24 giugno 2003

fino al 31.VIII.2003 Pittura degli anni cinquanta in Italia Torino, GAM

 
Ancora dopoguerra. Da Carla Accardi a Giuseppe Capogrossi, da Alberto Burri ad Emilio Vedova. In mostra le opere dei maggiori rappresentanti italiani degli anni ’50. Un’arte alimentata da una forte necessità di cambiamento, all’insegna dell’astrattismo…

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Mentre il Museo del Corso di Roma propone una mostra intitolata ai primi cinque anni del Movimento per l’Arte Concreta di Gillo Dorfles, Atanasio Soldati, Bruno Munari e Gianni Monnet, la GAM di Torino dedica la sua esposizione, più genericamente, alla pittura italiana degli anni Cinquanta. In realtà, l’allestimento nasce per presentare al pubblico le nuove acquisizioni ad opera della Fondazione CRT, circa una quarantina, che recentemente hanno integrato il nucleo di dipinti già incluso nella collezione permanente. Achille Perilli Carta segreta 1959
Gli anni ’50 in Italia rappresentarono un periodo di fervida creatività e costante ricerca, rivolta perlopiù all’astrattismo. Furono caratterizzati da una significativa volontà di rinnovamento, ma anche da un proficuo e singolare bisogno di raffronto con le altre realtà internazionali. Riferendosi alla fine del 1956, Gabriella Drudi ha raccontato: “Tornammo [a Roma, da New York] con le foto di Rothko, Motherwell, Cy Twombly […]. Le gallerie, invece delle frange del Realismo, pochi mesi dopo esponevano gli astratti. Gallerie nuove dedicavano mostre a Fautrier, all’art autre di Michel Tapié…”.
In quell’epoca si formarono innumerevoli correnti: il Movimento per l’Arte Concreta (MAC) fondato a Milano nel ’48 – alimentato dalle eredità dell’astrattismo geometrico degli anni Venti e Trenta, lo Spazialismo a cui è legato indissolubilmente il nome di Lucio Fontana (e poi Castellani e Bonalumi), il Movimento Nucleare, il MovimentoEmilio Vedova Immagine del tempo 3 V 1959 Spaziale.
In mostra sono presenti opere di Piero Dorazio (Roma, 1927), Carla Accardi (Trapani, 1924), Achille Perilli (Roma, 1927), Antonio Sanfilippo e Giulio Turcato, fondatori nel 1947 – con Attardi, Consagra e Guerrini – del Gruppo Forma 1.
Così come avvenne per quella del MAC, è indubbio che la sua nascita fu in parte influenzata dalla prima Mostra Internazionale di Arte Astratta e Concreta tenutasi nel ’47 a Milano, presso Palazzo Reale.
Istitutore del Gruppo Origine insieme a Giuseppe Capogrossi e a Colla e Ballocco, Alberto Burri è ricordato attraverso ben quattro lavori: Bianco (1952), SaccoAntonio Sanfilippo Pittura 3959 1959 (1953), Abstraction with brown burlap (1953), (grande) Ferro M5 (1958). Creazioni che documentano l’impiego dei materiali più diversi, dalle lamiere di ferro saldate alla tela per sacchi. Di Afro, il più noto tra i fratelli Basaldella, sono presenti Paese di notte, Permesso di soggiorno e Via traversa.
Tra gli artisti più celebri della scena piemontese, da ricordare Pinot Gallizio, Luigi Spazzapan, Carol Rama (La linea di sete, 1954; Composizione, 1959), Giacomo Soffiantino (Rovi, lapidi e luci, 1958) e Francesco Casorati (Battaglia, 1961).

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sonia gallesio
mostra visitata il 18 giugno 2003


Pittura degli anni cinquanta in Italia
dal 29 maggio al 31 agosto 2003
Torino, GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, via Magenta 31
tel. +039 011 56.29.911
orario di visita: da martedì a domenica 9.00/19.00; lunedì chiuso
ingresso: intero € 5,50; ridotto € 3,00
per informazioni: 011 44.29.518
per prenotazioni visite guidate, gruppi e scuole: 011 44.29.546 oppure 011 44.29.547
www.gamtorino.it


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