il pubblico), Stefania Galegati (produzione interessante ed eterogenea), Eva Marisaldi, Paola Pivi e Alessandra Tesi (giovani ma già facenti parti della nostra recente storia dell’arte). Interessante il fenomeno delle coppie d’artisti: Perino&Vele, Vedovamazzei, Botto e Bruno, Bianco-Valente (tutti interpreti di una produzione di altissima qualità e lanciati verso la notorietà internazionale). Ci sono poi gli outsider, giovanissimi come Lara Favaretto e Patrik Tuttofuoco o in attesa di maggiore visibilità come Diego Perone, Roberto Cuoghi, Marco Samorè.
Confluenza, nonostante l’aspetto soft e umile (rispetto a Espresso), è una mostra che farà scuola. Per la prima volta un allestimento è costruito per dar risalto ad una situazione che oggettivamente esiste ma alla quale nessuno ancora presta la dovuta attenzione: la rete dell’arte contemporanea toscana. Quale altra regione ha le Papesse, la Fondazione Teseco, il Museo Pecci, Arte all’Arte e tante altre istituzioni? In ‘Confluenze’ ognuno di questi soggetti presenta un lavoro esemplare che ne ha caratterizzato il percorso culturale.BOOM! Marcello Maloberti
PlayMakers è la mostra che, all’ultimo piano di un altro grande padiglione, vuole analizzare un particolare tema del sistema artistico contemporaneo: come si comportano, come collaborano, come combattono e in definitiva come giocano – da qui il titolo – i giovani protagonisti del sistema dell’arte? In mostra tutti lavori dedicati al gioco, al combattimento, alla cooperazione; gli artisti vanno da Costa Vece a Letizia Cariello, da Paul Pfiffer a Miltos Manetas. Tutti i pezzi sono presenti da una selezione di nove giovani gallerie italiane che, nella visione della curatrice Caroline Corbetta, sono i giocatori che ruotano nell’agone del sistema dell’arte italiano.
GrandTour è organizzato dagli artisti di UnDoNet: un vero viaggio in Italia di standhaliana memoria tra la Biennale, BOOM!, le Papesse e il Pecci. Un personaggio misterioso si è confuso tra la folla dei curatori soci dell’IKT, presenti a Siena nei giorni dell’inaugurazione, tra il 6 e l’11 giugno il ‘personaggio’ ha documentato, intervistato, fotografato. Il progetto di net art, sponsorizzato dalla Fondazione Teseco, sarà on line per un anno.
Great, grande. E davvero grande è stata la festa/cena/party inaugurale di BOOM!. Cena di gala all’interno dell’ex mensa delle Manifatture, quattrocento persone messe a tavola (e poi allietate dal concerto della fiorentina Irene Grandi) in un banchetto che, a ragione, è stato considerato da Risaliti parte integrante del percorso espositivo. Proprio durante Great i responsabili di ‘Pitti Immagine’ hanno assegnato un premio di 10 milioni a Patrik Tuttofuoco, uno degli artisti di Espresso.
BOOM! Loris Cecchini
Un evento che è davvero tale ma che deve evitare il rischio di rimanerlo. Sembra essere questo l’auspicio di Saskia Bos, presidente dell’IKT (associazione internazione dei curatori d’arte contemporanea), curatrice della Berlin Biennale e direttrice del museo De Appel ad Amsterdam, che ha dichiarato durante la festa inaugurale: “speriamo che Firenze possa trasformare un momento spettacolare in un fatto strutturale ed istituzionale, anche e soprattutto sul piano della qualità, poiché tutti i contenitori usati solo per eventi effimeri non hanno quell’impatto sociale che l’arte e gli artisti ambiscono e debbono avere”.

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Massimiliano Tonelli
vista il 10 giugno 2001



“BOOM!” Manifattura Tabacchi, Viale delle Cascine 16, dal 10 giugno al 20 luglio.


[exibart]

12 Commenti

  1. ?
    Una domanda: l’autore dell’articolo è serio?
    o sta facendo dell’ironia?
    Vorrei capire.
    io la mostra lo vista e non mi è sembrata così rivoluzionaria. anzi…

  2. Io penso che Sergio Risaliti sia una delle figure di spicco del mondo dell’arte contemporanea in Italia, e che da tempo abbia superato di gran misura tutti gli altri. Ho avuto il privilegio di assistere recentemente alle sue attività e devo confessare che raramente ho notato una tale serietà e un tale rigore intellettuale nell’affrontare l’arte contemporanea, che non dimentichiamo rappresenta una delle manifestazioni più importanti della mostra società (quando non è vuoto e superficiale chiacchiericcio). Mi piace il suo approccio analitico, scientifico all’arte, da cui si deduce il desiderio di penetrare nella realtà dei fenomeni e di evincerne gli aspetti rilevanti, per farne tesoro. Con questo non dico che le sue mostre siano didascaliche, come qualche deficiente potrebbe asserire, il suo scopo mi sembra al contrario essere sempre il lodevole intento di cercare la verità e l’utile. Uomo, ti ammiro moltissimo!!! Continua così!!

  3. Non parlo di rivoluzione. Mi sembra semplicemente una manifestazione riuscita.
    Caro Ludovico, se sei di Firenze, questa è la prima mostra di contemporaneo che vedi. Ti par poco?

  4. Io la mostra l’ho vista e l’ho trovata barbosetta, inutilmente grande e dispersiva. Se quelli sono i migliori artisti italiani contemporanei, allora certo che è la situazione è sconfortante.

  5. A fronte della frizzante presentazione mi viene da chiedere al nostro Direttore se ha la possibilità di industriarsi per farci assaporare un’intervista a Risaliti.
    Sono del parere che finalmente potremo avere un’intervista seria.
    Ringrazio anticipatamente.
    Ciao, Biz.

  6. Non sono minimamente stupita che Risaliti abbia impiegato solo un mese per la manifestazione. Purtroppo si vede eccome! La struttura è bellissima, adattissima per l’arte contemporanea; speriamo che questo sia solo un inizio e che questo spazio diventi una realtà stabile del panorama fiorentino. Questo sarebbe sì qualcosa di veramente importante, che possa in futuro offrirci manifestazioni più meditate, con un senso e una logica comune, e non il caravanserraglio “di tutto di più” (e neanche di buon livello) che ci viene proposto oggi. Dovremo forse dare il beneficio dei neofiti? Non mi pare sia questo il caso.

  7. Caro Biz,
    cosa ti piacerebbe chiedere a Risaliti?
    Fammi sapere.
    Mi scuso con te e con i lettori per le foto pubblicate. Piccole e bruttine.
    Ciao

  8. Che dite, vado ? Vado a vederla questa esposizione ? Credete che meriti oppure me la sconsigliate vivamente ?
    Sono stato all’inaugurazione della Biennale. Cioè, non proprio all’inaugurazione ma il primo giorno di apertura, il giorno 10 giugno. Mi è piaciuta molto di più della scorsa edizione. Non sopportavo tutte quelle installazioni inutili, giochini giochetti. Comunque esprimo un mio parere, non sono un critico d’arte. Questa volta ho trovato più pittura, e questo mi fa piacere. Chissà se Szeemann avrà solo voluto dare un contentino a chi faceva polemica sulle sue scelte oppure ha ritenuto interessanti le opere scelte.

    Riguardo questa esposizione Boom ! spero non mi deluda. E’ comunque un buon inizio per Firenze. Che si stia interessando davvero all’arte contemporanea ? Forse si è accorta che il ‘500 è passato da un bel po’ di tempo…

  9. Oggi dopo tanto vado a vedere questa mostra,spero che sia interessante…Sono anni che seguo l’arte contemporanea,dipingo e dal prossimo anno la studierò anche all’università:non vedo l’ora!! Comunque stasera darò subito il mio commento alla mostra …

  10. Finalmente ho visto questa mostra!!!Interessante,si…ma non si può certo parlare di seconda biennale,o di un’estrema innovazione…alcune opere destano particolare interesse come ad esempio quelle di Cecchini,o qualche video;geniale anche l’idea di unire suoni ed immagini,ma tutto ciò non è innovazione:questa è l’arte dei nostri giorni,un’arte che racconta il suo tempo e la sua epoca di decadenza,nient’altro.

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