05 marzo 2003

fino al 4.V.2003 La stampa calcografica da Mantegna a Chagall Roma, Calcografia

 
150 opere, dai nielli del XV secolo alle stampe divulgative del Rinascimento, alle sperimentazioni contemporanee. Tra incisioni a bulino, puntasecca e maniera nera, capolavori di un’arte raffinata e minuziosa...

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Matrici antiche in rame, in acciaio o in piombo quelle moderne. Lastre su cui incidere, lasciare il segno di un’idea che – una volta passata alla stampa – diviene icona o mezzo divulgativo secondo il periodo storico, le esigenze o le intenzioni dell’autore.
L’esposizione La Stampa calcografica da Mantegna a Chagall fa parte di un progetto quadriennale attraverso il quale l’IstitutoClaude Mellan, Sansone e Dalila, 1629, bulino Nazionale per la Grafica tenta di delineare una storia della grafica sia dal punto di vista artistico – tramite l’esposizione dei gioielli presenti nelle proprie collezioni – sia conoscitivo (a tal fine è organizzato un corso per gli studenti delle Università e delle Accademie).
Le opere, circa 150, si snodano lungo un percorso cronologico che parte dalle prime prove di incisione del XV secolo, i nielli (così detti perché utilizzati inizialmente come modelli per gli orafi) per seguire con i capolavori di Pollaiolo, Mantegna e i rispettivi seguaci fiorentini e veneti. Spiccano per bellezza e meticolosità le opere dei maestri nordici, veri signori dell’incisione nel XVI secolo, tra cui la splendida serie di Albrecht Dürer, che ripropone la celebre Melencolia I (1514). Interessante la sezione dedicata alla stampa di traduzione del Cinquecento, deputata alla divulgazione delle opere dei Maestri, altrimenti inaccessibili agli artisti lontani dai centri propulsori dell’arte; immancabile Marcantonio Raimondi con le sue riproduzioni raffaellesche. Nutrita anche la schiera degli autori del Seicento tra i quali Agostino Carracci, di cui èMarc Chagall, da Meine Liebe, 1922, puntasecca (Bologna, Pinacoteca Nazionale, Gabinetto disegni e stampe). presente un’opera da un originale del Peruzzi (Adorazione dei Magi, 1579) insieme alla serie di matrici in rame sulla quale venne incisa. Un altro complesso di matrici esposto è quello di Giorgio Ghisi rappresentante il Giudizio Universale di Michelangelo (1549 circa). La sezione che ospita l’opera dei contemporanei è una sorpresa per la varietà degli autori e dei soggetti. Da Munch che utilizza la puntasecca proiettando nel Ritratto del dr. Asch (1895) la sua percezione della solitudine, alle provocazioni artistiche (Picabia, Max Ernst, Léger, Dalì) e sociali (Beckmann) dei primi decenni del secolo. Chiudono il percorso nomi come Dorazio, Ceccobelli, Jean-Pierre Velly e Mastroianni la cui incisione su piombo Stregone (1966) – di cui è esposta anche la matrice – era destinata a rilanciare all’estero l’immagine dell’arte grafica italiana.
Il materiale didattico presente nell’esposizione è – purtroppo – limitato a due pannelli esplicativi contenenti uno le nozioni sulla tecnica incisoria e l’altro sulle modalità di conservazione e recupero delle matrici attraverso l’acciaiatura e la cromatura. In compenso, la qualità delle opere esposte è talmente intensa da coinvolgere lo spettatore in un percorso intelligente e affascinante.

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cristina del ferraro
mostra vista il 27 febbraio 2003


la stampa calcografica da Mantegna a Chagall, a cura di Ginevra Mariani
Calcografia, via delle Stamperia 6 (fontana di Trevi), 06 692050630, tutti i gg 10-19, ingresso intero 5 euro, ridotto 3 euro


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