24 aprile 2001

Fino al 13.V.2001 Premio Querini-FURLA per i giovani artisti italiani Venezia, Fondazione Querini Stampalia

 
E’ alla seconda edizione il Premio Querini-FURLA, organizzato dalla Fondazione Querini Stampalia di Venezia in collaborazione con la nota casa bolognese che produce accessori per la moda...

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L’iniziativa, curata da Chiara Bertola con la consulenza di Giacinto Di Pietroantonio e Angela Vettese, si propone come fine di rappresentare una vetrina importante per i giovani artisti e critici italiani e di eleggere fra questi un artista emergente il cui lavoro sia risultato, alla giuria, il più convincente. Al vincitore toccherà di donare un’opera destinata alla costituzione di una collezione d’arte contemporanea.
A fronte del binomio arte-moda che in tempi recenti sembra essere in gran voga, il premio veneziano ha un sapore antico, perché si svolge all’insegna di un meccanismo che prevede la competizione, cosa che oggi spesso scandalizza artisti ed addetti ai lavori, che considerano ormai superati i gloriosi tempi dal dopoguerra fino agli anni ’60, quando in Italia i premi Lissone, Suzzara, del Golfo e Michetti (per dirne alcuni) erano considerati appuntamenti di grande prestigio ed importanza assoluta.Lara Favaretto Tornando in laguna, all’insegna del motto “un po’ di competizione non guasta”, nella prima fase 10 critici italiani hanno segnalato ciascuno 5 artisti; in seguito la giuria, composta da Chiara Bertola, Gail Cochrane, Roberto Daolio, Giacinto Di Pietrantonio, Cristiana Perrella, Giorgio Verzotti, Angela Vettese hanno selezionato i 5 finalisti: Massimo Bartolini (Cecina, 1962), Lara Favaretto (Treviso, 1973), Margherita Manzelli (Ravenna, 1968), Sabrina Torelli (Reggio Emilia, 1966), Vedova-Mazzei (Stella Scala, 1964 e Simeone Crispino, 1962).
Fino al 13 maggio le loro opere saranno esposte in una collettiva allestita nelle sale della Fondazione Querini Stampalia, ma il 5 maggio sarà eletto il vincitore del premio. La decisione spetterà ad una nuova giuria internazionale di cui faranno parte Yuko Hasegawa, direttrice della Biennale di Istanbul 2001, Ilya Kabakov, artista, Jenni Lomax, direttrice del Camden Art Centre di Londra, Ettore Spalletti, artista, Octavio Zaya, co-curatore di Documenta Kassel XI 2001.
Dell’edizione dello scorso anno vincitrice è risultata Sislej Xhafa; gli altri finalisti erano: Simone Berti, Eva Marisaldi, Paola Pivi e Alessandra Tesi.
Ogni anno un artista di fama viene chiamato a ridisegnare la grafica del premio. Kosuth, nell’anno 2000, ha portato una splendida scritta al neon che recita “talent/um, tolerare”, dove la prima parola giocava sull’ambiguità tra il significato di abilità e moneta e la seconda rimandava invece al concetto di “sostenere”, nel suo significato latino.
Quest’anno la grafica è stata disegnata da Kabakov che ha teorizzato l’arte come quinto elemento, incorniciando l’assioma con 4 simboli che rimandano agli elementi ben noti (tutto sommato un po’ pedante come soluzione, ma tant’è…).
Illustrare tutte le opere risulta qui impossibile, diremo solo che ci sono piaciuti i lavori della Torelli, un’installazione dal titolo “Fetischeuses”, composta di un telo di pelle chiaro sul quale sono stati applicati elettrostimolatori, piercing ed aghi per agopuntura, e “Slot”, una serie di 5 video proiettati su cinque piccoli monitor; interessanti anche i 3 lavori di Vedova-Mazzei, una sedia a rotelle a remi (senza titolo), l’opera dal titolo “Solar and heliospheric observatory” e il modello dell’installazione esposta a Hann-Munden (D) nel 2000, dal titolo “Va non so dove, portami non so cosa”.Ilya Kabakov, grafica per il Premio Furla 2001
Una nota stonata per gli organizzatori dell’edizione 2001: la mostra è resa interessante dalle opere di qualità, tuttavia l’allestimento risulta piuttosto sommario e poco indovinato, certamente non agevolato dagli ambienti a disposizione (ma il recente allestimento veneziano di Palazzo Carminati, da parte del critico Zanchetta, insegna che si può anche far di meglio, nonostante gli spazi). Ma forse la cosa peggiore è che a quasi un mese dall’apertura della mostra non sia ancora disponibile il catalogo: dal prestigio di un’istituzione come la Querini Stampalia ci si aspetta ben di più.

Alfredo Sigolo



“The art is a fifth element”, Premio Querini Stampalia-FURLA per l’arte. Edizione 2001.
Dal 17.III.2001 al 5.V.2001. Venezia, Palazzo Querini Stampalia, Castello 5252.
Premiazione il 5.V.2001. Orari: da lunedì a giovedì dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00; il venerdì e il sabato l’orario di apertura è prorogato alle ore 22.00 (chiuso il lunedì).
Informazioni: tel. 041/2711411; fax 041/271145; e-mail querini.stampalia@provincia.venezia.it; web: www.provincia.venezia.it/querini.
Il catalogo sarà edito da Charta.

[exibart]

10 Commenti

  1. i soli noti?
    i soliti noti!
    i soliti supportati dal sistema dell’arte italiana
    i soliti che espongono nelle solite gallerie italiane
    bene!
    tutto, comunque rimane come prima.
    un classico dell’arte troppo contemporanea, troppo novecento.

  2. Soliti noti? E baaasta! Il più vecchio dei finalisti non ha neppure 40 anni, il più giovane ne ha 28. Ma che volete? Che facciamo? Una mostra con i disegni dei fanciulli dell’asilo nido (magari Picasso sarebbe contento)? Ma non vi rendete conto che trattate l’artista come un fazzoletino di carta “usa e getta”? Ben vengano le mostre dedicate ad artisti non ancora conosciuti, ma lasciate che quelli che si sono guadagnati un po’ di credito continuino a mostrarci gli esiti delle loro ricerche! Invece no: uno fa una personale ed il giorno dopo è già da rottamare come “vecchio”. In verità i soliti noti siete voi che criticate a vanvera, fingete di essere aggiornatissimi sull’arte ed in realtà il vostro atteggiamento si dimostra molto superficiale. Ma vi pensate se a Leonardo o Michelangelo avessero detto, a 28 anni: “ora basta, hai già fatto anche troppo, sei scaduto come la mozzarella, siamo stufi di vedere sempre le stesse cose”. Per cominciare, probabilmente, non avremmo la Gioconda…

  3. facile fare ironia su Lara Favaretto che ha 30 anni e si puo’ difendere con i pochi lavori che ha fatto fino ad oggi. Certo che con la ignobile iroina di personaggi come te l’arte italiana andrà poco lontano. Forza ragazzi e Forza Lara !!!
    ps. l’opera dell’artista veneta presentata a venezia era godibilissima, azzeccata, matura…

  4. xGekko
    Mi sorprende che non hai aggiunto pure Forza Italia!Anche questa e’ ignobile ironia?Sei di sicuro uno dei fans della Favaretto,la quale se ha 30 anni e pochi lavori(BRUTTI PURE)sono solo problemi suoi.Conosco artisti di circa la stessa eta’che hanno una buona produzione e un lavoro veramente forte che forse mai saranno riconosciuti in un premio FURLA perche’ non fanno parte delle grazie dei giurati che vengono chiamati a svolgere il loro lavoro.
    Caro Gekko(a proposito,ma non hai un nome normale?Oppure sei tanto fifone e/o timidone da nasconderti dietro un nomignolo da bar sport?)l’arte che tu difendi e’ quella che tu vedi ma di sicuro non conosci.Immagina un oceano,immagina le sue profondita’,immagina tutti quei pesci che qui vivono,ce ne sono di grandi e piccini,ci sono pesci che vivono e nuotano dove l’oceano e’ piu’ profondo,sono pesci che non vedrai mai dal vivo,che non vengono mai in superfice,di sicuro i piu’ interessanti;ecco quello che tu vedi sono solo i pesci di superfice,quelli che non nuotano,quelli morti!Lupen ha fatto dell’ironia,ma non certo ignobile come tu la definisci,semplicemente una battuta di un paio di righe forse un po’ fuori luogo,ma neanche tanto;mi sa proprio caro Gekko che hai la coda di paglia.L’arte italiana andra’ avanti,ma lo fara’senza artisti come la Favaretto perche’ se proprio lo vuoi sapere la sua opera non era affatto godibilissima,azzeccata e matura,anzi chi crede che questa sia arte,un CREDO non ce l’ha,perche’ pure questo vi e’ e ti e’ stato imposto.Ciao Gekko,per lo meno abbi il coraggio di firmarti con il tuo vero nome e non rinnegarlo mai.

  5. Siamo veramente S:T:A:N:C:H:I,di vedere,udire, toccare e gustare questi veri Antipasti della mediocrita’;la colonizzazione visiva imposta dal sistemone Milanese non convince piu’ nessuno. Queste sono meteore che un bel giorno si ritroveranno con la bella somma di 30 milioni di lire offerti generosamente dalla premiata ditta furla, ma sicuramenta avranno poco da scioccare con i loro contributi visivi/culturali.
    Noi del comitato per la “puri-fica-zione” dell’arte contemporanea,moderna e arcaica abbiamo deciso che la persona di L.Favaretto oltre a fare dei brutti lavori ,
    insignificanti,e offensivi nei confronti della societa’ , si dia alla caccia e alla pesca, sicuramente piu’ consoni alla sua ricerca.
    il tuo Angelo da Venezia

  6. Ciao Lupen, sei un Fallito!!!
    Hai sempre R:u:b:a:t:o, e continuerai a farlo per il resto della tua vita!!
    Sei solo un MISERO ladro e resterai per sempre cosi’!!!
    Se vuoi un consiglio ritorna nella TANA (TOPO)!!!
    Il tuo Angelo da venezia

  7. In che cosa consiste il programma del comitato della purificazione dell’arte da voi portato avanti? Quali sono altri reputati artisti, da voi invece destinati a differenti mestieri?

  8. Ma perchè in Italia il pubblico è così superficiale? La Favaretto fa un lavoro forse non patinato, ma parla della nostra società italiana. Quella vera, quella così vera che neanche la notiamo… Finalmente un’artista che ci rappresenta, e lo fa poeticamente, rudemente, ma con grazia. Di molti altri esterofili ad oltranza ci eravamo un po’ scocciati.Meglio a questo punto gli originali….

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