13 maggio 2003

fino al 22.V.2003 Andrea Nurcis Roma, 2RC

 
Creature deformi, anomale gocce lattiginose ed il ripetersi ossessivo e maniacale di piccoli dettagli segnici, di cifre e di numeri. Oltre i raffinati formalismi, gli incubi e un universo horror splatter...

di

Strano mondo quello di Andrea Nurcis. Fantastico ed inquietante perché popolato di creature all’inizio vagamente rassicuranti per via delle fattezze andrea nurcis, Orinatoio, 2003 antropomorfe, ma che nascondono dietro le spalle anomale escrescenze, tubi e colature che riconducono ad atmosfere da favola noir .
Figli di un immaginario splatter della scena underground, deformi e mostruosi, gli  omini di Nurcis sono rigurgiti di inconsci turbamenti e si materializzano in piccoli totem fatti di pannolenci, resina, gesso, smalto… La grande abilità dell’artista nell’uso dei materiali e la capacità di contaminarli è asservita alle sue creazioni, sintesi perfetta tra padronanza della materia e simbolismo.
Così l’orecchio – sede dell’equilibrio – che ritorna costante, anche come elemento extracorporeo, diviene simbolo del sentire e di una ricerca di equilibrio tra l’interiorità – nella quale l’artista esplora – e la forma esteriore delle sue figure destabilizzati e stranianti; così le gocce bianche che colano come liquido spermatico ed il grande foro sul quadro Pittura fantasma (fontana), “evocano la vita e la terra, la circolarità e l’universo, la passione e la nascita, il salto e il tuffo” (Gianluca Marziani nel catalogo nella mostra).
Nei lavori presentati alla 2RC, Andrea Nurcis sembra quasi voler gradualmenteandrea nurcis, Pittura fantasma(fontana),2003 nascondere l’elemento figurativo. Dalle sculture antropomorfe, passando per il Quadro latteo (2000) in cui su un olio e smalto su legno spunta il solo volto in cera di uno dei suoi orrendi piccoli, arriva ai quadri monocromatici (o piuttosto dipinti-scultura) Pittura fantasma (fontana) e Orinatoio, in cui spuntano riferimenti, dichiarati nei titoli stessi, ai buchi e tagli di Lucio Fontana e all’Orinatoio di Duchamp.
Anche se, tanto nel primo caso quanto per Orinatoio – che per l’uso della foglia d’oro rimanda a pale d’altare trecentesche su cui Nurcis è intervenuto con colature e macchie di gommalacca – l’artista afferma di “non aver nessuna venerazione per questi fantasmi e nessun omaggio da fare loro”…

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mostra vista il 6 maggio 2003


Andrea Nurcis, a cura di Cristiana Perrella – Galleria 2RC, via delle Mantellate 15/A (trastevere), 06 6868878, 2rc@pronet.it, lun_ven 15-19, catalogo in galleria, testi di Gianluca Marziani e Cristiana Perrella

[exibart]

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