29 marzo 2002

Fino al 4.VIII.2002 Temi e variazioni – Arte del dopoguerra dalle Collezioni Guggenheim Venezia, Peggy Guggenheim Collection

 
Le opere del dopoguerra della Collezione Peggy Guggenheim e della Fondazione Solomon R. Guggenheim di NY presentate in una serie di allestimenti temporanei per esaminare i movimenti e gli artisti vicini alla mecenate americana…

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Da febbraio ad agosto 2002 alcune tra le opere della Collezione Peggy Guggenheim e della Fondazione Solomon R. Guggenheim di New York, arricchite da prestiti privati, tracceranno le linee del panorama artistico del dopoguerra dimostrando le parallele acquisizioni dei due mecenati tra gli artisti americani ed europei ma soprattutto italiani che hanno segnato l’evoluzione delle ricerche artistiche dagli anni Cinquanta ai Settanta. Tre esposizioni in progress, della durata di due mesi ciascuna, si alterneranno nelle salette del museo dedicate alle mostre temporanee, in cui saranno presentati movimenti ed artisti come Edmondo Bacci, Francis Tancredi_Composizione_ 1955Bacon, César, Joseph Cornell, Jean Dubuffet, Alberto Giacometti, Hundertwasser, Asger Jorn, René Magritte, Henry Moore, Ben Nicholson, Arnaldo Pomodoro, Giuseppe Santomaso, Tancredi, Victor Vasarely ed Emilio Vedova. Il progetto, a cura del critico Luca Massimo Barbero e grazie al contributo degli sponsor di Intrapresae Collezione Guggenheim, darà visibilità ad opere da tempo non esposte o raramente esponibili a causa di motivi conservativi e consentirà di vedere per la prima volta alcune importanti donazioni che hanno recentemente arricchito la collezione. La prima di queste tre fasi, che durerà sino al 1 aprile 2002, comprende opere di una qualità straordinaria come una preziosa Boîte-en-valise (1941) di Marcel Duchamp, la numero 1 delle 24 scatole realizzate dall’artista con le riproduzioni in miniatura delle sue creazioni più significative, dedicata personalmente a Peggy Guggenheim ed esposta nella sua Galleria di New York, una Piazza (1947-48) con le figure filiformi di Alberto Giacometti, L’Antipapa (1941) di Max Ernst (che della mecenate fu anche marito), il famoso Studio per scimpanzé (1957) di Francis Bacon, una delle opere preferite della padrona di casa, che l’aveva appesa in camera da letto, una Forma organica (1962-68) di Graham Sutherland, tempere su carta di Tancredi, le lamiere saldate del Grande ferro M4 (1959) di Alberto Burri, Il coccodrillo piangente (1956) di Karel Scialoja, Impronta bianca su sabbia 1959Appel, un bellissimo Avvenimento #247 di Edmondo Bacci (1956) e poi Dubuffet, un’idropittura di Lucio Fontana, l’Impronta bianca su sabbia (1959) di Toti Scialoja. Nella ‘project room’, una stanza in prossimità dell’ingresso riservata a piccole presentazioni monografiche, l’attenzione è puntata intanto su Mirko Basaldella, lo scultore a cui Peggy acquistò alla Biennale del 1954 l’Elemento architettonico-Linee forza nello spazio (1953) esposto ora nel giardino del museo: le sue otto opere, dal Bozzetto per il Cancello delle Fosse Ardeatine (1949) al Leone Urlante del 1956 richiamano prepotentemente l’attenzione su un percorso artistico talvolta poco noto del nostro trascorso artistico italiano contemporaneo.

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Stefania Portinari
mostra vista il 20 febbraio 2002


Temi e variazioni – Arte del dopoguerra dalle Collezioni Guggenheim
Venezia, Peggy Guggenheim Collection
Palazzo Venier dei Leoni, Dorsoduro 701, 30123 Venezia
Tel. 041. 2405411- fax 041.5206 885 – e-mail: info@guggenheim-venice.it
Siti web: , http://www.guggenheim.org
http://www.guggenheim-venice.it
Orario d’apertura: 10.00-18.00. Chiuso il martedì.
Ingresso: € 8; € 5 (ridotti); bambini sotto i 12 anni e soci gratuiti.
Servizi: Museum Shop, Museum Café
Il catalogo sarà edito al termine della presentazione del progetto.
Come arrivare: vaporetto linea 82, 1 dalla Stazione FS o Piazzale Roma, fermata Accademia


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