06 marzo 2002

Fino al 15.IV.2002 Livio Scarpella – Oliobronzoterracotta Firenze, Galleria Poggiali e Forconi

 
Corpi, volti e busti di uomini e donne che bastano a se stessi, immobili nell' attesa di una storia che è la nostra. Sono i quadri, le sculture in bronzo e le terrecotte policrome della produzione maniacale e lentissima dell'artista bresciano presentato da Aldo Busi...

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Tre elementi, tre qualità materiche che si mettono alla prova per raccontare il Vero. Una cronaca della realtà che non vuol dire racconto sociale, ma istantanea esistenziale. L’atmosfera della negazione di ogni stato d’animo arriva, inattesa, dritta allo stomaco. Nessun brano di vita vissuta è dipinto, plasmato e forgiato: donne e uomini sono lì, liberi dal prima e dal dopo, in uno svelamento sfacciato di autenticità. Livio Scarpella, classe 1969, possiede ancora le competenze tecniche, ormai in disuso, che potrebbero farne un manierista della bella pittura, ma la sapienza nel trovare equilibri cromatici e l’abilità nel costruire la plastica delle ombre è al servizio di uno stile assolutamente originale e distintivo. I bronzi e le terrecotte, pur sublimi nella ricerca della bella forma, disconoscono i buoni precetti accademici all’insegna di una trasgressione nel colore e nella costruzione delle proporzioni. Arte classica dunque, ma solo nell’intento e nei valori che vi abitano. Pittore degli anni Quaranta, come provocatoriamente Aldo Busi definisce l’artista, per un interesse figurativo lontano anni luce dai capofila del panorama artistico contemporaneo, ma profeticamente all’avanguardia rispetto a tanta smania di video-intallazioni e pseudo-multimedialità. In mostra alcuni dipinti della serie che ha per protagonista un’enigmatica modella, sempre lei, abbandonata sul divano o in riposo su di una sedia, sempre lei, così spiazzante nella sua inespressività. Nei suoi occhi il non-sguardo, sul suo volto la non-espressione: interprete inquietante dell’azzeramento di ogni moto di spirito, di ogni sentimento. Obbligatorio mettersi in gioco, rispondere azzardando una nostra verità alla domanda inscritta sotto gli olii di quelle tele: la testimonial dell’accidia che permea il nostro vivere? la rappresentazione antropomorfa della Vita in riposo, che è Azione solo in potenza? o forse, una indifferente appena uscita dalle pagine di Alberto Moravia? E se invece, anziché nei due quadri ufficialmente intitolati Autoritratto, fosse proprio quello il volto reale dello stesso artista? Assolute, mute nell’afasia di una storia non detta, anche le opere in bronzo e terracotta policroma. Ma spesso nelle tre dimensioni vibra un erotismo sottile e silenzioso, che fa subito serpeggiare il desiderio di possesso. Difficile dire se la voglia di carezzare e portare con sé la Giapponesina con il kimono o il Ragazzo con i fiori in testa si faccia strada per la calcolata armonia della forma, la seduttività dei colori o, più celatamente, per il risveglio di una nostra malizia nascosta.

Maurizio Rossi


23 febbario – 15 aprile 2002
Galleria Poggiali e Forconi
Via della Scala, 35/A – Firenze
Tel. 055 287748
E-mail: poggialieforconi@tiscalinet.it
www.poggialieforconi.it
Orario: 9.30 – 13.00/15.00 – 19.30
(chiuso il lunedì)
Ingresso libero
Catalogo:
Scarpella, (presentazione di Aldo Busi), Poggiali e Forconi, Firenze 2002. Euro 20,00


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