03 ottobre 2003

fino al 2.XI.2003 Il ritratto storico nel Novecento. 1902-1952 Crespina (pi), Villa Il Poggio

 
Una straordinaria galleria di opere attraverso ciquant’anni di storia nazionale. Il ritratto come celebrazione, come denuncia, come esercizio di stile. Da Giacomo Balla a Mario Sironi…

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La bellissima mostra, curata da Francesca Cagianelli, riporta un sottotitolo che dichiara la linea sulla quale si fonda il progetto espositivo: Dal Volto alla Maschera.
La ricerca critica e storiografica che supporta l’esposizione, approfondisce i rapporti tra artista e committente tra i riflessi delle correnti artistiche e delle congiunture storiche. Dall’alba del XX secolo agli anni del secondo dopoguerra gli artisti hanno, di volta in volta, messo in atto diverse formule della ritrattistica che rispondevano a mutate esigenze del gusto, della cultura e degli assetti politici nel Bel Paese. Le sei sezioni tematiche affrontano altrettanti temi percorrendo le evoluzioni in un cinquantennio di storia attraverso le opere dei grandi maestri dell’arte italiana
Il punto di partenza è l’iconografia ufficiale dai primi decenni del Novecento agli anni Gabriele Mucchi, Morte di Maria Margotti V, 1950 Quaranta; è un’Italia illuminata dagli ultimi barbagli del Risorgimento, con i suoi politici, gli intellettuali, il patriottismo. Il volto di Giovanni Giolitti, ritratto da Antonio Piatti nel 1902, apre il percorso e, passando per un classicissimo Balla (Ritratto di Nathan), l’eleganza di Giovanni Boldini, l’introspezione del bellissismo Arturo Toscanini di Vittore Grubivc de Dragon e Gerardo Dottori (con il suo demagogico Vittorio Emanuele III si riflette nel Galeazzo Ciano di Gregorio Sciltan del 1943. È sempre il volto, il ritratto tout court, che tra retorica di regime e interni borghesi celebra soprattutto l’uomo.
La figura di Mussolini è al centro della seconda sezione: il Duce tra celebrazione e derisione, dalla propaganda futurista (Dottori, Marisa Mori), allo stile populista di Primo Conti e Alfredo Gauro Ambrosi, alla satira di Mino Maccari presente con due geniali oli che echeggiano l’espressionismo di Grosz.
Gli eroi nazionali forniscono l’ispirazione per alcuni autentici capolavori presenti nella terza sezione: il Cesare Battisti di Lionello Balestrieri e quello di Carlo Carrà, il sensazionale I martiri di Forlì del guttusiano Gabriele Mucchi. Qui l’eroismo bellico è trasfigurato in una partecipazione drammatica che lascia sullo sfondo qualsiasi apologia: il dramma è quello della guerra, della morte, del sacrificio umano.
Mino Maccari, Serie Dux, 1943Altro tono e altre atmosfere nella parte dedicata al ritratto femminile: dalla compunzione accademica della Regina Elena di Carlo Pennacchietti al sapore Belle Epoque di Eleonora Duse (Italo Josz) al profilo intenso della Margherita Sarfatti nei pastelli di Mario Sironi. Con la Morte di Maria Margotti (due versioni in mostra: del ’49 e del ‘50) di Mucchi, invece, l’arte torna a farsi strumento di denuncia; le due tele valgono da sole la visita alla mostra per la straordinaria efficacia rappresentativa che attraversa il tempo storico riflettendo drammi che sconvolgevano il mondo di quei decenni (è chiaro l’omaggio a Guernica).
Una preziosità della mostra è la raccolta di ritratti inediti di Sironi, piccoli capolavori, bozzetti o schizzi satirici, esposti per la prima volta.
L’esposizione si chiude con una galleria di volti di intellettuali: un nutrito numero di tele del proteiforme Giovanni Costetti, i ritratti di Carlo Levi e, da segnalare, un insolito autoritratto di Pier Paolo Pasolini

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pietro gaglianò
mostra vista il 20 settembre 2003


fino al 2.XI.2003
Il ritratto storico nel Novecento. 1902-1952
A cura di Francesca Cagianelli
Crespina (pi), Villa Il Poggio, (da Firenze: Superstrada FI-PI-LI, uscita Lavoria, direzione Cenaia)
Mar_dom 10-13/15-20
Ingresso: E 6.00 (ridotto E 4.00)
050 634736, bibliocrespina@tiscalinet.it
Ufficio Stampa: Studio Torricelli, 055 211828
Catalogo: E 30.00 in mostra


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