15 luglio 2010

fino al 16.I.2011 Yinka Shonibare Monaco, Nmnm

 
L’Africa non è solo il Mondiale di Calcio e Monaco non è solo rally, gioco d’azzardo e jet set. Allora quale migliore occasione per tuffarsi, anche solo per un giorno, nei colori di “mama Africa”?

di

La personale di Yinka Shonibare (Londra, 1962), che rientra nel
progetto artistico del museo del Principato denominato Looking up…, porta a scoprire una faccia
diversa dell’Africa ma anche a strappare un sorriso nell’osservare le opere di
questo artista anglo-nigeriano. Le immagini e le sue opere ipnotizzano il
visitatore che, con le tonalità vive e perfettamente messe al loro posto in
pieno stile batik, inizia un viaggio alla scoperta di un continente lontano ma
nello stesso tempo vicino, perché culla della razza umana.

Ma il discorso di Shonibare è più complesso e fatto in
maniera garbata: ad esempio, a guardare Diary of a victorian dandy si viene catapultati nell’epoca
vittoriana con l’uomo nero al comando, nonché dandy, circondato da donne
bellissime e servizievoli, e da una corte di uomini bianchi che appaiono
impotenti in confronto alla sua imponente figura.

Neri contro bianchi? Assolutamente no, ma sicuramente è un
modo per trattare, col sorriso di cui si accennava prima, temi sociali assai
spinosi come l’odio e la segregazione razziale, attuali ancora oggi. In Odile
and Odette
foto estratte dal secondo film di
Shonibare dal titolo omonimo, e ispirato al balletto di Chaikovsky, Il
lago dei cigni
– due
bellissime ballerine, una bianca e una nera, si contrappongono, affascinanti e
leggiadre, in una lunga danza tra il bene e il male.

Infine La Medusa,
un nome mitologico per una nave che cavalca le onde imbizzarrite del mare e
che vuole ricordare al mondo intero, coi colori delle sue vele spiegate tipicamente
africani, il viaggio degli schiavi dal continente nero verso le coste
americane.

Insomma, il “Dorian Gray africano” ha colpito
nel segno: il suo finto narcisismo indica la via per aprire le menti degli
ottusi segregazionisti ma soprattutto critica il moralismo e gli stereotipi
occidentali. Con questa mostra si evince che l’Africa è vicina, più di quanto
possiamo immaginare, e forse anche noi siamo un po’ africani.


A Villa Sauber, inoltre, oltre a esser
documentate le opere e le performance video del MBE (cavaliere dell’ordine
britannico di cui l’artista è stato insignito nel 2004) Shonibare, è possibile
anche addentrarsi nell’arte neoclassica “made in Montecarlo”. Alphonse Visconti,
Jean François Bosio e Charles Garnier sono alcuni nomi presenti al Nmnm e, con
le loro opere, fanno da contraltare all’artista di origini nigeriane, portando
il visitatore all’epoca di Napoleone o a quella dei grandi balletti di
Montecarlo, di cui numerosi costumi, studi e modellini di scenografie faranno
impazzire gli amanti del settore – ma non solo – per la loro bellezza, oltre a
ricordare il grande lavoro di politica turistica della SBM – Société des Bains de
Mer monegasca, che ha permesso al Principato di essere il leader mondiale
del turismo d’eccellenza.

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andrea di blasio

mostra visitata il 18 giugno 2010


dall’otto giugno 2010 al 16 gennaio 2011

Yinka Shonibare – Looking up…

Nouveau Musée National Monaco –
Villa Sauber

17, avenue Princesse Grace – 98000 Monaco

Orario: fino al 17 settembre: tutti i
giorni ore 11-19 (giovedì ore 11-22 fino al 12 settembre); fino al 16 gennaio:
tutti i giorni ore 10-18

Ingresso: intero € 6; ridotto € 4

Catalogo disponibile

Info: tel. +377 98981962; e.biancheri@nmnm.mc; www.nmnm.mc

[exibart]

1 commento

  1. Yinka riesce ogni volta a far tristemente sognare. Sognare tempi lontani, scintillanti, ma percorsi da tanti, troppi soprusi (come oggi?).
    Dall’accattivante recensione mi sono rimasti 3 dubbi cui sarei ben contenta se fossero sciolti:
    1.l’opera Diary of a victorian dandy che cos’è? ovvero: è un’installazione, una fotografia?
    2.L’acronimo MBE sta per?
    3.A Villa Sauber, inoltre, oltre a esser documentate le opere (quali?) e le performance video (quali?)?
    grazie

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