10 ottobre 2001

Fino al 6.I.2002 Realismi. Arti figurative, letteratura e cinema in Italia dal 1943 al 1953 Rimini, Palazzi dell’Arengo e del Podestà

 
Una mostra che offre uno sguardo completo sulla produzione artistica italiana negli anni a cavallo fra la fine della II guerra mondiale e gli inizi del boom economico. Cinema, pittura, scultura, letteratura...

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E’ una mostra che racconta dei momenti tra i più duri e fertili della nostra storia italiana attraverso uno sguardo che indaga a trecentosessanta gradi dieci anni, tra l’epilogo lungo e sanguinoso della seconda guerra mondiale, alla fine del periodo del dopoguerra e della ricostruzione (1943-1953). Le prime sale mescolano documenti scritti ed opere dedicate al sacrificio d’un umanità incolpevole e massacrata: i rilievi di Manzù con una Deposizione e una Crocefissione (1940) corrispondono all’emblematica Crocefissione di Guttuso (studi del 1940), mentre i grumosi corpi fucilati delle Fantasie di Mafai (1941-43), rispecchiano gli acquerelli luminosi di Mirko (1941-43) e le carni pulsanti di Carlo Levi (1944).Armando Pizzinato, Porto con gru, 1946, Venezia, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Ca’ Pesaro Un realismo angoscioso si dispiega nei contorni appuntiti dei corpi dei disegni della Resistenza di Sadun o in quelli di Cagli che registrano l’infamia di Buchenwald (1945). Leoncillo, Centralinista, 1949, Faenza, Museo Internazionale delle Ceramiche Accanto, a svolgere in parole la testimonianza della guerra, a rendere in espressione la propria esperienza individuale, emblema così più vasto d’uno stato d’animo collettivo: Il sergente nella neve di Rigoni Stern; Se questo è un uomo di Primo Levi 1947, dove è narrata la vita nel lager; mentre il confino in Lucania nel 1935-36 costituisce il tema del primo romanzo di Carlo Levi Cristo s’è fermato a Eboli (1945). Nel dopoguerra e specialmente dal 1948, l’anno della sconfitta delle sinistre alle elezioni e quello della riapertura della Biennale di Venezia, segna un momento di svolta, le posizioni s’irrigidiscono ed il realismo diventa sempre di più un imperativo ideologico, costrittivo, e in arte i quadri “allineati” assumono un carattere cartellonistico ed illustrativo, simile all’arte di regime dell’URSS. Si aprono nuove frontiere però già nel 1947 con la fondazione di “Forma”, mentre nel 1948 la GNAM di Roma apre una rassegna intitolata “arte astratta in Italia”. Linee ideologicamente già definite individualiste e disimpegnate stavano ormai diffondendosi ed il realismo da vincolo dimostra di potersi trasformare in libera espressione gravida di sviluppi ed aperture come in Morlotti, il cui Paesaggio (Brianza, ’52) appartiene ormai alla cultura informale.
Il tempo del cinema del “neorealismo” è raccontato attraverso i cartelloni pubblicitari dei film a partire dall’antesignano La Nave bianca di Rossellini del 1941 a Bellissima di Visconti (1951) e dal lungometraggio di Luca Verdone: una vibrante antologica composta da filmati ed interviste dell’Archivio Luce. Scorrono le immagini toccanti d’un Italia che è diventata famosa nel mondo, narrata con uno stile diretto, da documentario storico, dove la verità dei momenti in cui le speranze si mescolano inesorabilmente alle disillusioni diventano specchio della condizione umana. Dante Manno, Non c’è pace tra gli ulivi, s.d.Tra i film più noti si ricordano Ossessione (1943) e La terra trema di Visconti; Roma città aperta (1945), Paisà (1946) e Germania anno zero (1947) di Rossellini; Sciusà (1946) e Ladri di biciclette (1948) di De Sica. Ormai nel 1948, la storia del “neorealismo” è stata tracciata, continuerà fino ai film di denuncia e scandaglio della realtà sociale nei film degli anni sessanta di Rosi e Pasolini, ma, come in pittura, i rivoli nati dal tronco del neorealismo saranno diversi e approderanno ai ritmi della commedia o del “noir”, dell’epopea come della favola.

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www.cinemaitaliano.net/Percorsi/neorealismo.htm



Carmen Lorenzetti



“Realismi.Arti figurative, letteratura e cinema in Italia dal 1943 al 1953”
Dal 19 Agosto 2001 al 6 Gennaio 2002.
Rimini Palazzo dell’Arengo e del Podestà
Ingresso: intero, £ 14000; ridotto, £ 8000 (bambini dai 6 agli 11 anni £ 5000) Visite guidate: scuole £ 80000;gruppi organizzati £ 110000.E’ obbligatoria la prenotazione.
Orari: dalle 9 alle 19. Chiuso Lunedì non festivi.Comitato scientifico: Luciano Caramel, con Marco Bona Castellotti, Eramanno Paccagnini, Luca Verdone, Mario Verdone.
Catalogo Electa.
Tel: 0541-783100 Fax: 0541 786422 E–mail:grandimostre@meetingrimini.org



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