10 dicembre 2001

Fino al 15.XII.2001 La cartografia europea tra Rinascimento e Illuminismo Firenze, Biblioteca Nazionale

 
Il fascino della mostra è dato dall’eccezionalità delle opere esposte e dalla possibilità per il visitatore di intendere quanta civiltà stia racchiusa in una mappa...

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L’eccezionalità è data dal fatto che molte opere sono rare e di difficile accesso ai non addetti ai lavori, come per esempio il mappamondo a mandorla del 1457 e l’Atlas maior di Joan Bleu del 1662, da considerare anche dal punto di vista del valore artistico. Il senso, o i sensi, che le mappe racchiudono si intendono seguendo lo sviluppo cronologico che ha guidato l’esposizione: nelle mappe, nel loro succedersi e avanzare nel tempo, nella progressiva esattezza scientifica, nel rigore, nella sistematicità è possibile ripercorrere il cammino dell’uomo nel suo tentativo di dare una forma e un senso al mondo.La molteplicità e la ricchezza immaginativa che caratterizzano il linguaggio del Rinascimento si ritrovano nei colori, lettere e numeri che costituiscono insieme a linee e punti la base della cartografia. L’invenzione della stampa ha contribuito alla creazione di un metodo sistematico per disegnare le mappe. In seguito la dilatazione degli spazi conosciuti hanno dato alla cartografia nuovi compiti e nuovi orizzonti: registrare e collocare le nuove scoperte e le nuove rotte di navigazione. Nel corso Sei e Settecento la nascita degli imperi coloniali si riflette nel moltiplicarsi delle mappe, che comiciano ad avere fini più eminentemente pratici. Viene sottolineato il ruolo chiave degli ordini religiosi, dei Gesuiti in particolare, che nello fervore di evangelizzazione del nuovo mondo hanno prodotto documenti di capitale importanza come le mappe contenute nelle Lettres édifiantes del 1749.
Con il passare dei secoli la cartografia è diventata sempre più una scienza funzionale. Si distinguono sempre più carte militari, carte nautiche, carte topografiche. Nascono insomma nell’Ottocento temi e ambiti specifici e le carte catastali assurgono, in alcuni casi, a garanzia dell’onestà dello stato. Questo processo di istituzionalizzazione della cartografia, attraverso la fondazione di accademie e di autorità cartografiche pubbliche, arriva e delineare il ruolo di questa disciplina fin quasi ai nostri giorni.Astrolabio 1568 / attribuito a Egnatio Danti / Ottone / Diametro 250 mm
In occasione della mostra è stato organizzato un convegno di studi sui problemi legati alla cartografia e al suo svolgimento ma che affronterà anche, nell’ambito di un più vasto progetto europeo, i temi attuali della conservazione e della fruizione via internet dell’enorme patrimonio cartografico della Biblioteca Nazionale.


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www.bncf.firenze.sbn.it.

Silvia Bonacini


30.XI.2001-15.XII.2001
Biblioteca Nazionale Centrale (Tribuna Dantesca)
Piazza Cavalleggeri 1 Firenze
Dal lunedì al venerdì ore 10-12,30; 15-18
Sabato ore 10-12,30
Chiusa domenica e festivi
Ingresso gratuito
055/24919290


[exibart]

1 commento

  1. Buon giorno, sono appassionato di cartografia antica. Mi rivolgo a voi semplicemente per chiedervi una cortesia: vorrei sapere se conoscete qualche antiquario che voglia/possa vendere carte geografiche antiche.
    grazie per l’attenzione
    distinti saluti
    Stefano Bergamini

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