27 febbraio 2002

fino al 2.III.2002 Matteo Montani Roma, Galleria Eventi

 
Qualcosa di colorato emerge da un pannello candido. Matteo Montani lo ha tratto fuori – in parte - a colpi di carta vetrata e quelle stesse carte usate per abradere, le ha poste accanto, a formare due rettangoli laterali. Un trittico che sembra un gioco. O una riflessione sulle tracce volontarie e casuali...

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Il colore era già sotto, strati di tempera dati, Matteo Montani depositati, quindi nascosti da una stesura piatta di gesso bianco.
L’Emersione, Matteo Montani (Roma, 1972)la ottiene semplicemente strofinando sulla superficie della carta abrasiva: una forma senza nome, con il perimetro sfrangiato, sfumato, impreciso, che suggerisce una possibilità di continuare, fino a scoprire tutta la parete, a ritrovare l’intera traccia, segno indelebile del primo intervento.
Un’altra traccia – involontaria – rimane sul foglio di carta vetrata: è un miscuglio di bianco e di colore, che casualmente si allunga, si allarga, si contrae, si dilata. Tutte le carte usate per abradere e il risultato che rimane dopo l’azione sono esposte insieme, può sembrare di avere davanti le fasi di un esperimento, di un lavoro, in Matteo Montani realtà quel che vediamo è più simile ad una serie di indizi, tutti presenti, contemporaneamente, anche se riferiti a momenti successivi.
Nell’opera concepita come una sorta di trittico (Emersione (filiazione)) i rettangoli tutti uguali di carta vetrata (con le loro tracce, tutte – ovviamente – diverse) non aderiscono al muro, rimangono scostati grazie a dei perni metallici, sembrano formare due ali scure che quasi premono lungo i lati del pannello bianco: strumenti dell’apparizione centrale, adesso sono componenti dell’installazione.
In mostra alla galleria Eventi anche un’altra piccola serie di opere, Via, un diario–itinerario raccolto lungo le strade romane dedicate ai grandi artisti contemporanei, ormai morti. Per costruire questa topografia della memoria, Matteo Montani ha prelevato una traccia, qualcosa che è restato dopo il passaggio della solita carta ruvida; a quel residuo è affiancata un’immagine, documentazione del posto stampata su carta vetrata: lo stesso supporto utilizzato per scalfire le superfici, così, più che una foto, anche quello scorcio urbano in grigio antracite sembra un’abrasione casuale.
Di Via Lucio Fontana restano tre linee nette dellaMatteo Montani vernice di un cancello azzurro (e sembrano un’allusione e un omaggio ai ‘tagli’), di Via Giorgio de Chirico rimane l’alone giallo preso dalla fermata di un autobus e Largo Pino Pascali – che, abbiamo controllato, le tavole degli stradari curiosamente ignorano – ce lo ricorda la traccia di un muro di mattoni. Sembra una scia luminosa, subito interrotta.

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maria cristina bastante


Matteo Montani a cura di Raffaele Gavarro
Galleria Eventi via dell’arco di san Calisto 33/35
0658334110 – 3471629821
mar_sab 16 – 19.30
ingresso libero
catalogo in galleria
www.garympresit.it/eventi
eventi@garympresit.it


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