17 marzo 2001

fino al 28.III.2001 Intercity da Milano Roma, Associazione Culturale Futuro

 
“Intercity da Milano”: due giovani artisti e la necessità di creare un contrappunto dissonante ad un’armonia meccanica che si propaga ad libitum. Né “contro”, né “oltre”, ma “dentro”. Con l’ambizione di allentare le viti degli ingranaggi giusti…

di

Sembrano convivere bene, le amabili creaturine di Alicia Erba e i personaggi rigorosamente bianco e nero di Fausto Gilberti, sulle pareti dell’Associazione Futuro (a cura di Alessandra Galletta), fino al 28 marzo 2001; non si rubano la scena, si alternano, con una geometrica rispondenza, non dialogano e, con il medesimo sarcasmo muto, espongono il commento della propria didascalia.
Fausto Gilberti. Jessica D
Abitano, o stanno volutamente ai margini, della stessa realtà di icone consacrate dai media, di oggetti che diventano simboli e che immediatamente dopo vengono sostituiti, dove più o meno tutto è ben impacchettato: ben confezionati sono anche loro e non potrebbe essere altrimenti, perché nascono in quel contesto, parlano con quel linguaggio, non distruggono, non fanno rumore, ripropongono la stessa teoria di sogni – bisogni – innocui vizi ed ambigue virtù.
Pioggia acida. Come gettare al vento il mio amore per Lei nel giorno del suo compleanno
Alicia Erba disegna uomini e donne senza testa, dal collo in su non c’è una cesura netta, il colore sfuma, dilegua la forma nel bianco di un foglio: nessun dramma, quindi, in uno scenario edulcorato, a metà tra la soap opera ed il romanzo rosa. Questi personaggi “belli & ricchi ” (secondo la migliore tradizione) vivono, litigano, soffrono, nella misura in cui lo standard consente, come osservati sotto una lente dal proprio artefice.
Nutriti di vetriolo, forse.
Alicia Erba, Tuffo al Cuore
Hanno gli occhi rotondi ed un naso stilizzato, i personaggi creati da Fausto Gilberti, chiamati ad adattare le loro fattezze inespressive ai ruoli più diversi, una linea di contorno spessa, li chiude e forse li protegge, in quell’incanto alienante di un mondo senza terza dimensione, costretto nel vuoto di un foglio o sulla superficie di un muro.
Raccontano i nuovi miti o episodi scelti da un nutrito repertorio di ordinaria aberrazione, il tutto affidato alla mimica degli occhioni sgranati e delle manine, come artigli: l’effetto, uno qualsiasi, è assicurato.

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maria cristina bastante
mostra vista il 15 / III / 2001


Associazione Culturale Futuro – Piazza Manfredo Fanti, 40 tel 0644702861 fax 0649385854 e mail futuro2000@tiscalinet.it web site www.futuroonline.org
Orari fino al 28 marzo, dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 13,30 e dalle 14,30 alle 18,30.

Foto di Alicia Erba: Pioggia acida. Come gettare al vento il mio amore per Lei nel giorno del suo compleanno perchè l’altro mi ha soffiato il posto spegnendo per primo le candeline della torta che Le avevo comprato!, 2000, inchiostro su carta su tela, cm 68×85

Tuffo al cuore regali. Mi ricordo delle tante volte che ho sentito dire Basta il pensiero Io non ci ho mai creduto!”, 2000, inchiostro su carta su tela, cm 68×85


[exibart]

38 Commenti

  1. Che carine le immagini. Non capisco molto le primissime righe ri recensione…tanti complimenti al vostro sito/portale !!!

  2. Grazie!
    Alessandra Galletta
    the curator (non citato, ma fa nulla, in fondo è sempre più importante il lavoro degli artisti….)

  3. però piuttosto che tagliare il mio lavoro a metà(vedi prima immagine in alto)potevate mettere un immagine di alicia o no?

  4. Caro Fausto,

    purtroppo per le foto interne negli articoli possiamo fare un po come vogliamo ma per la prima foto il sistema editoriale è impostato per una certa dimensione. Non c’è stata volontà di ritagliare il tuo articolo, se vuoi possiamo mostrare un particolare o una cosa differente o sostituire l’immagine con un’altro tuo lavoro o proprio con un’altra cosa (il logo dell’associazione che ospita la mostra o altro…).
    Per quanto riguarda le foto di Alicia Erba abbiamo provato ad andare sul sito del gallerista Carasi a prenderle per poterle mostrare a corredo dell’articolo, come sarebbe giusto, ma senza fortuna.
    La galleria di Mantova, che con nostro immenso piacere è già intervenuta tra i commenti alle notizie altre volte su Exibart, ha però costruito un sito con la tecnologia flash che non consente a nessuno di acquisire le immagini in esso contenute.
    Sperando che tu non te la sia presa ti salutiamo.

  5. contenti. artisti e curatori che garbatamente si lamentano ma che pur sempre si lamentano.Invece di valutare lo scritto si impuntano su cavilli a mio avviso facilmente sorvolabili: la mia foto tagliata (diamine!!!!) manca il nome della curatrice…mha! E’ forse così importante vedere il proprio nome scritto ovunque????

  6. Se l’allentare le viti degli ingranaggi giusti si conclude con questa tipologia di opera allorascusatemi ma preferisco che rimangano ben avvitate.

  7. Cari amici di exibart, come vi capisco! Nessuno è MAI contento e nessuno è disposto a riconoscere il lavoro degli altri, sempre a lamentarsi…..
    Mi ricordo quando ero coautore de l’Angelo e “le notti dell’angelo”, i primi fortunati tentativi di arte in tv nelle reti mediaset, mi sembrava un incubo: in sede subivo pressioni perché mi sentivo continuamente dire che l’arte ‘non tira, non fa audience ecc…’, gli artisti (solo alcuni, per fortuna)mi negavano le interviste perché dicevano che da Berlusconi non parlano, che l’arte va vista dal vero e non in tv, o magari non erano d’accordo col tema che avrebbe incluso la loro opera e altre cazzate del genere. Quelli che si decidevano ad accettare, (e per i quali passavo le notti con Marco Senaldi per tirare fuori dal montaggio qualcosa di decente dalla loro totale incapacità di comunicare il loro lavoro a parole o in video) erano sempre scontenti per qualcosa. Non si é vista bene una certa opera, non era giusta una certa frase, eccetera. Per non parlare dei galleristi, snob all’inverosibile, tremila fax per poter girare, e quando arrivavamo in galleria con troupe di GRANDI professionisti regia luci audio (COSTO TROUPE: UN MILIONE E DUECENTOMILA AL GIORNO), ci guardavano dall’alto in basso come se ci facessero un favore. Poi non guardavano il programma, (per forza, non si segnavano mai giorno e ora di emissione, nonostante glielo dicessi dieci giorni prima)e poi magari dopo due mesi ti chiamavano per “avere un vhs”, come se canale5 fosse blockbuster e io e marco senaldi due macchinisti o montatori invece che due fior di critici d’arte che provavano a divulgare in modo intelligente il pensiero contemporaneo, spesso a proprie spese.
    Ma noi eravamo buoni, e la copia vhs gliela facevamo, e gliela mandavamo (proibitissimo dall’azienda, tra l’altro. Rischiavamo anche il posto. Non si possono far circolare copie senza logo della rete, giustamente). Sai che ci sono galleristi che incontro a distanza di anni, che mi dicono “ah, grazie della cassetta… non l’ho ancora vista!!!!!”.

    Per fortuna era solo il 1994… oggi incontro ancora dei ragazzi di 20/25 anni che fanno i websurfer, o i webdesigner, o si affacciano or ora all’arte contemporanea e che mi dicono “ma tu sei alessandra galletta? Quella delle notti dell’angelo? Me le registravo tutte, geniale! non c’è più stato un programma così”. Questo mi ripaga, e molto. Molto più dei miei colleghi di allora, molto più delle persone dell’ambiente, che amavano dire che “la galletta ha cambiato mestiere”. Ora, nel 2001 c’é Taricone sulla copertina di Flash Art, e questo vuol dire finalmente qualcosa. Abbiamo dovuto aspettare, ma come tutti i pionieri, il tempo ci ha dato ragione.
    La galletta non ha affatto cambiato mestiere. Lo ha reso più ampio.

  8. questo giliberti mi sembra molto orientato ad una ironia di tipo eroticosessuale. La faccina dll’omettino non è altro che un tipico organi femminile di quelli che i vandali disegnano sulle pareti e poi l’ometto ha un pisellino accentuato !!!

    eheheh carino!

  9. cara Mai quando qualcuno non è direttamente interessato tova qualsiasi cosa sorvolabile.
    io non mi lamento, anzi mi sento anche privilegiato in eccesso dato che mi è stato dato tanto spazio a discapito degli altri che hanno “fatto la mostra”. ciao

  10. immaginavo che la chiosa fatt sulla foto tagliata fosse solo un appunto, semplice e chiaro, però sarebbe stato carino se il primo intervento che fai dopo aver letto una recensione ad una mostra che ti ha visto coinvolto fosse di tutt’altra natura. Se ti senti così privilegiato come dici (cosa di cui non dubito) allora perchè NON RINGRAZIARE della visibilità ottenuta e magari DISCUTERE su quanto detto nell’articolo? E’ brutto a vedersi intervenire solo per chiedere lumi su una foto tahliatya…dai ne converai con me! Se poi ti vai a vedere l’articolo che ha recensito Hackers, altra collettiva che ti vedeva partecipe, forse sarai più soddisfatto dell’immagine messa.(ribadisco il forse!!!) ciao e buon lavoro.P.S. per cercare l’articoo sopracitato fai un seaech a tuo nome su exibart, come ho fatto io. ciao.

  11. Cara Mai, pensa che pure la foto pubblicata sull’articolo Hacker è sbagliata perchè capovolta. allora sono sfortunato!
    ciao

  12. Gentile Fausto Gilberti, ringrazio per la disponibilità dimostrata nel dire la Tua nelle pagine di Exibart. E’ sempre gradito l’intervento di un artista, per di + se proprio nell’articolo che lo riguarda, quindi grazie di nuovo. Volevo dire , a proposito della foto sulla mostra da me recensita, che è la medesima rilasciata dalla galleria e distribuita come cartolina invito. Se non ricordo male…ciao.

  13. caro Kranix, si, era la cartolina, allora devo intuire che non sei riuscito a leggere l’immagine perché non c’era nessuna possibilità di fraintenderla e quindi di pubblicarla capovolta. c’era pure la didascalia!
    comunque non importa. ciao Kranix

  14. Ma come un altro nostro artista che va all’estero? Perché il Giliberti si firma come proveniente da Londra? Ma che è un vizio?

  15. caro Nedo, perchè sono in viaggio per piacere!
    ma domani sarò già di ritorno nel paesino in provincia di brescia dove abito . ciao

  16. Ma che gentili! Volete che mi monti la testa come tanti miei colleghi????? Anche voi siete simpatici, tanto. Alla prossima. Alessandra

  17. Senti Galletta! Ma in tutta Milano sei riuscita a trovare solo questi due pseudo-artisti? Mah….Persino Maria Antonietta del Grande Fratello, a questo punto, era meglio…

  18. E così lavoravi con quel pezzo di mito (dopo il suo ultimo articolo su flash art: FAVOLOSOOOOOOOOOOOOOOOOOO) di Marco Senaldi?
    Comincio a pensare che lavorare per la televisione chiarisca molto le idee. Ciao!

  19. Su Biz! Non è detto che gli intellettuali debbano vivere fuori dal mondo…se dici che non conosci il grande fratello e i suoi protagonisti o sei simeone stilita nel deserto oppure vuoi darti un’aria un po’ superiore…
    Low culture doesn’t exist

  20. Cara Franca di Viterbo,
    … oppure non sono un imbecille.
    Quanto a non conoscere i personaggi del Grande Fratello devo smentirti.
    Conosco Orwell molto bene, ed è l’unico Grande Fratello che valga la pena di conoscere, il resto non è conoscenza.
    E te la lascio molto volentieri.
    Ciao, Biz.

  21. non sarà conoscenza e di certo non è letteratura come il meraviglioso romanzo di orwell, ma aiuta a conoscere il mondo in cui viviamo, biz…
    che anche quando genera idiozie va osservato, capito, interpretato. Non si può volare nei puri cieli della sacra ispirazione, ignorando altezzosamente quello che la nostra società, nel bene e nel male produce.

  22. Non sono intellettuale, né aspiro a tale definizione, che in certi casi coincide con un tipo di figura non necessaria e parassita (lo spiega bene Arbasino nel libro “Paesaggi italiani con zombi”)che vuole dominare e vivere sopra l’altrui. Né sono un eremita, però anch’io non conosco i personaggi del Grande Fratello, non avendo il televisore (che non mi manca).Per questo non mi sento superiore a nessuno. Ciascuno poi ha il diritto di vivere un suo mondo interiore, senza far del male all’altro, che può non digerire alcune espressioni. Ad esempio, un giorno in libreria mi è capitato di vedere proprio il libro di Orwell corredato di una fascetta che recitava una frase tipo :la storia del Grande Fratello, da rivivere con questo libro… facendo esplicito riferimento alla tramissione televisiva. Forse poteva essere un modo per far conoscere questa lettura a chi di solito non legge, mah!

  23. Facile dire di non avere o di non seguire la televisione. Cosi non bisogna neppure confrontarsi con essa. Sono daccordo con Franca.

  24. Franca di Viterbo,
    intanto io volo altezzosamente dove mi pare.
    Quanto a conoscere le idiozie del mondo conosco benissimo la loro esistenza, c’è sempre qualcuno che ce le ricorda. Purtroppo.
    Ciao, Biz.

  25. Cara Ele, lo spirito del ciclo INTERCITY, di cui la mia mostra fa parte, è quello di presentare artisti giovani per una mostra “di debutto”, non mi è stato chiesto di presentare gli artisti più tosti (se ho ben interpretato quello che intendi con questo termine) di Milano. Lo spazio Futuro, del resto, è uno spazio dedicato alla promozione di giovani e giovanissimi, e la presenza di artisti “arrivati” non sarebbe pertinente per nessuna delle due parti. Inoltre mi sono preoccupata che la mostra funzionasse nel suo insieme, ovvero che raccogliesse opere di artisti che nemmeno si conoscono, ma che si muovono con modalità simili (in questo caso una sorta di “pittura disegnata”: cinico-espressionista per Gilberti, romantico-vignettistica per la Erba). La cosa ha funzionato se un Maestro del disegno come Enzo Cucchi, presente all’inaugurazione, ha addirittura proposto ai giovani uno scambio di opere (come di solito si fa tra colleghi allo stesso livello!!!). Non voglio dire che tra i giovani proponibili da Milano esistano solo loro due, ma dovendo fare una scelta (lo spazio Futuro non è grande) ho optato per loro, con i quali ho già lavorato in altre occasioni, sempre con risultati di un certo livello. Non mi aspetto che piacciano a tutti, ma vorrei anche che fosse chiaro che non si può giudicare il lavoro di una artista (per quanto giovane ed inesperto) da una riproduzione su una pagina web.
    Per quanto riguarda il discorso televisione, Grandi e piccoli Fratelli, vi invito a leggere l’articolo di Senaldi pubblicato sul Flash Art con (guarda caso) Taricone in copertina “a la Klein”. Dice più di quello che potrei dire io qui. Posso solo aggiungere che quando qualcuno mi dice di non avere la televisione mi viene la pelle d’oca: per me, un’affermazione di tale gravità nel 2001, è come ammettere (e con una certa fierezza) di essere analfabeta.

  26. Gentile Alessandra,
    ha ragione siamo nel 2001, sono grave, analfabeta e ignorante su molti argomenti e molte cose della vita: certo non mi piace questa mia condizione, a chi piacerebbe?
    Spero comunque che ci sia ancora la libertà di scegliere i mezzi da cui ricevere le informazioni e gli impulsi necessari al tentativo di colmare le proprie lacune: i rapporti con le persone, la carta stampata, la radio, e adesso internet, dove grazie ad Exibart ho potuto venire a sapere dell’opera dei due artisti che lei ha presentato, dell’esistenza dello spazio Futuro, che mi riprometto di venire a visitare quando sarò a Milano (per veder dal vero le opere, anche se per questa mostra non avrò più il tempo, temo; se esiste un catalogo, lo prenderò) o grazie al bel sito della galleria Morone dove nella parte curata da Katia Spadon si può avere notizia del lavoro dei giovani delle Accademie d’Italia. Non possedere la televisione non vuol dire necessariamente non averla mai posseduta o guardata: semplicemente, è un mio limite, non rientra per ora nel mio interesse. Invece incuriosce anche me Ele: quali artisti avrebbe scelto?

  27. Lo spazio Futuro non è a Milano, ma a Roma, e la mostra è già finita per lasciare spazio alle altre città. Il materiale di questi e altri artisti è disponibile però all’Archivio di Viafarini.
    Non preoccuparti per la televisione, non è grave, e a questo proposito ti suggerisco un bel libro LA TELEVISIONE di Jean Philippe Toussaint, Einaudi. E’ la storia di uno storico dell’arte che cerca di smettere di guardarla.
    Ci riuscirà?
    saluti

  28. ele!Maria antonietta del grande fratello è sarda e non poteva partecipare alla mostra.
    Magari se faranno intercity dalla sardegna la inviteranno, oppure proponiti tu come curatrice allo spazio futuro e chiedi se te la fanno presentare! Di a Costantino che ti mando io.
    Chi lo sa, magari c’è una nuova carriera nel tuo “futuro”. ciao

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