11 settembre 2000

Exibinterviste Antonio Presti, il creatore della “Fiumara d’Arte”

 
Antonio Presti è senza dubbio una delle figure più particolari ed enigmatiche del panorama dell’arte contemporanea in Sicilia

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E’ difficile decidere se considerarlo un semplice mecenate oppure un artista o un collezionista, perché Antonio Presti è contemporaneamente tutte queste cose.Le sue iniziative, quasi sempre interamente sostenute dal suo patrimonio personale, suscitano immancabilmente dibattiti molto accesi sull’arte.Dall’idea dell’opera, al ruolo sociale dell’arte, dal rapporto tra etica e arte, a quello tra religione e arte.Di certo per Antonio Presti l’arte è una scelta di vita e se vogliamo una missione esistenziale.
Per la “Fiumara”, un museo all’aperto con opere monumentali di alcuni importanti artisti contemporanei (come Pietro Consagra, Tano festa , Hidetoshi Nagasawa, Italo lanfredini, Piero Dorazio, Graziano Marini, Paolo Schiavocampo, Antonio Di Palma) dislocate per il territorio tracciato da antichi fiumi ormai prosciugati, e che costituisce tra l’altro un’attrattiva turistica notevole in una parte dell’isola che ne è praticamente priva, ha subito attacchi personali violenti, inclusi alcuni attentati alla vita.
Labirinto di Arianna, I. Lanfredini
Malgrado le opere sin dall’inizio siano state realizzate con il consenso di sindaci ed amministratori locali, e addirittura donate ai Comuni della zona, il fondatore della Fiumara ha perfino subito un processo penale per abusivismo edilizio, poi conclusosi del tutto positivamente, in quanto la Cassazione ha riconosciuto l’eccezionalità del caso, prosciogliendolo da ogni accusa, e impedendo così che quei “manufatti abusivi” sui generis venissero demoliti.
Il fatto è che la Sicilia è terra di forti contraddizioni e così nella nella Regione dell’abusivismo selvaggio, delle coste devastate dalle ville e i villini dei potenti, l’unica iniziativa intrapresa a tutela del paesaggio è stata quella contro la Fiumara d’arte.A livello parlamentare sulla vicenda il dibattito fu molto vivo e la Fiumara fu difesa per il suo valore culturale ed artistico da nomi di grande prestigio come ad esempio l’architetto Bruno Zevi, uno dei massimi esperti delle problematiche del rapporto armonico tra opere umane e il paesaggio.
L’episodio dell’inizio delle traversie giudiziarie della Fiumara d’arte, presenta dei tratti tragicomici, se si considera che tutto ebbe inizio in occasione della cerimonia pubblica per la chiusura dell’opera dell’artista giapponese Hidetoshi Nagasawa intitolata ”Stanza di barca d’oro”.Nell’idea dell’artista quella stanza sotterranea, dalle pareti foderate di lastre di metallo, senza finestre, con una barca stilizzata, ricoperta di lamine d’oro, e costruita in aperta campagna, nei pressi di un fiumiciattolo, doveva essere chiusa per vivere nel ricordo di quanti l’avevano veduta.
Arethusa, Dorazio-Marini
A giornalisti, troupe televisive, appassionati d’arte, critici d’arte provenienti da tutto il mondo, nonché ad una folla di paesani vestiti a festa guidati dal parroco della zona, venne invece intimato dalla forza pubblica, di non procedere alla sepoltura della stanza -che era un atto artistico- in quanto avrebbero commesso un “occultamento del corpo del reato”.Una “perla” delle storture nell’applicazione della legge che resterà alla storia.Così il gesto finale della sepoltura dell’opera è restato “sospeso” per 11 anni, in attesa dell’esito del lunfo iter processuale.L’opera di Nagasawa è stata infatti chiusa soltanto questa estate con una cerimonia densa di simbolismi, alla presenza di centinaia di appassionati del mondo dell’arte.Le opere della Fiumara, che hanno resistito alle ingiurie del potere, nulla possono contro quelle del tempo. Erbacce, pioggia e vento, impongono dei lavori di manutenzione per impedire che questo patrimonio artistico e culturale donato allo Stato non vada perduto.La constatazione del più completo immobilismo delle istituzioni locali ha portato recentemente Antonio Presti a presentare un appello al Presidente della Repubblica affinché si attivi per la tutela delle opere.
Antonio Presti, cosa si aspetta da questo appello a Ciampi?
“Anzitutto intendo affermare con questo gesto il senso dello Stato.Così come io ho riconosciuto un senso alto e forte dello Stato, donando al Paese le opere degli artisti che sono stati coinvolti nelle iniziative della Fiumara d’Arte, io oggi chiedo al Presidente della Repubblica che ribadisca il significato ed il valore etico e civico di quelle scelte.Mi aspetto dallo Stato un impegno concreto di tutela del patrimonio morale ed artistico che gli ho affidato, in quanto cittadino che crede nel valore educativo e sociale dell’arte, e che ama e rispetta il suo Paese.”
La materia poteva non esserci, P. Consagra
Con le istituzioni locali non c’è alcun dialogo?
“All’inizio della storia della Fiumara d’Arte, molti furono i politici che sfruttarono a loro favore le passerelle nazionali ed internazionali che gli eventi artistici che organizzavo potevano consentire.Ma quando iniziò l’ingiusto ed assurdo calvario dei processi, si ritirarono vergognosamente tutti indietro. Per fortuna ho goduto dell’appoggio spontaneo di numerosissimi intellettuali italiani e stranieri, e come è noto da quelle vicende giudiziarie sono uscito del tutto indenne.Ma la mia sfiducia verso la classe politica siciliana è pressoché totale.Alla cerimonia della chiusura della “Stanza di barca d’oro” non ho invitato alcun politico e nel testamento con cui ho donato l’opera allo Stato, ho imposto che nella futura riapertura dell’opera, tra non meno di cento anni, non dovrà essere presente alcun politico.”
La chiusura della “Stanza di barca d’oro” è stato un gesto eclatante…
“E’ stato al contempo un gesto artistico e politico.Artistico perché esso doveva necessariamente accadere affinché l’opera di Nagasawa fosse completata.E politico, perché quel gesto per undici anni ha atteso le lungaggini della giustizia della carta bollata e dei falsi reati, ed ha animato il dibattito sul piano intellettuale e politico, in Italia e nel mondo.Non poteva essere diversamente.La storia della Fiumara è stata segnata indelebilmente da quelle vicende e questa è anche forse in parte la sua forza.”
Quali sono i suoi prossimi progetti?
“Sto lavorando a delle iniziative artistiche in Olanda per conto di alcune istituzioni culturali di quel paese, inoltre in accordo con le FFSS, ho in programma a breve di fare recitare, nelle carrozze dei treni siciliani, delle poesie a poeti di grande talento: un modo per allietare il viaggio con la suggestione sempre positiva dei versi poetici.
Il nido, P. Icaro
Tra l’altro questo può essere un modo per conoscere direttamente l’autore dei versi, discutere con lui e compiere così al contempo un viaggio fisico e mentale.
Farò presto poi realizzare nel mio albergo a Castel di Tusa (n.d.r. “Atelier sul mare” – in provincia di Messina) una stanza al vincitore del Premio da me offerto ai partecipanti al “Genio di Palermo” di quest’anno, e che individuerò assieme con una giuria internazionale.Alla realizzazione parteciperà molto probabilmente quale musa ispiratrice un poeta o un compositore di musica contemporanea.”

Ugo Giuliani


[exibart]

16 Commenti

  1. Attratto da un servizio televisivo ho passato i primi giorni dell’anno a vedermi “la fiumara d’arte” scendendo per l’occasione in Sicilia.
    Ammiro moltissimo l’opera che A.Presti è riuscito a concretizzare, per questo vorrei poterlo conoscere per scambiare con Lui opinioni. Paradossalmente infatti, nel mio piccolo Paese in Piemonte sto cercando da circa 6 mesi di sensibilizzare alcuni amici per fare una cosa simile. Il destino ha voluto che potessi vederla, con alcune modifiche, già completata.

    Lascio anche il mio cellulare per un eventuale contatto: 0335-6422652

    Grazie

    Giacolino Gillardi

  2. Caro Jonas, la differenza che Spoerri ha fatto un giardino mentre Antonio Presti ha collocato le opere d’arte disseminandole tra montagne e letti di fiume, creando un incredibile ed immenso museo all’aperto…

  3. Antonio Presti è ciò che di straordinario ha ideato e prodotto e ancora molto di più. Egli è il Principe, il Mecenate, l’uomo contemporaneo, colto e illuminato. Di lui ebbi notizia a Firenze e poi a N.Y.. Con enfasi gli artisti mi chiedevano, a metà degli anni ottanta, notizie di questo straordinario siciliano. Confesso che da allora mi documentai senza sosta sino ad incontrarlo. Prima che mi trasferissi in Sicilia nel 1996. Vi invito ad incontrarlo dopo avere attraversato i Paesaggi inconsueti che ci obbliga la’visita’ alle Opere in esso dis-seminate. Paesaggio e opere portatori di pensiero,pertanto tras-formati. Stra-ordinari.
    Che dire ancora:- Grazie Antonio!!-.
    Rosa Anna

  4. Gentile Sig. Gillardi,
    mi complimento per la sua iniziativa. Col suo “gesto”, incrementa la cultura del contemporaneo. Arricchisce il territorio in cui vive, Farigliano, di stimoli nobili.
    Ho sentito il desiderio di scriverle per gratitudine. Infatti non siamo in molti a credere nel valore del pensiero creativo, operando ogni giorno con risorse personali,con forza e determinatezza. La stessa che distingue gli artisti dal comune genere umano.
    Karel Teige (artista e filosofo, riscoperto dai giovani scrittori e studenti universitari della Primavera di Praga nel 1967) nel 1920 descrive l’artista come colui che è mosso alla creatività per uno stato, innato, di necessità . Egli rifiuta l’idea individualistica dell’arte. Col gruppo “Devètsil”, fondato negli anni 20 insieme ad intellettuali e scrittori cecoslovacchi , nascono i movimenti chiamati Costruttivismo ( che fonda l’architettura con l’arte) e Poetismo ( nato in Boemia . Fa’ vibrare la vita dell’umanità ).
    E’ il periodo in cui Teige scrive Paesaggio abitato; Dell’Architettura e la natura; teorizza L’arte di vivere del mondo nuovo che avanzava con l’avanguardia sovietica(1923-26). Egli si sforza di fare uscire l’arte dalle gallerie, dagli studi e dai teatri per portarla nella vita, per riempire la vita di una nuova poesia.
    Le consiglio tuttavia di confrontarsi con gli addetti ai lavori più capaci, liberi e illuminati. La saluto con ammirazione
    Rosa Anna Musumeci
    dir.Galleria ARTECONTEMPORANEA a.c.
    e-m ram_arte@tin.it

  5. Chissà,
    …. magari incontrandolo ci dispenserà con olio sacro il rituale dell’imposizione delle mani ricordandoci Melchisedech e, sollevando la destra, ci benedirà pure.
    Amen.
    Biz.

  6. bellissima la hall ed anche la stanza di pasolini dove ho dormito!!!
    ma prima al posto dell’opera dipinta sulla parete della reception cosa c’era?
    e di chi e questa recente?
    tutti cortesi e grazie per quello che ho visto!!!
    presti mi aspetto ancora di piu!!!
    non ti fermare

  7. Quando finirai di parlare di te ?

    Non sono forse gli artisti che hanno creato la bellezza di cui parli con tanta convinzione? Possibile che a loro non sia riservato che lo spazio del nome?
    Antono Presti , tu ti sei perdutamente innamorato …non dell’Arte ma di te!

  8. Antonio Presti è senza dubbio una della figure più particolari e positive del panorama dell’arte contemporanea in Sicilia. Certo in Sicilia ci vive e ci lavora, pare, nella triplice veste di mecenate, collezionista e artista,per nulla “enigmatico”, anzi chiaro e trasparente.Triplice veste! Perchè? E’ vietato? Dato che lo Stato non c’è e non c’è mai “Stato”,è giusto che ci pensino i privati (come del resto avviene in tutta la Penisola,e non solo)),e se sono gli stessi artisti,è ancora meglio chi più di loro è capace di creare con amore,con la forza del cuore e del cervello, tali situazioni? i “politici”? o le caricature di chi dovrebbe fare politica e incentivare l’arte…lasciamo perdere. Senza dubbio,Antonio Presti, da anni rappresenta uno dei punti di riferimento non solo nazionale, ma anche internazionale. Un “Faro” coraggioso e illuminato,ubicato in una terra perennemente combattuta e “mortificata”,al Sud di un Mezzogiorno mortificato,unitamente a Ludovico Corrao nel Belice…il Sindaco della Ricostruzione di Gibellina.Quel Sindaco che alla facile demagogia politico-partitico-mafiosa,preferì scegliere l’Arte e la Cultura: la Ricostruzione attraverso l’Arte e la Cultura,creando allo stesso tempo,un’economia…per la propria terra,per la propria gente (inconsapevole) con una scelta di Politica Alta…di Politica Seria e lungimirante. Invece di essere incoraggiati e difesi…questi Fari,sono stati addirittura denunciati (come nel caso di Presti),dalla Soprintendenza ai B.A.A.A.S. (che più baaass di così non si può): la Forza del Male…e ti credo che il Presti,a un certo punto ha anche rischiato la vita. La Soprintendenza che dovrebbe rappresentare lo Stato…..(sic!).
    Fa bene,quind a chiamare in causa il Presidente Ciampi,per affermare con questo gesto,il senso dello Stato!La nostra madre patria “scizzofrenica” attraverso i suoi rappresentanti. Da un lato dice di amare i propri figli…dall’altro li abbandona e li accoltella e poi li consacra e finge di piangerli(ipocrita e bigotta qual’è,attraverso i suoi rappresentanti),in magna pompa…Ha fatto bene Presti,da cittadino civile che crede nell’arte come educazione etica ed estetica,e che ama,malgrado tutto,la propria patria(come del resto noi tutti,e finanche il più ateo,acerrimo e anticlericale e anarchico degli italiani), a chiamare in causa Ciampi,chiedendogli un chiaro e preciso impegno morale e soprattutto concreto nella tutela del patrimonio artistico e culturale che ha consegnato nelle sue mani.La mentalità perversa e mafiosa,si combatte con i fatti,non solo con le parole che si elevano da ogni parte (da sinistra,dal centro e soprattutto dalla destra…),in cui tutti in Italia siamo bravi…
    Angelo Riviello,
    artista e ideatore,nel 1982, del recupero etnico-ecologico(post sisma del 23-11-1980) della”Chiena” del Fiume Tenza,nella città di Campagna(Salerno)e uno dei fondatori e coordinatore,del “nascente” Museo Campagna (Casa Museo Laboratorio di Etno-Antropologia e d’Arte Contemporanea).Museo che ha visto un’intera generazione di artisti italiani e stranieri,dal 1985, dare un proprio contributo per la nascita del Museo, e come risposta alla solita e continua assenza dello Stato.

  9. Più che un messaggio è un Consiglio:

    L’iniziativa “PORTE APERTE A ISOLA DELLE FEMMINE” è rivolta a: Cittadini, Amministratori, Attori, Pescatori, Consiglieri, Progettisti, Ministri, Presidenza del Consiglio, Ingegneri, Cantanti, Insegnanti, Pubblicisti, Architetti, Scultori, Pittori , Onorevoli, Operai, Sindacati, Associazioni, Partiti, Volontariato, Pensionati, Studenti, Assessori, Sindaci, Impiegati, Medici, Scrittori, Ambientalisti, Imprenditori, Commercianti, Geologi, Carpentieri, Psicologi, Storici, Giardinieri, Operatori Turistici, Poeti, Albergatori…………..a chiunque abbia voglia di IDEARE PROGETTARE PIANIFICARE ATTUARE con il metodo del confronto e della concertazione.
    Obiettivo: Partendo dalla nostra risorsa MARE e da quelle che sono le tradizioni dei Cittadini di Isola delle Femmine: come possiamo in maniera armonica rimodellare il nostro territorio (che deve rappresentare la nostra grande casa) creare le premesse di una migliore qualità della vita dei Cittadini. Premiare i migliori PROGETTI: questa è l’idea.
    Diamoci un’opportunità conosciamoci.
    Pino Ciampolillo

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