12 dicembre 2005

fino al 5.III.2006 Drive Bologna, GAM

 
In risposta all'appena terminato Motor Show, una concessionaria dell'assurdo. L'automobile-elicottero di Ackermann, l'auto obesa di Wurm, la riproduzione artigianale di una Mercedes di Rehberger. E molto altro...

di

Esaminando il modo in cui il mito dell’automobile viene affrontato dagli artisti selezionati da Gianfranco Maraniello, direttore della GAM e curatore della mostra, appare evidente che gli ideali modernisti di velocità e progresso, capisaldi del Futurismo, si sono oggi riconfigurati. Vengono veicolati dalle strategie del marketing, oppure cedono definitivamente il passo a una visione umanizzata e intimista del mezzo.
A Bologna é stata allestita una vera e propria concessionaria del bizzarro, dell’assurdo, che rivela un approccio antimodernista. Si susseguono, una dopo l’altra, l’automobile-elicottero di Franz Ackermann, la riproduzione stilizzata e coloratissima di una Peugeot 205 di Julian Opie, un’auto da corsa distrutta e ricostruita -con elementi ad essa estranei quali sedie, tappeti, spranghe- di Jason Rhoades. E ancora, l’auto da Formula 1 in cartone di Costa Vece, la Ford T di Xavier Veilhan e la celebre auto obesa di Erwin Wurm. Tuttavia, la macchina più ambita, che chiunque vorrebbe permettersi di acquistare, é la Mercedes di Tobias Rehberger. Un bolide grigio metallizzato con lussuosi interni in pelle. Ad uno sguardo ravvicinato però il sogno svanisce, l’auto tanto desiderata non é altro che una riproduzione artigianale, in scala reale, dell’originale. I fari contengono delle lampadine simili a quelle degli addobbi natalizi, le cuciture dei rivestimenti in pelle sono grossolane e ben in vista. L’auto é stata costruita da artigiani thailandesi, esperti in falsificazioni, partendo da degli schizzi che l’artista ha tracciato sulla base di ricordi abbastanza vaghi, senza la presenza fisica dell’originale.
Tobias Rehberger, Yam Kai Yeao Maa, 2001
Plamen Dejanoff, che dal 2000 ridefinisce la propria immagine attraverso la consulenza di agenzie di comunicazione e pubblicità, presenta 40 modellini in cristallo di automobili, motociclette e motoscafi da sogno, in cui riconoscersi per auto-esaltarsi.
Il tema del viaggio è stato affrontato da Simon Starling e Rirkrit Tiravanija. Quest’ultimo presenta un’auto, dotata di cucina e videocamere, che per l’occasione ha viaggiato da Zurigo alla GAM di Bologna. Dove è esposta assieme a quatto televisori che trasmettono le immagini riprese lungo il tragitto.
Ma l’automobile, oltre ad essere un oggetto del desiderio, un mezzo con cui sperimentare l’esperienza del viaggio, può essere protagonista della spettacolarizzazione degli incidenti stradali. Come nella stampa su pvc di Michel Majerus. Oppure diventare un microcosmo in cui rifugiarsi, come nel video di Bojan Šarčević. In quest’ultimo, l’artista, all’interno di un’automobile con cui vaga per le vie di una città, si diletta a disegnare sui vetri appannati del parabrezza dei rettangoli sempre più intrecciati e sovrapposti.
Costa Vece, Racecar & Race, 1998
I vetri, appannandosi progressivamente, lo isolano dal mondo esterno. L’abitacolo assume la valenza di un ventre materno, un involucro protettivo in cui ripetere ossessivamente dei gesti futili, elementari. Degli auto-matismi.

enzo lauria
mostra visitata l’1 dicembre 2005


Drive. Automobili nell’arte contemporanea
a cura di Gianfranco Maraniello – in collaborazione con Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
dal 1 dicembre 2005 al 5 marzo 2006
GAM – Galleria d’Arte Moderna – Bologna, Piazza Della Costituzione 3 (40128)
Catalogo: Damiani editore, Bologna
Orari: 10 – 20 dal 2 al 11 dicembre 2005
10 – 14 il 24 e 31 dicembre 2005
25 dicembre 2005 e 1 gennaio 2006 chiuso
10 – 18 dal 13 dicembre 2005 al 5 marzo 2006; lunedì chiuso
Ingresso: Intero: € 4; Ridotto: € 2; Gratuito: ragazzi fino a 14 anni, visitatori Motor Show dietro presentazione del biglietto Fiera, studenti universitari il mercoledì. +39 051-502859 (info), +39 051-371032 (fax)
infogam@comune.bologna.it –  www.galleriadartemoderna.bo.it


[exibart]



4 Commenti

  1. cominciamo bene Maraniello…passi per la mostra marchetta, ma potevi almeno non dimenticare Piacentino e Scarpitta…il rigore è doveroso quando si ha un incarico come il tuo.
    Cartellino giallo!!!

  2. Macche’ Piacentino e Scarpitta (e Pancrazzi?), questo e’ international glamour. Mancano solo la DS di Orozco e il maggiolino di Ortega. Comunque cose da vedere (per l’ennesima volta).

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui