24 febbraio 2006

exibinterviste – la giovane arte Valerio Berruti

 
Fare l’artista e comprarsi una chiesa. Semplice, no? Ecco i sogni (realizzati) di Valerio Berruti, anima (e corpo) nelle Langhe e sguardo che arriva fino a New York. Con qualche nome da segnalare…

di

Bella la tua chiesa-studio…
Sì. Lavoro a Verduno, in una chiesa sconsacrata del ‘600 immersa nelle Langhe, dove sono cresciuto artisticamente. L’ho acquistata nel 1996, realizzando un sogno. Poi il faticoso restauro. Penso che sia la cosa a cui tengo di più. Senza di lei non esisterebbe la mia poetica.

Addirittura…
Sì, sono molto legato alla mia terra.

Però ora sei a New York!
Sto realizzando nuove opere per la mia prossima mostra alla Esso Gallery. Trovo che questa metropoli così frenetica e ricca di eventi abbia influenzato positivamente la mia ultima produzione.

Mai pensato di fare altro nella vita?
Mai. Quand’ero piccolo e mi chiedevano cosa volessi fare da grande rispondevo che soltanto due cose mi interessavano: fare l’artista e comprarmi una chiesa.

La tua formazione?
Ho frequentato il liceo artistico e poi mi sono laureato in critica d’arte a Torino. Ma la vera formazione arriva dalle letture, dai viaggi e dalle esperienze di vita.
Valerio Berruti, Sacre rappresentazioni, tempera su tela, 190x280 cm, 2004
Artisti di riferimento?
Ho amato moltissimo e amo tuttora Giotto, Morandi, Rotkho, Nara, Boetti, Schiele, Mattotti, Dzama.

Come racconteresti il tuo lavoro a chi non lo conosce affatto?
Credo moltissimo nel fatto che l’arte debba poter parlare a tutti. Cerco di dire delle cose senza urlare, cercando di parlare con un linguaggio sincero e personale. A dir la verità non sono capace di sintetizzare in poche parole quello che faccio.

Pensierino politico?
Mio padre mi ha insegnato che fra due gabinetti bisogna scegliere quello che puzza meno.

Chi senti di dover ringraziare?
La mia ragazza, Maria Chiara, che mi sta aiutando molto in tutto quello che sto facendo.
Valerio Berruti, Primary, tempera su legno, 50x60 cm, 2004
Un tuo autoritratto fuori dai denti?
Penso di avere un sacco di difetti, ma ho sempre cercato di fare solo le cose in cui credevo con entusiasmo e professionalità. Sono caparbio. Un difetto ce l’ho: l’egocentrismo.

Di quale mostra vai più orgoglioso?
Forse di quella da Ermanno Tedeschi a Torino. Primary è stato un progetto sviluppato nel tempo, molto elaborato. Tutto in questa mostra è stato fatto come avevo sognato. Il progetto è stato accompagnato da un artbook edito da Charta.

Una personale che nasce da lontano…
Sì, l’idea di dipingere delle scolaresche l’ho avuta tanto tempo fa. Ho raccolto per anni foto di persone care ritratte nella classica posa di fine anno, realizzando centinaia di lavori preparatori concretizzati in una raccolta di venti affreschi, pochi disegni su cartone e foto rielaborate con la pittura.

Uno o più nomi che meritano maggiore attenzione, tra gli artisti del momento?
Flavio Flavelli. Secondo me ha tutti i requisiti per diventare un grande artista internazionale. Poi trovo molto interessante il lavoro di due giovani scultori che abitano in un paesino del cuneese: Isola&Norzi. Ancora: Massimo Gurnari e Pierluca Cetera, mio grande amico.
Valerio Berruti, I dormienti di Efeso, tempera su lino, 130x155 cm, 2002
Chi, invece, non è all’altezza della posizione che ricopre?
Chiunque occupi un posto è perché in qualche modo lo merita.


exibinterviste – la giovane arte è una rubrica a cura di pericle guaglianone

bio: Valerio Berruti è nato ad Alba nel 1977; vive a Verduno (Cn). Tra le personali: Golgota, ESSO Gallery, New York; Primary, Ermanno Tedeschi Gallery, Torino (2005); Vocazione, Chiesa di S. Agostino, Pietrasanta (2004); Family Values, Galleria Spirale Arte, Verona (2003); Sacre rappresentazioni, Galleria Spirale Arte, Milano (2002); Saints Kids, Galleria Art & Arts, Torino (2001). Tra le collettive: Memoria Contemporanea, Centrale Taccani, Trezzo sull’Adda; Quadriennale Monza, Monza (2005); Dal Profondo, Kästrich, Mainz; Quotidiana04, Museo Civico del Santo, Padova; Quadriennale di Roma Anteprima, La Promotrice delle Belle Arti, Torino (2004); Gemine Muse, Museo di Arte Antica, Torino. Premi: I.S.C.P. International Studio & Curatorial Program New York City (2005); Premio Pagine Bianche, opera vincitrice per la copertina delle Pagine Bianche del Piemonte; Premio Celeste, I° classificato, categoria artisti Affermati (2004).

[exibart]

41 Commenti

  1. D-Chi, invece, non è all’altezza della posizione che ricopre?-
    R-Chiunque occupi un posto è perché in qualche modo lo merita.-
    Ne siamo proprio sicuri? ma entriamo nel merito: questi lavori meritano davvero?
    avere soldi= diventare artisti. Ormai è così…

  2. BErruti???????
    basta!
    ma scherziamo!!
    basta,basta ,basta,basta
    ha una chiesa sconsacrata di sua proprietà per fare affreschi su iuta ,se sono davvero affreschi!

    all’estero non se lo incula nessuno,perchè con le palle che c’hanno fatto con berruti adesso doveva essere un super grande invece…
    boh!

    qualcuno mi aiuti a capire

  3. E se anche fosse è cosi brutto avere soldi?Che brutta cosa l’invidia…

    E bello vedere una persona che ha realizzato i suoi sogni.

  4. …Il tuo nome è Gianmario, oppure: come voler interpretar male quello che è semplice.
    1 C’entra qualche cosa l’invidia con il fatto che il sistema dell’arte nostrano è fatto di raccomandati? 2 Nel merito della questione sono validi i lavori di questo artista?
    3 me ne frega qualche cosa della chiesa e dei soldi? No ma dico che i soldi sono funzionali
    alla disponibilità di promuoversi, insomma ragazzzi, qui ci sono disegnini infantili ed una persona nata nel 1977…

  5. ma ogni volta che qualcuno fa una critica al lavoro di un artista bisogna tirare in ballo
    l’invidia? C’è un’altro tipo, un pò megalomane, pochi capelli, scarpe coi tacchi nascosti, che tira sempra in ballo l’invidia…

  6. Rieccolo, ma non potevano tenerselo gli americani questo!!!! Basta con questi inutili e noiosissimi cosi, finchè non diamo il giusto peso alle cose rimarremo un paese di fantocci. certo che anche voi di Exitbart, ma dovevate proprio intervistarlo? Dice le stesse cose di sei mesi fa!!! Mi sa che il resindece la fatto a casa sua!!!

  7. ….Valerio Berruti,
    io direi a quelli che lo criticano che prima bisognerebbe iniziare a lavorare, seriamente, con delle basi, seguire un percorso e maturare. Poi mi stanno pure bene i disegni infantili….ci sarà un perchè e un per come!!
    Valerio ha un percorso mica da poco!!
    Poi il bello è soggettivo, forse l’arte è soggettiva, però se Berruti è arrivato – anzi io credo che stia marciando trionfalmente, anche se la strada è lunga e tortuosa – è perchè ha fatto le scelte giuste al momento giusto – tutto qui!! Premetto che il genere non è il mio, però grazie Berruti,porta la Granda nel Mondo!!!

  8. lavorare seriamente, maturare…Ma chi ci crede? Ma insomma qui si sostiene ancora la validità di certi lavori? Un artista nemmeno trentenne che fa tali “maturazioni” ed espone dove vuole grazie alla maturità? Ma li avete mai visti gli artisti ESTERI? e poi ancora co’ sta’ storia della perseveranza: c’e’ chi è avvantaggiato e chi no, e si vede poi dalla qualità del lavoro!

  9. non amo Berruti…e neanche Murakami o Nara per quello che può contare, ma scommetto che tra quelli che hanno scritto male di lui ci sono solo artisti…nè galleristi nè critici e tantomeno collezionisti

  10. è naturale che sia la categoria degli artisti a manifestare scontento, sono loro che pagano l’eventuale sopravvalutazione di colleghi, non certo i galleristi o i critici che sostengono questo stato di cose (per i collezionisti il discorso a mio parere è diverso in quanto, ignari, non dispongono della massima oppurtunità di scelta in un sistema “manipolato”).
    Domanda: come mai non tutti gli artisti scatenano queste polemiche? Basta leggere altre interviste per rendersi conto che vi sono diverse reazioni in base a quanto un artista è davvero stimato o meno…

  11. Intanto il mio nome è Gian Mario…
    Se anche fosse raccomandato qual’è il problema, sul valore artistico si può parlare per ore senza venirne a capo, solo la storia dirà chi ha ragione…
    Intanto in questo momento il mercato da ragione a Berruti, chi decide di promuoverlo investe soldi veri, chi lo compra spende soldi veri! E dato che un’opera d’arte, nessuno ti obbliga a comprarla, vuol dire che a qualcuno le sue opere qualche cosa trasmettono…
    E poi cosa c’entra se è nato nel 77!!
    PS Non sono amico e neppure parente di Valerio Berruti

  12. 1 se dici che le raccomandazioni vanno bene, non ti lamentare dell’invidia.
    2 arte che vende, hai presente il concetto di marketing?
    3 arte e opinabilità del valore artistico: ci sono decenni di critica, la critica è una professione, scientifica, altrimenti diciamo che vanno bene pure i quadri di Teodomondo Scrofalo. Comunque ok mi sta bene, vediamo se la storia ci dice se questo artista è Schifano, io non credo e tu?

  13. ah, brutta cosa l’invidia…
    purtroppo il “movimento artistico” nostrano non cresce e non conta niente – e parlo di arte, musica, cinema, ecc. – perche’ agli occhi del 99 percento degli artisti – o aspiranti tali – quelli che ce la fanno sono sempre “raccomandati” o “figli di papa’”. Invece e’ ora di fare autocritica, signori, se Berruti ce la sta’ facendo e’ perche’ c’e’ gente che CREDE nel suo lavoro, perche’ c’e’ gente che INVESTE su di lui, c’e’ gente che COMPRA i suoi quadri, c’e’ gente che ORGANIZZA le sue mostre e via discorrendo. Finche’ resterete nelle vostre camerette a farvi le pippe epensare “io sono il piu’ bravo…ma non ho raccomandazioni” allora non combinerete MAI niente. Troppo comodo imputare i propri fallimenti a chissa’ quali segrete raccomandazioni e giochi di potere. Non e’ che alla fine chi non ce la fa e’ perche’ non ha niente da dire???? Beppe

  14. ah, brutta cosa l’invidia…
    purtroppo il “movimento artistico” nostrano non cresce e non conta niente – e parlo di arte, musica, cinema, ecc. – perche’ agli occhi del 99 percento degli artisti – o aspiranti tali – quelli che ce la fanno sono sempre “raccomandati” o “figli di papa’”. Invece e’ ora di fare autocritica, signori, se Berruti ce la sta’ facendo e’ perche’ c’e’ gente che CREDE nel suo lavoro, perche’ c’e’ gente che INVESTE su di lui, c’e’ gente che COMPRA i suoi quadri, c’e’ gente che ORGANIZZA le sue mostre e via discorrendo. Finche’ resterete nelle vostre camerette a farvi le pippe epensare “io sono il piu’ bravo…ma non ho raccomandazioni” allora non combinerete MAI niente. Troppo comodo imputare i propri fallimenti a chissa’ quali segrete raccomandazioni e giochi di potere. Non e’ che alla fine chi non ce la fa e’ perche’ non ha niente da dire???? Beppe

  15. Berruti e’ il numero uno, adesso se la sta’ sicuramente ridendo alla faccia dei vostri commenti…andate a dipingere invece di farvi le seghe davanti ai computer!!!!

  16. coi raccomandati, e stop, questi artisti sono ZERO, ZERO, altro che storie, e l’arte italiana non conta un piffero perchè è fatta da gente che se la canta e se la suona, ma all’estero conta – ZERO. Il resto è marketing, raccomandazioni, circoli, e gente
    che va’ avanti a calci in culo! TROVATE UN DAMIEN HIRST, alemeno è una star gonfiata ma fa cose belle e nuove, altro che menate!

  17. Credo che berruti abbia personalita’ ed intelligenza, le stesse doti che hanno reso grandi personaggi come briatore, fisichella e licia colo’.

  18. che ci sono quelli che non dipingono poichè si fanno le seghe davanti al computer, e chi si fa le seghe al computer e nemmeno dipinge!…
    Avete ragione: grande arte questa, no le raccomandazioni non c’entrano niente, abbiamo grandi artisti che passerano alla storia, arte nuova che vende, roba tosta, il resto è invidia…

  19. hey volete scommettere che tutti quelli che criticano sono in realta’ degli artisti che si rodono il fegato perche’ berruti va’ alla grande e loro invece non se li fila nessuno????
    Voi scrivete i commenti, berruti invece fa’ le interviste…fate un po’ voi… POLINI

  20. voi che criticate, chiedetevi: come mai berruti VENDE?? come mai pubblico COMPRA le sue opere ( con soldi VERI) e non le vostre? Come mai lo cercano le gallerie ed i collezionisti??? Come dite? Perche’ e’ raccomandato? Perche’ si e’ comprato una chiesa sconsacrata? Ma davvero???? E ci credete???? Sul serio?????!?!?!?!

  21. Vorrei fare dei charimenti premettendo che non entro in merito sulla bellezza o meno delle opere di Berruti:
    1°)nasce da una famiglia normale non ha ne parenti celebri, ne i suoi sono proprietari di banche ne appartengono a lobby politiche o religiose ( ogni riferirimento non è puramente causuale)
    2°)dopo la personale alla Esso gallery a New York il grant vinto all’I.S.C.P,farà una collettiva a marzo in francia curata da Lorand Hegyi, una personale al palazzo Bricherasio a Torino curata da Guido Curto e ad aprile una personale al museo di Herziliya curata da Dalia Levin insieme ad una personale di Vanessa Beecroft.
    3°) è uno dei pochi artisti giovani che ha un mercato vero in crescita

    Niente male per un artista “non all’altezza”, vi consiglio di leggere il suo curriculum dove si può notare che non ha partecipato già ad una Biennale di Venezia dopo un solo anno di attività artistica! Se questa è raccomandazione!!!
    Non conosco Berruti pesonalmente ma prima di scrivere mi informo.

  22. Bravo Valerio Berruti.

    Ma rispondo al tipo che parla di parenti celebri… cosa c’entrano i parenti celebri con l’arte? Con la bravura di un’artista? Con le OPERE di un’artista?
    Guardate piuttosto artisti “giovani” che hanno gli zii Artisti Noti… loro sì che sono raccomandati o diciamo “avvantaggiati”?
    Tutti gli altri anche se con parenti celebri si fanno da se nel MONDO DELL’ARTE che è ben diverso da tutti gli altri ambienti.
    Dico questo non perchè “gli avvantaggiati” nelle vendite o chi ha più “chance” con le gallerie potrebbe portare via qualcosa agli artisti che non hanno le loro conoscenze ma solo perchè infangano e “appannano” la vista alla gente: nel senso che loro avendo più visibilità e mostrandoci le loro opere fine a se stesse molte volte “commericali” toglono in un certo senso visibilità e l’opportunità ad altri giovani che hanno molto più da dire… e sono altrettanto se non di più da considerare.

    Aggiungo solo un’altra cosa: chi fa “solo” pittura o cose diciamo più “facilmente” vendibili è da un lato più avvantaggiato nel “mercato” di oggi nell’arte. I galleristi prendono solo chi è facilmente vendibile certo le opere devono essere sensa dubbio validissime ma è più facile vendere un dipinto o un quadro digitale che vendere un’installazione… una scultura e via dicendo. L’arte contemporanea non è fatta di solo pittura o quadri digitali la maggior parte creati per “estetica” (non parlo di Berruti in questo caso ma parlo solamente della maggior parte degli artisti giovani di oggi).
    L’arte vera contemporanea è concettuale, un’artista vero deve trasmettere. Deve avere molto da DIRE.
    NON deve semplicemente “esprimere se stesso” in 4 schizzi o 4 pezzi di “scultura” prive di ricerca tecnica, formale e concettuale sarebbe troppo semplice e banalizzerebbe l’arte che da secoli è cultura di ogni paese. Un’artista vero deve essere bravo nel legare la forma al concetto e viceversa. Trovare una sua “forma” un suo modo unico nel farlo. Ed è un lavoro abbastanza complesso che la maggior parte della gente: galleristi, collezionisti, artisti, addirittura maestri, gente del settore non comprende ancora…

    Cmq Berruti è molto molto bravo nel suo lavoro, nella sua pittura. E la gente dovrebbe riconoscere questo anche in molti altri artisti giovani che ci sono in Italia invece di criticare senza conoscere, senza aver mai visto una loro mostra ma criticare e criticare basandosi solo sui loro pregiudizi da gente di provincia.

  23. Non mi aspettavo tante “considerazioni” sul lavoro di Berruti.
    Per uno che arriva dalla nostra profonda Provincia di Cuneo!!!
    Premetto che non lo conosco personalmente e ribadisco che il “genere” non è il mio!!!
    Ma Voi sapete quanto è sterile di “Grandi nomi” la Provincia di Cuneo???
    Se parliamo di Lui, significa che ha colpito anzi, centrato l’obbiettivo!!!
    Stiamo parlando di uno che vive sulle colline sperdute della Langa!!
    Vi rendete conto???
    Se non è successo questo!!!!!!
    Lasciamo perdere la chiesa che di quelle, sovente la gente normale non sa che farsene, perchè non puoi abbatterle, ma nemmento recuperale come vuoi, a causa dei vincoli!!
    Forse, Ha ragione chi parla degli amici “Illustri”
    Forse, Ha ragione chi parla di una certa “fortuna” o di un certo c….!!
    Comunque se non vendi, i galleristi non ti considerano!!
    Se non vendi sei dimenticato da tutti!!!
    Resterai solo un retaggio storico…forse!!!
    Fra trecento anni diranno di te:
    -Anonimo, contemporaneo di Berruti-
    Quindi se a Valerio il mercato contemporaneo dà ragione, significa che è sulla buona strada!!!
    Basta con gli artisti MALEDETTI che non mettono mai il naso fuori dai propri scantinati!!
    Basta con gli artisti che non hanno il coraggio di partecipare ai concorsi perchè li considerano tutti “truccati”.
    Basta con gli artisti che non dialogano perchè si sentono DIO e malgrado ciò non vendono!!! Ma si lamentano!!!
    Ragazzi!!!Cerchiamo di metterci in discussione
    e lavoriamo duro!!! Cerchiamo confronti costruttivi e andiamo a vedere le mostre, grandi e piccole che siano!!
    Ma soprattutto produciamo qualcosa che piaccia anche agli altri e non solo a noi stessi, se veramente vogliamo vendere!!!
    Altrimenti godiamo da soli delle nostre opere, nei nostri atelier, davanti ad un buon bicchiere ma non pretendiamo che il mondo ci capisca e che sappia di noi!!! E’ una scelta anche questa!!!

  24. Leggo in questo commentario pensieri di illustri critici ed anonimi artisti, taluni molto arrabbiati; non voglio approfittare dello spazio di Berruti che tra l’altro non conosco e non trovo spiacevole come produzione artistica.

    Vi dico dalla mia esperienza, probabilmente estremamente parziale, che è difficilissimo fare mostre, entrare in contatto con i galleristi, avere credito, a volte sembra quasi impossibile. Naturalmente credo sia giusto ci sia una selezione ma quasi mai si capisce su che base è effettuata. Voglio partecipare a concorsi, molti di essi però mi sono preclusi in quanto ho più di 35 anni.

    Volevo sapere se questa è arte vendibile: http://www.segni.de ,anche se non credo solo nella vendibilità; dietro c’è anche un mio discorso concettuale, come evolverà non lo so anche perché un artista per evolvere ha bisogno
    di tempo, fiducia e non ultimo soldi. Ho già venduto dei pezzi a collezionisti che hanno potuto conoscermi pur non avendo esposto in una galleria.

    Frequento questo sito per avere contatti, scambi, e crescere, in un ambiente che sembra dannatamente chiuso.

  25. è sbagliatissimo dire “produciamo qualcosa che piaccia agli altri” l’arte non è moda, non è design. L’arte va imposta. Va RICONOSCIUTA come tale. Non è fare un quadretto che piaccia agli altri per venderlo. OK?
    Non esistono artisti maledetti ma solo galleristi maledetti che pensano solo ai soldi e non riconoscono l’arte vera.

    Cmq Berruti è bravissimo nel suo lavoro. Lo ribadisco.

  26. MA invece di stare qui a dare addosso ai frustrati e dire che “Bevvuti e’ bvavo” non c’e’ qualcuno che si puo’ spostare su un piano un po’ piu’ interessante e provare a dire PERCHE’ questo ragazzo gli sembra bravo? In cosa?
    ‘Na roba veloce, non le menate dei cataloghi (Beatrice astenersi).
    Aspetto nuove, agguerrito.

  27. Personalmente non ho nulla contro Berruti, negli scarsi contatti che ho avuto con lui mi è parso piacevole. Bisogna dire, però, al di là della soggettività del giudizio, che nessuno dotato di un minimo di esperienza può ritenere il suo lavoro meritevole di qualcosa di più di una risicata sufficienza. In Italia, ed a Torino, ci sono pittori giovani e meno giovani ben più interessanti che sono stati abbandonati a loro stessi o che da anni attendono una giusta valorizzazione. Si torna sempre alla inadeguatezza del sistema italiano ed al servilismo della critica dei 40 – 50enni che è stata solo in grado di svendersi per due lire ed un po’ di visibilità senza essere in grado di imporre nulla di propositivo, avvalorando qualsiasi cosa gli venisse sottoposta dallo sciagurato establishment artistico nostrano. Quello di Berruti mi sembra un fenomeno tipico di quell'”usa e getta” che ha caratterizzato la scena soprattutto torinese degli anni ’90 in particolare per la pittura. Con ogni probabilità, anche se umanamente non glielo auguro,dopo questo bombardamento ad un certo punto Berruti cadrà in un cono d’ombra come è stato, nello scorso decennio, per artisti più interessanti di lui come, per fare solo alcuni esempi, Galliano, che però per un certo periodo si è adeguato al dettato di uno stile “alla moda”, Di Lernia e Rivoir.

  28. Ma l’intervistatore, al quale non credo che Berruti sia stato imposto dall’alto, non vuole dirci il proprio pensiero, le ragioni per le quali ha scelto di intervistarlo ed il proprio parere di critico? Forse sarebbe un minimo chiarificatore…

  29. il caso di berruti è un caso interessante, diciamo che quello che fa per essere onesti al di la di qualsiasi preconcetto è un po scarso, la sua è una leggerezza un po impostata e spenta comunque è vero gli artisti si devono aprire,questo puo voler dire tante cose…ma torniamo a berruti speriaamo che a new york tiri fuori qualcosa di più interessante e che si diverta.

  30. osceno puerile accademico inutile d’altri tempi poco comunicativo banale commerciale nella visione strettamente difettosa bustine di zucchero cattiva qualita’ poco originale insulso non crea disturbo non fa pensare che alle scatole di biscotti della nonna.

    che palle dio mio che palle

    e’ come l’eco mostro di bari solo che l’eco mostro e’ piu contemporaneo almeno nel termine.

  31. ueilà, che guerre!! sono convinta che ognuno possa ricavarsi un posto, con impegno e doti e sono d’accordo sul fatto che se uno ricopre un ruolo, se lo merita.
    Valerio vivaddio vende, evviva le persone che fanno sì che il mercato artistico non crepi d’inedia!

    ok, non faccio testo perchè son un’umile web designer e disegnatrice di fumetti, e mai e poi mai troverei il coraggio di affrontare un gallerista (da come vengono descritti, sembrerebbero dei mostri lovecraftiani a digiuno da un paio di secoli…)
    e il mio carattere introverso benedice internet che non mi fa muovere dalla mia casetta (già mi sento a disagio quando devo andare alle mostre di fumetti, figuriamoci a un vernissage!!!)
    perciò…
    da una parte ammiro i tipi come Valerio, sicuri di sè, determinati, creativi, grintosi, …l’esatto opposto degli artisti.
    salumi a tutti, Pat

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