22 aprile 2002

Fino al 2.VI.2002 Sabrina Torelli Bologna, Spazio Aperto, Galleria d’Arte Moderna

 
Sabrina Torelli, dopo essere stata insignita del Premio Spazio Aperto 2002 espone alla GAM un nuovo progetto dove indaga tecnologie, scienza e meccanismi collettivi a metà tra religione, fanatismo di massa e antropologia...

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Si arriva al dunque per Sabrina Torelli. Il Premio Spazio Aperto 2002 conferitole il 23 gennaio 2002 durante la settimana di Arte Fiera consente all’artista di esporre in una mostra personale, a cura di Rosalba Paiano, sei nuovi lavori, sei tasselli di un mosaico cui l’artista dedica ormai da anni la sua attenzione e che vede la realizzazione di un progetto complessivo: un’analisi dei rapporti tra individuo e società nei suoi risvolti tecnologici, scientifici, spirituali e antropologici.
È Corona il primo lavoro a presentarsi all’attenzione dello spettatore: si tratta di un grosso mandala a parete che si dipana lungo linee dal forte piglio decorativo, e si pone come emblematica metafora di Internet, prassi ormai indispensabile e quotidiana, ma che corre il rischio di far slittare la percezione abituale delle cose in un overloading informativo centrifugando così culture e religioni in un grosso blob.
Si aprono di qui come delle finestre, da cui è possibile affacciarsi per imbattersi in alcuni topos antropologico/religiosi che focalizzano il senso del lavoro precedente, declinandolo nelle singole realtà che hanno interessato l’artista. È il caso di Submission, una video-installazione che riprende i colossali riti religiosi islamici attorno alla Mecca: una folla indistinta di persone, provenienti da ogni dove, deve sottostare con precisione inappuntabile ai meccanismi rituali. L’effetto dell’installazione da visivo si trasforma in sonoro: un brusio incombente, simile al cosiddetto drone (flusso sonoro di musica elettronica) trasmette una sensazione ipnotica e ossessiva. Di qui si passa ad una seconda foto, ad uno scatto che congela l’istante di un rito pagano di una popolazione dell’America centrale. Dalla religione e dall’antropologia si passa agli orizzonti d’elevazione spirituale, “facilmente” raggiungibili dall’individuo a patto di iniziarsi alle numerose sette che offrono la felicità “fai da te”. Intent è una seconda video-installazione (il materiale è stato recuperato dalla Torelli dopo un’accurata ricerca) e mostra un curioso corso televisivo dove i protagonisti si destreggiano in esercizi, a metà tra pratiche orientali e aerobica. Ma la meta elevatrice si raggiunge nel cosiddetto Love-Bomb, già titolo della grande installazione presente in mostra. Un istogramma composto di undici capsule di acciaio (che alludono a delle bombe) accompagnate da altrettante frasi, indicano i livelli di ascesa ed espiazione per distaccarsi dalla società ed abbracciare la filosofia di scientology. Il percorso espositivo si conclude con una grande foto P.A.T: un acceleratore di particelle. L’immagine ad un primo impatto si presenta come un’immensa orchidea d’acciaio, ma rivela ben presto la sua ambivalenza: tecnologia benefica e cura di molti tumori, ma anche strumento di morte per l’umanità, usato per costruire micidiali armi nucleari.

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Sabrina Torelli, Spazio Aperto – Galleria d’Arte Moderna, Piazza della costituzione 3, Bologna, a cura di Rosalba Paiano. Orari: 10 – 18, lunedì chiuso. Biglietti: Intero Euro 4,00; ridotto Euro 2,00. Catalogo: Edizioni Pedragon. Info: Ufficio Stampa Gam di Bologna Tel 051.5002859 – fax 051.371032 ufficiostampagam@comune.bologna.it

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