11 marzo 2004

fino al 16.V.2004 L’età di Michelangelo Venezia, Fondazione Peggy Guggenheim

 
Cosa c’entrano disegni cinquecenteschi dell’Albertina di Vienna con la Collezione Guggenheim? Proprio nella città lagunare il duca von Sachsen-Teschen, fondatore dell’eccezionale raccolta viennese, entra in possesso del primo corpus di disegni e stampe nel 1776…

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Sono più di cento i disegni esposti, tutti eseguiti tra il 1490 e il 1565, periodo in cui si sviluppa l’itinerario creativo di Michelangelo Buonarroti. Vasari, primo storico dell’arte occidentale, pittore oltre che scrittore, contemporaneo di Michelangelo, dice che questi cogliendo “sveltezza della gioventù del maschio e carnosità e tondezza della femmina” ha superato gli antichi nella rappresentazione del nudo. In quel periodo si sostituiva, alle pelli di animali usate fino ad allora come supporto del disegno, la carta la cui maneggevolezza permetteva la resa immediata dell’idea con l’esecuzione di schizzi intesi sia come progetto da sviluppare che come lavori autonomi.
Niccolo dell
Il valore attribuito dagli artisti rinascimentali al disegno è attestato nella mostra veneziana da una sanguigna di Raffaello, raffigurante due nudi di schiena, spedito in dono a Dürer a Norimberga, in segno di ammirazione. Il nudo, soprattutto maschile, è l’elemento ricorrente della rassegna. L’opera michelangiolesca rivoluziona la concezione della figura, superando la staticità classica con un attento e preciso studio analitico del vero. Inizia con il rifarsi al Masaccio di cui studia figure e modi di panneggiare, come risulta dai Tre uomini ammantati, mentre da accurate osservazioni di masse muscolari deriva il disegno a gessetto nero e lumeggiature bianche Dorso di giovane guerriero, oggi si direbbe un culturista, del quale il potente gioco chiaroscurale riprende armoniosamente guizzi e torsioni, in un insieme potentemente scultoreo e insieme palpitante. Sulla stessa linea di osservazione della realtà era Leonardo da Vinci. I due profili a penna e inchiostro bruno sono esempi, che giungono al grottesco, dell’interesse dell’autore per le fisionomie dalle quali ricavava indicazionni sulla personalità dell’essere umano “Vero è che i segni de’ volti mostrano in parte la natura degli uomini, i loro vizi e complessioni”.
Nitido e dinamico il gruppo di Enea che porta sulle spalle il padre Anchise, nella sanguigna di Raffaello, dimostra un’attenzione dell’autore per i modelli Michelangelo Buonarroti - Uomo nudo stante visto da dietro michelangioleschi il cui cartone, perduto, per la Battaglia di Cascina in Palazzo Vecchio a Firenze era ritenuto “scuola” per gli artisti del tempo. Sia Raffaello, che vive a Roma dal 1508 al 1520, sia Frà Bartolomeo fanno propria la lezione del Buonarroti, quest’ultimo dinamizzando la concezione monumentale classica e grandiosa nella grazia leggera dell’Angelo a gessetto nero e lumeggiature bianche. Raffaello per le sue composizioni usava predisporre sulla scena i personaggi nudi, studiandone anatomie, pose e gesti, come dimostra la sanguigna Nozze di Alessandro e Rossana, per coprirle solo in un secondo momento di panneggiamenti.
Idealizzazione e realismo si mescolano in quantità differenti nei disegni in mostra, alcuni dei quali presentano la tipica quadrettatura che servirà per riportare le immagini su tela o su muro. La visione michelangiolesca viene trasformata nella stagione manierista da pittori come Parmigianino che allunga e assottiglia le membra ritratte in un’estenuata ricerca d bellezza, Rosso Fiorentino le cui opere sono improntate ad una coinvolgente espressività, Primaticcio, chiamato a decorare la Reggia di Fontainbleau, che risolve le composizioni in un aggraziato pittoricismo. Conclude il percorso Zeus e Cupido di Niccolò dell’Abate, “magistrale” foglio che coglie l’ abbraccio sensuale tra i due corpi in un languido intreccio di membra reso con morbida rotondità difattura. Le masse muscolari, lontane dalla correttezza anatomica, divengono pretesti decorativi. La “terribile forza” michelangiolesca si era tramutata in bizzarria espressiva.

myriam zerbi
mostra visitata il 5 febbraio 2004


L’età di Michelangelo. Capolavori dell’Albertina
Venezia Fondazione Peggy Guggenheim
Palazzo Venier dei Leoni, 704 Dorsoduro (zona Accademia-S.Vio)
Orario di apertura: tutti i giorni 10-18 (chiuso 16 marzo)
Prenotazioni: tel.041 2405440; 041 2405401
Costo del biglietto: intero euro 10
senior (oltre 65 anni) euro 8
studenti (sotto i 18 anni o in possesso di carta studenti) euro 5
Informazioni: tel.0412405411; www.etadimichelangelo.com
info@guggenheim-venice.it
Catalogo Electa (italiano, inglese, tedesco) a cura di Achim Gnamm .
Prezzo: euro 35


[exibart]

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