25 ottobre 2001

Fino al 30.XI.2001 Vincent Van Gogh e il giapponismo Treviso, Casa da Noal

 
Sei disegni inediti, sei occasioni per scoprire alcuni segreti dell’opera del grande pittore olandese Vincent Van Gogh...

di

Nei mesi caratterizzati dalla personale di Claude Monet a Casa dei Carraresi, Treviso offre ai turisti ed agli appassionati d’arte una piccola ma preziosa mostra. Si tratta di sei disegni in carboncino e gessetto nero di Vincent Van Gogh: Il castello di Tarascona, Il ponte De Gleize, Marina a Martigues, Il giardino del poeta, I baux di Provenza e Le belle arlesiane. I disegni esposti, ricordi di Arles e della Provenza, appartengono all’Album Giapponese che Van Gogh aveva realizzato per decorare la camera dell’allora amico Paul Gauguin. Perduti nel 1888, sono stati ritrovati nel 1996 e da alcuni anni vengono esposti al pubblico.Van Gogh, Locandina della mostra con "Il giardino del poeta"
Lo studioso Francesco Plateroti, responsabile dell’Associazione Arles 1888 Atelier du Midi di Parigi, ha curato egregiamente l’esposizione, che è il risultato di anni di studio sulle fonti iconografiche e sulle lettere lasciate dall’artista. Proprio Plateroti ci accoglie nello spazio recentemente restaurato di Casa da Noal, uno stupendo edificio quattrocentesco ricco di preziosi affreschi, e con competenza ci illustra la storia e le problematiche di queste opere.
La presenza di chiari pannelli espositivi, di gigantografie dei disegni citati e di una precisa documentazione scientifica, rende la visita una sorprendente viaggio all’interno della concezione artistica di Van Gogh.
Diciotto opere di Charles Le Brun sulla fisiognomica e sulle trasformazioni del volto animale in volto umano ci introducono al metodo utilizzato per l’analisi delle opere. Lentamente, osservando con un po’ di attenzione i disegni, si scopre il volto del figlio del postino Roulin, Camille, dipinto da Van Gogh nel 1888, nel disegno Le baux de Provence; si intravede una traccia dell’Autroitratto del 1887 nel particolare di un albero nel Ponte di Gleize; si distinguono i volti di Rembrandt, Van Gogh e Leonardo nel Giardino del poeta, nel quale, tra i cespugli, si scorge mimetizzato anche un cavallo, animale più volte citato negli scritti dell’artista. La visita è animata da queste ed altre sorprese che ci inducono ad andare oltre l’apparente semplicità di queste opere, per scoprire lo spirito dell’artista olandese, alcuni suoi inaspettati aspetti stilistici che sembrano dettati dall’inesauribile volontà di trasfigurare la natura più che di rappresentarla o descriverla. Con le sue parole: “Se si studia l’arte giapponese, si vede un uomo incontestabilmente saggio, filosofo e intelligente che […] studia un filo d’erba. Ma questo filo d’erba lo porta a disegnare tutte le piante, poi le stagioni i grandi aspetti del paesaggio, infine gli animali, poi la figura umana. Passa così la sua vita e la sua vita è troppo corta per fare tutto questo.Van Gogh, "Il castello di Tarascona" Insomma non è forse una vera e propria religione quella che ci insegnano questi giapponesi […] che vivono nella natura come se fossero essi stessi dei fiori?”. Ecco quindi esposte nelle stanze rare e preziose stampe giapponesi di artisti quali: Utamaro, Hiroshige, Hokusai, Euzan, a cui Van Gogh si è ispirato spesso anche per la tecnica compositiva, come dimostra l’esposizione che ricorda puntualmente dettagli di dipinti famosi. Scrive al fratello Theo “Quasi tutto il mio lavoro è basato sul giapponismo, ma io l’ho sempre nascosto”.
Dopo una spiacevole polemica sull’autenticità dei disegni, iniziata con le affermazioni dell’ex conservatore del Museo di Amsterdam e poi amplificate sapientemente da un giornale locale, è d’obbligo ricordare che l’attribuzione a Van Gogh dei sei disegni è certificata dalla Polizia scientifica di Parigi.


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Stefano Coletto
Mostra vista il 9 ottobre 2001




Fino al 30 novembre 2001. Vincent Van Gogh e il giapponismo. Treviso, Casa da Noal
tel. biglietteria della mostra 0422 544895/ fax 0422 658314
visite guidate: scuole Lire 2.000 a persona; due acompagnatori gratis; altri gruppi Lire 10.000 a persona
orari: ore 9,00/12,30 da lunedì a giovedì; venerdì, sabato, domenica dalle 9.00/12.30 14.00/21.30
Ingresso Lire 10.000 biglietto intero; ridotto (militari, studenti, over 60) Lire 7.000; gruppi Lire 5.000
Catalogo Vincent Van Gogh L’album Japonais Atelier du Midi Editore
Organizzazione Associazione Arles 1888, Atelier du Midi – Parigi – Francia


[exibart]

7 Commenti

  1. Bellissima mostra che ho visitato a Venezia
    Ateneo San Basso – Parigi -Lago di Garda- Morzine Avoriac (Francia) e alle quali ho esposto alcune mie opere Affascinante soprattutto la presentazione del professor Plateroti, studioso d’arte e grande appassionato, che ha ritrovato
    i sei disegni e li ha riconosciuti, facendo riferimento alle lettere e agli schizzi sulle lettere inviate da Van Gogh a Emile Bernard
    alla sorella e agli amici pittori.
    Affascinante soprattutto l’enigma del “Giardino
    del poeta”. Interessante soprattutto l’analisi
    a computer e l’esame di zone precise del disegno che hanno evidenziato serie di ritratti raggruppati, isolando visi che sono poi stati identificati.
    Se l’arte desse corpo all’impossibile?….
    Visitate la mostra e cercate di conoscere
    ( se è presente) il prof. Plateroti. E’ una
    persona squisita.

  2. Riporto qui da Artonline la spiegazione della chiusura anticipata:

    Chiusa in anticipo la mostra di Treviso su Van Gogh e il giapponismo

    Per il curatore ipotesi di truffa

    E’ stata chiusa venerdì con una settimana di anticipo, in seguito a un’ordinanza del tribunale che ipotizza per il curatore il reato di truffa, la mostra Vincent van Gogh. Arles 1888 e la Japoniserie, a Treviso a Ca’ da Noal da sabato 6 ottobre. La polemica è scoppiata alla vigilia dell’inaugurazione, quando Fred Leeman, uno dei massimi esperti mondiali dell’opera di Van Gogh, per undici anni capo conservatore del Van Gogh Museum di Amsterdam, ha dichiarato alla “Tribuna di Treviso” che le opere intorno a cui era stata incentrata la mostra, sei disegni inediti di Van Gogh presumibilmente dell’Album Japonais di Arles del 1888, ritrovati nel 1990 dal curatore della mostra Francesco Plateroti, erano in realtà dei falsi. Le dichiarazioni dello studioso olandese sono state appoggiate da Marco Goldin, organizzatore delle mostre della Casa dei Carraresi, dove attualmente si svolge Monet. I luoghi della pittura, ma che l’anno prossimo ha in programma una mostra-evento proprio su Van Gogh. A questa valutazione si sono fermamente opposti lo stesso curatore, Plateroti, e gli organizzatori della mostra, l’assessore alla cultura di Treviso Michele Chiole e il senatore leghista Piergiorgio Stiffoni. A poco meno di un mese dopo l’inaugurazione della mostra, si è scoperto che la perizia della polizia francese esibita da Plateroti a garanzia dell’autenticità delle opere in mostra non parlava affatto di Van Gogh, ma solo del periodo di esecuzione dei disegni, la fine dell’Ottocento. Al momento in cui la guardia di Fianza ha deciso il sequestro, un altro colpo di scena: Plateroti ha esibito un bigliettino, scritto in francese, in cui si dichiara che le opere esposte sono copie, mentre gli originali sarebbero stati rimandati a Parigi – sede dell’associazione Atelier du Midi, di cui Plateroti è il responsabile, proprietaria dei disegni – «per ragioni di sicurezza» subito dopo l’inaugurazione. I disegni incriminati sono stati messi sotto sequestro dalla Finanza, ma ora per Plateroti l’ipotesi di truffa è doppia: per aver dichiarato autentici dei disegni falsi e per aver esposto, all’insaputa degli organizzatori, delle copie. Nella bufera la giunta leghista. Plateroti ha infatti respinto le accuse dichiarando la corresponsabilità del Comune: nel contratto da lui siglato con il comune il nome di Van Gogh non era proprio citato. Lo sgombero della mostra, nel frattempo, è iniziato e la Provincia e il Comune di Treviso hanno sospeso tutti i pagamenti inerenti all’organizzazione della mostra. La complicata vicenda non è ancora finita: sull’autenticità dei disegni sarà ora chiamato a pronunciarsi un esperto di fama internazionale.
    I. F.

  3. Sarei curioso di sapere com’e’ finita la storia dei cosiddetti disegni di van Gogh, esposti a Treviso nel 2001. Qualcuno potrebbe darmi le ultime novita’? Erano buoni od erano falsi? Peccato che sovente nei giornali si racconti l’inizio di una storia ( vera, credo, come in questo caso ) e poi si dimentichi di dare le conclusioni. Oppure tutto e’ finito come una bolla di sapone?
    Penso, per esempio, che Artonline potrebbe
    far un bell’articolo sull’argomento ( o forse l’ha fatto e mi e’ sfuggito…), tantopiu’ che nel 2003 il curatore-proprietario dei disegni messi sotto accusa a Treviso
    continuava ad … esporli altrove come buoni!!!
    Aspetto dunque la fine della storia, sempre che la Giustizia non abbia ancora fatto il suo corso … Tutto e’ possibile.
    Saluti e grazie!
    Renato

  4. Merci de communiquer le plus largement possible que le procès intenté à M. Plateroti a été gagné par M. Plateroti, la justice italienne reconnaissant ainsi, elle aussi, l’authentification des dessins de Van Gogh.Le procès aura duré 8 ans…

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