11 luglio 2001

fino al 15.IX.2001 Media Connection Roma, Palazzo delle Esposizioni

 
A Palazzo delle Esposizioni il critico Gianni Romano presenta Media Connection, quando l’arte e la tecnologia si incontrano fondendosi in nuove
ed interessanti soluzioni. Dai padri della videoarte alla Webart, arte della rete...

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Mettete il critico autore di una delle prime webzine d’arte contemporanea in Europa (PostMedia Magazine), aggiungeteci una grande passione per l’arte contemporanea, soprattutto quella giovane, e una attenzione ormai decennale per i Media e le loro infinite potenzialità. Avrete Media Connection, una delle mostre più significative che Palazzo delle Esposizioni abbia promosso negli ultimi anni.
L’importanza di una mostra come quella curata da Gianni Romano, sta nell’obiettivo, qui peraltro riuscito, di dare una storicizzazione a questa sfuggente categoria artistica, ma non solo: Media Connection va oltre, cercando nuove forme di espressione, nuove ricerche e stimoli da offrire alla visione del pubblico.
Alla mostra si accede grazie ad un ingresso virtuale, quello dello screensaver progettato dall’artista belga Francis Alys: The Thief (Il Ladro), grazie ad una proiezione in loop continuo, fa scorgere nel buio una figura di schiena che cammina lentamente verso una finestra per poi scavalcarla ed uscire dalla scena. Si parte a ritroso dunque, ma l’orientamento è perso solo per un attimo: dopo questo primo significativo assaggio di webart, le sale successive sono organizzate all’insegna delle sperimentazioni video degli anni ’60, con Mon Amour del padre della videoarte Nam June Paik, e le fotografie che ritraggono Charlotte Moorman, sua musa ispiratrice. Si prosegue con la piccola macchina inutile di Tinguely e il cubo di cemento straripante di cornette telefoniche di Arman, per giungere infine ad un’opera decisamente storica, l’installazione Esposizione in Tempo Reale di Franco Vaccari, riprodotta in quest’occasione come fu presentata alla Biennale di Venezia del ’72. Dalle prime significative esperienze degli anni ’60, si passa ad una consapevolezza più matura ed accattivante del mezzo video con le installazioni di Gary Hill, che mette in crisi gli schemi percettivi dell’osservatore e Jenny Holzer che utilizza nelle sue opere led luminosi del tutto simili a quelli degli aeroporti. Si arriva infine alle interessanti soluzioni degli ultimi anni, con un warholiano Wolfgang Staehle che trasmette, con una webcam l’immagine dell’Empire State Building 24 ore su 24 e Kiki Seror, che fa perdere l’osservatore in un vortice di parole colorate, frammenti di frasi concitate che l’artista ricava dalle chat line erotiche. Dal bombardamento di immagini, suoni e colori delle sale precedenti si entra nello spazio apparentemente calmo riservato ai giovani artisti italiani. Ma attenzione: la calma è solo apparente. Che ci fa un coniglietto di peluche riverso a terra con le audiocuffie (Botto e Bruno)? E quei pixel impazziti che corrono sullo schermo (Bianco – Valente) e poi, come si fa a non rimanere quasi ipnotizzati dalla bambolina che gira instancabilmente su se stessa (Grazia Toderi )?
E’ presente anche una sezione video, curata da Elena Volpato, con una selezione di nove video d’artista, dai fondatori storici come Paik e Gary Hill, ai più giovani Pipilotti Rist e Christian Jankwski.
Media Connection è una mostra completa, che non finisce nel momento in cui si lascia il Palazzo, ma continua anche a casa, di fronte al nostro computer. Osservate il catalogo. Una sezione della mostra è dedicata alle ultime sperimentazioni legate al mezzo telematico: quelle della webart. La giovane critica Valentina Tanni, che ha curato la parte, presenta all’interno del CDRom allegato al catalogo, un’interessante rassegna di opere realizzate grazie alla rete: da The file room di Antony Muntadas (1994) agli ormai noti Jodi.org e i giovanissimi italiani 01.org, fino al progetto più recente del newyorkese Mark Napier, un browser alternativo, dal titolo Feed (2001).
Media Connection è realizzata grazie al supporto di Omnitel Vodafone. Oltre alla mostra, all’interno del Palazzo è possibile usufruire di Omnitel Media Lab, uno spazio di comunicazione e creatività dove il pubblico può esplorare e sperimentare gli usi creativi delle nuove tecnologie, sotto la guida di animatori multimediali. Si possono vedere anche film digitali non disponibili sul mercato italiano.
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In esclusiva per Exibart, Gianni Romano, curatore di Media Connection

paola capata
mostra visitata il 28.VI.2001



Media connection, a cura di Gianni Romano
Palazzo delle Esposizioni, via Nazionale 194, Roma
28 giugno-15 settembre 2001
ore 10-21 (chiuso il martedì)
prezzo del biglietto: lit. 15.000, intero – lit. 8.000, ridotto (studenti, anziani e insegnanti) – lit. 10.000, per gruppi superiori alle 10 persone – lit. 2.000, per bambini fino a 14 anni
informazioni al pubblico: tel. 06 48941230,
web site www.palaexpo.com
catalogo edizione Scheiwiller



[exibart]

3 Commenti

  1. Che diamine; non trovo più commenti da parte dei lettori. Mi sento l’unico superstite. Siete tuttti in vacanza? Bé; anch’io mi son portato il computer però qui ad Ischia e fra un bagno e l’altro trovo anche il tempo di scrivere qualcosa. Su, senza di noi manca quel tocco in più che meritano questi articoli. Su SVEGLIAAAA….Comunque bella mostra vorrei andarla a vedere. Magari se ne facessero di più di questo genere….O.K. Allora mi ritufoooooooooo!!!!!!!!!

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