12 febbraio 2001

Fino al 18.II.2001 Progetto Fluxus Siracusa, “Ex-chiesa di Montevergini”

 
In una città come Siracusa, da sempre lontana dai circuiti dell’arte contemporanea, è stata allestita da alcuni giorni una mostra su Fluxus che coniuga l’efficacia di un’idea, ad un budget ridotto...

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Non è certo la ricchezza delle opere esposte a colpire –sebbene ampiamente rappresentative del tema della mostra-né tanto meno gli orpelli di lusso ai quali le esposizioni d’arte ci hanno abituato. Ciò che rende questa mostra decisamente unica è la sua impostazione di base: fornire un impianto informativo il più esauriente possibile sul movimento artistico Fluxus. L’idea della esposizione è dell’artista siracusano Davide Bramante, che si presenta in tale occasione nell’inedita veste di curatore e organizzatore dell’evento. “Non ci si poteva limitare semplicemente all’esposizione delle opere –spiega Bramante-come si fa abitualmente. Ciò che mi interessa dell’arte non è la mostra delle reliquie, bensì dei concetti base che la fondano e la sostengono”. In mostra troviamo alcune bacheche con numerosi libri, cataloghi, pubblicazioni che riguardano Fluxus, fra le quali diverse “chicche” come la documentazione d’epoca del “Treno di Cage”, performance artistico-musicale che interessò alcune tratte ferroviarie nei pressi di Bologna nel 1978.
Christer Christian, Poem Machine
Sorprende positivamente l’avviso che l’intero corpus documentativo possa essere liberamente visionato, chiamando al cellulare l’organizzatore. Semplice, ma indubbiamente efficace sul piano della dichiarazione d’intenti e del conseguimento dello scopo prefissato. Il materiale da leggere direttamente in mostra è ampissimo, ben suddiviso e di estremo interesse. I cartellini delle opere, ad esempio,- che di solito sono epigrafici e vaghi-, qui sono invece delle vere e proprie schede esplicative. Così certe opere, che possono apparire sfuggenti come alcuni reperti delle performance Fluxus (James Lee Byars, Nam June Paik, Josef Beuys, Philip Corner) riescono ad essere certamente di più facile e immediata comprensione anche per un pubblico di non addetti ai lavori. Tra le opere più interessanti, il “Progetto per l’impacchettamento di Broadway” di Christo e Jeanne Claude, le foto di Turi Rapisarda sulla performance di Joseph Beuys “Difesa della natura”, e l’opera “Life is tape” di Nam June Paik, giocata sulla metafora della vita come una bobina di un registratore che gira inesorabilmente in un senso senza possibilità di riavvolgimento del nastro. Molto vasta è poi la documentazione su Fluxus tratta da Internet e stampata ad uso dei visitatori. Alcune stanze della mostra si trasformano così magicamente in sala lettura. Si può così al contempo documentarsi e poi osservare nuovamente le opere in mostra, in un flusso coinvolgente di informazioni, che di certo sarebbe piaciuto a George Maciunas, il fondatore di Fluxus. Al visitatore viene fornito un registratore portatile con cassette di musica Fluxus, come ad esempio le performance vocali di Demetrio Stratos o la musica di John Cage e dei gruppi anche rock che si sono ispirati a Fluxus.
David Geshwind, virtual sculpture
In contemporanea alla mostra sono state previste delle conferenze su questo proteiforme movimento artistico, per il quale la multimedialità fu un vessillo inconfondibile. Il catalogo semplice ed essenziale contiene contributi su Fluxus di Gigliola Nocera, Elio Cappuccio, Paola Nicita, Lorenzo Taiuti, Giusi Marino e Davide Bramante. Un evento culturale di innegabile qualità, creato con pochi mezzi, ma con idee chiare e vincenti. Un modulo che potrebbe essere esportato proficuamente in altre città, dove spesso alla sete di arte, si contrappongono rubinetti dei finanziamenti quasi asciutti.


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Ugo Giuliani




Siracusa- Progetto Fluxus, Galleria Civica di Arte contemporanea “Ex chiesa di Montevergini”, a cura di Davide Bramante. Per informazioni tel. 0339 6922437.Sito Web: www.photografikamente.it Fino al 18 febbraio 2001



[exibart]

8 Commenti

  1. Ma in questo spazio espositivo si susseguiranno altri eventi oppure siamo cosi pazzi da fermarci qui? Queste cose hanno un senso se sono continuative…vi prego non vi fermate!!!

    W SICILIA

  2. Questa mostra parla di un periodo storico dell’arte molto interessante di cui invece se ne conosce poco;mi piacerebbe visitare la sicilia per l’occasione, ma al momento non posso (forse come molte persone vista la distanza geografica); spero quindi che possiate proporre il lavoro fatto in altre citta .
    Grazie e buon lavoro, fabrizio.

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