12 febbraio 2002

Fino al 30.III.2002 Spaesaggi (paesisti multimediali) Verona, Arte e ricambi

 
Il paesaggio, al pari di altri generi artistici tradizionali, è ufficialmente morto con la fine delle avanguardie. L’epoca post-moderna ha reimpostato i termini del rapporto dell’uomo con l’ambiente all’insegna della perdita del centro, dello spaesamento e del nomadismo...

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L’idea romantica della rappresentazione della realtà Andrea Melloniimpostata sui registri della memoria e affettivi è infatti tramontata al cospetto della consapevolezza, ormai radicata, che l’ambiente che ci circonda è entità astratta, fluida, in continuo mutamento e trasformazione. Le nuove abitudini di vita ci costringono ad un continuo esercizio di messa in discussione e abbandono di luoghi e situazioni come premessa imprescindibile a nuove esperienze.
Perdersi per poi ritrovarsi: l’arte contemporanea interpreta la cultura del rizoma di Deleuze come sistema di segni a-centrico, si nutre alla mensa della ploriferazione dei media che McLuhan teorizzò in grado di modificare la percezione su vasta scala.
Di qui il titolo “Spaesaggi” della collettiva in corso alla galleria Artericambi acquista un significato proprio in opposizione alla tradizionale concezione del paesaggio e, contestualmente, come illustrazione dell’approccio moderno dell’artista alla realtà, costruito sulla necessità di mettersi in gioco sui temi dello spiazzamento, dell’ambiguità, della doppiezza e dello slittamento dei piani cronologici e spaziali.
Che poi questa condizione diventi per gli artisti italiani motivo di stimoli inediti appare del Di Bello Paola, Stadio, foto da vhstutto naturale, pensando il paesaggio italiano svincolato dai lacci di una storia illustre e analizzato in un’ottica sincronica.
La mostra veronese, a cura di Maria Grazia Torri con la collaborazione di Francesco Bonazzi, è quasi una nuova tappa riveduta e aggiornata di un fortunato evento itinerante che dal 1998 è stato ospitato in numerose città italiane (da Padova a Palermo, da Milano a Fermignano, ecc.) e proposto con successo anche a Parigi. E se, fino ad oggi, la mostra aveva avuto come sua connotazione primaria la scelta di luoghi non museali per il suo allestimento, sì da colonizzare e valorizzare contesti architettonici di origine industriale e periferici dismessi, a Verona il cliché non muta; la galleria d’arte che ospita la mostra è ricavata negli spazi di un ex mattonificio, utilizzato anche come rifugio antiaereo in epoca bellica.
Il lungo e ribassato ambiente è stato con successo riscritto da Carla Mattii ed Andrea Melloni, due giovani artisti che hanno edificato un’isola dunosa che funge da volano all’esposizione, dalla quale spuntano i fiori transgenici di Carla, ottenuti innestando parti vegetali sintetiche con quelle naturali, e quelli cubici ed extraterrestri di Andrea, spuntati in seguito alla caduta di un meteorite (così racconta il video in mostra).
E’ da rilevare che buona parte delle opere esposte risentono inevitabilmente dell’età, e non perché non siano belle, quanto piuttosto perché i giovani artisti presenti hanno nel corso degli ultimi anni Synthex Rimini 98, colourprint, cm.50x70decisamente proseguito la loro ricerca ed oggi darebbero certamente un contributo più aggiornato al tema proposto. E se il video di Botto & Bruno in b/n girato sulla musica dei Sonic Youth “Good time for a change” conserva intatto tutto il suo fascino, già per Luisa Lambri il pezzo proposto appare un po’ datato e acerbo, come pure quello di Marco Neri. Di Paola De Pietri è riproposto uno dei vecchi lavori sulle fratture temporali nello spazio urbano quando invece le sue recenti opere sui paesaggi naturali sono state ampiamente documentate (si pensi al confronto bolognese con Elger Hesser). Ottimi gli scatti di Synthex con una Rimini inverosimilmente deserta, mentre di Olivo Barbieri confermiamo quanto detto per Artefiera 2002: un artista che lavora su livelli di qualità sempre molto alti, come dimostra il suo scatto con tempi lunghi su una Roma invasa dal traffico dalla parte del Colosseo, osservata in primo piano da un uomo in soprabito e ombrellino (Beuys?). In mostra sono inoltre opere di Gabriele Basilico, Giacomo Costa, Celli & Tomasello, D.J. Lamù, Aldo Damioli, Marco De Luca, Paola Di Bello.Barbieri Olivo, Roma, 1995, colourprint, cm.50x100

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Alfredo Sigolo


“Spaesaggi (paesisti multimediali)” a cura di Maria Grazia Torri
Dal 2.II.2002 al 30.III.2002.
Verona, Arte e ricambi, via A. Cesari 10
Ingresso libero.
Orari: dalle 17.30 alle 20.00 (o su appuntamento). Chiuso lunedì e festivi
Tel: /fax 0458403684 E–mail artericambi@yahoo.it


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