14 giugno 2006

fino al 30.VI.2006 Rita Pedullà – Animali San Gimignano (si), L’Albero Celeste

 
Si può essere controcorrente senza provocare e shockare. Lo dimostra Rita Pedullà attraverso una serie di tele che rimandano allo stile figurativo del passato. Da Matisse a Modigliani...

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Per un artista contemporaneo non è sempre necessario muoversi nell’ambito della provocazione o in quello dei temi sociali: lo dimostra Rita Pedullà (1966), artista calabrese attiva in Toscana. A San Gimignano espone una serie di tele che, nella loro tradizionalità di temi e di linguaggio rappresentano un modo totalmente controcorrente di porsi di fronte al pubblico. Niente sembra sconvolgere l’uomo contemporaneo quanto la normalità e la quotidianità: su questa cifra stilistica Rita Pedullà impronta tutto il suo lavoro, strizzando l’occhio ai grandi del passato –aspetto che forse contribuisce a frenarne l’ascesa presso le grazie della critica– per quanto riguarda sia i soggetti raffigurati che le forme e i colori utilizzati, affermando tuttavia un proprio riconoscibile modo di dipingere.
Innegabile è la somiglianza con Matisse per quanto riguarda la scelta di alcuni soggetti -donne dalle forme armoniose e sensuali sottolineate da una linea scura marcata e geometrica-, della gamma cromatica –colori primari stesi a campiture larghe– e dello stile, fatto di composizioni semplici e scarne composte di poche linee ondulate. D’altronde sono ravvisabili anche echi della pittura Fauves, di Cèzanne, di Modigliani e della ritrattistica che si è sviluppata fra le due guerre. L’abilità della Pedullà consiste nel mescolare assieme tutte queste suggestioni “storiche” e conferire loro un’aura di contemporaneità, grazie alla sua sensibilità e alla capacità di introspezione.
I lavori esposti a San Gimignano rappresentano un’ulteriore tappa del percorso artistico della Pedullà: permangono soggetti e temi legati alla quotidianità come le semplici scene di interni dove donne o uomini dall’espressione assorta vengono raffigurati seduti sulla poltrona con in grembo un gatto o un cane (Pomeriggio di primavera, Levriero), ma ne compaiono anche di nuovi come quelli riferibili all’universo animale o ai concetti di metamorfosi e mitologia.
Rita Pedullà, L
La donna viene rappresentata nuda, spesso sdraiata o comunque accovacciata in posizioni fetali, che ne esaltano le caratteristiche di sensualità e armoniosità (Cane rosso e Lilith). Il richiamo alla sessualità femminile avviene attraverso la raffigurazione di farfalle, gatti e pesci ubicati proprio in vicinanza degli organi riproduttivi (Mariposa). I tratti del volto sono appena accennati per aumentarne il senso di mistero e di spiritualità. Il connubio donna–animale serve all’artista per sottolineare pulsioni, sentimenti ed istinti spesso dal sapore primordiale.
Il richiamo alla primordialità continua nelle tele che propongono figure maschili spesso trasfigurate in tori, cervi ed altri esseri mitologici dai caratteri fortemente mascolini che ne esaltano il vigore e la prestanza fisica. La sessualità maschile è sottolineata dalla presenza di cani, scimmie e uccelli di varie specie.
Uomo e donna vengono raffigurati separatamente oppure attraverso l’interazioneRita Pedullà, Lilith, tecnica mista, 70x100, 2006 del rapporto sessuale. In tal caso la Pedullà non si sofferma su aspetti legati alla sessualità nuda e cruda, come magari ci si aspetterebbe da un giovane artista contemporaneo: il coito non è proposto in maniera esplicita e volgare, gli organi sessuali neanche si intravedono; i corpi si fondono armoniosamente in un gioco di linee sinuose. La rappresentazione degli istinti e del piacere viene affidata ancora una volta all’universo animale: uccelli in gabbia o librati in volo e felini esotici (Sogno e L’amante felino).
L’alternarsi degli umori e dei sentimenti umani non avviene soltanto attraverso la rappresentazione di animali domestici o esotici –un bestiario fatto di cani, gatti, maiali, conigli, farfalle, pesci, colombe, pappagalli, scimmie, leopardi e zebre– ma anche e soprattutto attraverso l’utilizzo dei colori. Il giallo, il verde ed il marrone –utilizzati nelle composizioni dal sapore esotico- servono ad accentuare l’aspetto istintuale e primitivo dell’uomo, mentre il verde, il rosso ed il blu caratterizzano quello più intimo e “domestico”.

sara paradisi
mostra visitata il 26 maggio 2006


dal 20 maggio al 30 giugno 2006
Rita Pedullà – Animali
Galleria L’Albero Celeste, via G. Marconi, 1 – San Gimignano, Siena – tutti i giorni dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00 – tel 0577.947114
www.alberoceleste.commusic@alberoceleste.com


[exibart]

4 Commenti

  1. è un contentino per quelli del premio celeste (a pagamento!). ci vuole coraggio – o incompetenza – per recensire roba del genere. che siamo su arte adesso?

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