02 marzo 2009

fino al 3.III.2009 Manovella Roma, 6° Senso

 
Mucche volanti appese a palloncini, cavalli a dondolo che si abbeverano a piccole pozze, lottatori di sumo che combattono su una sedia. E un gatto di legno in una foresta di manovelle, mentre fissa una coppia di pinguini sotto la sedia. Sogni o incubi raccontati su grandi tele...

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Entrando nella neonata galleria romana si diventa un personaggio dei fumetti; o pare di essere in un sogno, o di trovarsi al circo. Senza, però, quelle atmosfere plumbee tipiche degli incubi. Seppur mantengono la peculiarità del paradosso, quelli di Manovella (al secolo Luciano Sozio, Isernia, 1979) non sono sogni abitati da terrificanti mostri, sono luminosi, dominati dalla leggerezza, con personaggi che mantengono una dimensione umana.
È proprio questo l’aspetto che interessa l’artista: trasportare sulle tele un senso d’inconsistenza. Attraverso una pittura veloce, che elimina i dettagli e le ombreggiature, questo senso è simboleggiato dalla costante presenza di palloncini, una sorta di sigla stilistica. Palloncini che sollevano una casa (Emigranti) o un bambino (Puro) o, ancora, pacatamente e con rassegnazione tenuti in mano da un anziano seduto su uno sgabello, mentre attende l’arrivo della primavera (Amore in autunno). Ricerca e intento stigmatizzati e concretizzati con un tabernacolo che racchiude, per l’appunto, un palloncino giallo, che contemporaneamente simboleggia l’artista stesso, diviso tra la realtà e il desiderio di “volere volare”.
Manovella - Senza spine - 2008 - pigmenti in emulsione vinilica su tela - cm 180x200
La profondità è abolita, e questa mancanza di prospettiva è rafforzata dallo sfondo bianco. Essendo il sogno il campo in cui Manovella si muove, non è strano quindi vedere fantini che montano cavalli a dondolo (Il miracolo del fantoccio) o una specie di angelo che apre la porticina di una gabbia per uccelli sopra una testa di donna (La scoperta della primavera). Un senso di sospensione, rafforzato dai contorni non netti e da una rappresentazione pressoché fumettistica, che però è contraddetta dalla tecnica.
Ripescando nella tradizione pittorica, Manovella stesso produce i colori. La materia, i pigmenti, a volte stesi con larghe spatole che enfatizzano la velocità del gesto, riportano il tutto su una dimensione terrena. Contesto a volte sottolineato dall’inserimento nelle tele di veri e propri oggetti: pupazzetti di mucche (Dalla parte del sonno) o stoffe (Bisogno di blu).
I titoli evidenziano lo stretto legame dei lavori con il mondo interiore di Manovella, ma anche un forte intento simbolico, nonché una certa vena ironica. E la velocità del segno non equivale a una non padronanza della tecnica. Esemplificativo è Aspiranti nuotatori in sabbie mobili, dal quale emerge una certa capacità ritrattistica. Il paradosso onirico si materializza anche in un’installazione di piccole dimensioni: un gatto in legno si nasconde tra gli steli di un prato di manovelle, cui fa da spettatore una sorta di marionetta seduta su una sedia, sotto la quale si trovano una coppia di pinguini.
Manovella - Amore in autunno - 2008 - pigmenti in emulsione vinilica su tela - cm 180x180
Fra le tele di grande formato si confondono alcune fotografie in bianco e nero, sulle quali l’artista è intervenuto col colore, come nella vecchia pratica delle pittorialismo. Foto piccole, poetiche ed evocative, finanche liriche.

daniela trincia
mostra visitata il 24 febbraio 2009


dal 5 febbraio al 3 marzo 2009
Manovella – Sotto la gonna della zingara
a cura di Lorenzo Canova
6° Senso Art Gallery
Via dei Maroniti 13/15 (zona Largo del Tritone) – 00187 Roma
Orario: da lunedì a sabato ore 11-19; domenica su appuntamento
Ingresso libero
Catalogo disponibile
Info: tel/fax +39 0669921131; info@sestosensoartgallery.com; www.sestosensoartgallery.com

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