24 ottobre 2001

fino al 6.I.2002 Dagli anni della dolce vita ai miti del set Tazio Secchiaroli fotografie 1958-1979 Roma, Chiostro del Bramante

 
A Roma, sua città natale, con 220 immagini, una delle più imponenti mostre mai dedicate al fotografo spione per eccellenza Tazio Secchiaroli, autore di un genere che sarà emblema del suo tempo e simbolo di un'epoca...

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Era una calda sera d’estate del ’58, quando Fellini invitò, in un tipico ristorante romano, alcuni paparazzi: tra di loro Tazio Secchiaroli.
Fellini aveva in mano alcuni quotidiani (all’epoca le foto non erano firmate) ed era curioso di sapere di chi fossero alcune delle immagini pubblicate: erano quasi tutte di Secchiaroli! Fatto sedere accanto al maestro alla domanda di Fellini, che iniziava a lavorare al film “La dolce vita“, sul perché facesse quelle foto Secchiaroli rispose (con la semplicità che da sempre lo ha contraddistinto): “Perché il paparazzo ha un problema solo: coniugare il pranzo con la cena. Deve guadagnare dei soldi per mangiare, per vivere.
Nasce quella sera un’amicizia che porterà Secchiaroli dalle strade di Roma alle “strade” del cinema.
Sono in pochi a non conoscere il Tazio che viene ripreso, alla guida di una lambretta, da un giovane Franco Pinna o la “sua” Loren vista attraverso le lenti di Newton, meno note, ma solo perché fuori dalla cronaca popolare, le immagini sui set che lo consacrano vero maestro.Secchiaroli
Di lui è stato detto tanto ed in questi ultimi anni le mostre, organizzate in tutta l’Italia, non si contano. Ma è riduttivo parlare di Tazio solo come un paparazzo, quello che ha lasciato non è solo l’immagine di un’epoca esaltata da Fellini, il suo è un lascito che va ben oltre la cronaca rosa; è stata una presenza nel mondo del cinema ripreso con passione e professione, immagini forti e semplici allo stesso tempo, destinate a tutti. A lui il merito di aver rivelato la poesia e la vita dietro le quinte e sui set dei maggiori film di culto dagli anni sessanta ai settanta.
La mostra segue il suo percorso temporale: inizia nelle sale al piano terra con le foto rubate in via Veneto, le risse più o meno recitate, immagini di strada o di vita che vanno dai miti americani, alle notti brave sino alle manifestazioni politiche, per terminare, su, nei piani alti (come a consacrare un suo salto qualitativo) con le sue riprese sui set di tanti film, ma principalmente di Fellini.Secchiaroli
Ed è proprio a Fellini ed alla Loren (di cui sarà fotografo personale per venti anni) che il Chiostro del Bramante dedica due delle principali sezioni della mostra. Sono loro i “soggetti” che più lo hanno appassionato, in un gioco continuo e alternante fra professione e piacere dove esplode l’anima goliardica e gioviale.
Roma rende così il giusto tributo ad uno dei suoi fotografi più rappresentativi, romano di nascita ma sopra tutto d’indole.

Bio
Nato a Roma nel 1925 in un quartiere di periferia, iniziò la sua carriera nel 1944 come fotografo ambulante, riprendendo per le strade di Roma soldati americani e turisti.
Nel 1951 approdò all’agenzia Vedo di Adolfo Porry Pastorel, quattro anni dopo fondo’ con Sergio Spinelli la Roma Press Photo. Dal 1958 inizio’ a collaborare con Fellini e dopo l’uscita della ‘Dolce vita” smise di fare il fotografo di strada per diventare fotografo di set. Diventa fotografo personale di Sophia Loren e al suo seguito gira il mondo. Fotografa i registi e gli attori più celebri del cinema. “Appende” la macchina fotografica nel 1983 ”Perché -dice- la fotografia, come ogni arte, richiede una grande carica vitale. Allora sentii che questa carica in me si era esaurita. Cosi’ ho deciso di smettere”.


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maurizio chelucci
mostra vista il 18.10.01



Chiostro del Bramante , via della Pace
Orari: tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00, sabato dalle 10.00 alle 24.00, lunedì chiuso
Ingresso: intero £ 12.000, ridotto £ 10.000, scuole £ 8.000
Per informazioni: tel. 06 68809098
Catalogo Motta Editore
e-mail direzione@chiostrodelbramante.it


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